La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

giovedì 18 agosto 2016

Özgür Gündem: noi non ci arrendiamo!

Ozgur Gundem è stato pubblicato ieri, nonostante il divieto. Nell’edizione di oggi quello che segue è l’articolo del direttore: La sede principale del nostro giornale è stata perquisita ieri da un’operazione che ha superato quella condotta dai soldati golpisti su diverse stazioni televisive il 15 luglio.I nostri lavoratori sono stati percossi e posti in detenzione, tutte le nostre tutte le nostre scorte sono state saccheggiate. Noi come Özgür Gündem abbiamo visto tali pratiche molte volte e abbiamo sopportato molti colpi nel nostro passato di 27 anni.
Ci siamo trovati di fronte a pressioni di organizzazioni illegali che seguono lo Stato. Abbiamo visto i nostri uffici bombardati ed i nostri lavoratori assassinati. Siamo passati da questi con grandi conseguenze. Come giornale, questa è la seconda volta che ci troviamo davanti all’oppressione civile del governo golpista dell’AKP.
Il governo dell’ AKP il 21 dicembre del 2011 ha lanciato una guerra a tutto campo contro le popolazioni curde, e a mezzanotte ha fatto irruzione nel nostro giornale per arrestare 46 lavoratori della stampa e li ha tenuti in ostaggio illegalmente .Mentre la pressione su di noi è diminuita a seguito del processo di soluzione, (la stampa della Procura in giornata aveva definito questa epoca come il “processo di archiviazione”), quest’archiviazione ha cominciato ad aumentare ancora dopo che il portavoce dell’AKP Bülent Arınç ci ha definiti “macchina criminale”.
Noi siamo consapevoli che questa era è parte di un piano per distruggere il popolo curdo.Centinaia di sanzioni e di condanne sono state comminate e indagini/ e casi sono stati depositati contro di noi in questi giorni di violenza militare senza limiti, di pressione politica e di sfruttamento economico.i nostro co-direttori hanno ricevuto pene detentive.I nostri lavoratori sono stati minacciati con l’arresto.Abbiamo spinto in questo periodo difficile con il redattore capo nella campagna lanciata sulla vigilanza con persone consapevoli delle forze democratiche della Turchia e dei lavoratori della stampa.
Come risultato della nostra tradizione di resistenza e di questa grande solidarietà, l’AKP ha pensato che avrebbero potuto cambiare direzione e hanno cercato di ridurci al silenzio e di fermare la nostra stampa occupando ieri l’edificio del giornale. Ancora una volta oggi abbiamo riposto al potere politico autocrate, con il sostegno dei nostri amici, dei nostri compagni, e dei lavoratori della stampa che hanno amplificato la nostra voce con la News Watch “Il giornalismo non è un crimine” e la campagna di monitoraggio volontaria dei capo redattori “Non potete ridurci al silenzio!” come tornare al 22 dicembre 2011.I vostri predecessori i torturatori non potevano ridurci al silenzio e nemmeno voi potete.
Grazie a questi giorni straordinari, riteniamo nostro dovere ringraziare tutti gli amici e tutte le forze democratiche che hanno resistito ieri con noi, ed hanno protetto la libertà di stampa e di espressione e hanno mostrato spirito di solidarietà.Per respingere questo attacco al nostro giornale, facciamo appello a tutti gli amici a mostrare solidarietà e a tutti i nostri popoli a proteggere i loro giornali e la stampa libera.
Come abbiamo chiesto al processo del colpo di stato del 28 febbraio, quando i media islamisti sono stati ridotti al silenzio, oggi ripetiamo la nostra risoluta posizione contro i tentativi ed i colpi di stato.Anche noi resisteremo contro il colpo di stato dell’AKP. “Noi non rimaniamo in silenzio silenzio, non potete ridurci al silenzio.”

Approfondimenti 
Keskin: Come in passato, Özgür Gündem non verrà messa a tacere 
di Zeynep Kuray

L’Ex caporedattrice di Özgür Gündem Eren Keskin ha dichiarato che Özgür Gündem è stato il giornale di Apê Musa, Ferhat Tepe, Hüseyin Deniz e che “Özgür Gündem ha fatto loro una proposta.”Come in passato, Özgür Gündem non verrà messa a tacere oggi.
L’Ex caporedattrice di Özgür Gündem è intervenuta sul raid condotto da corpi di polizia mascherati nella sua abitazione.A seguito dell’ordine di chiusura del tribunale di Özgür Gündem,la polizia ha effettuato perquisizioni e detenzioni.Le abitazioni dell’editore del giornale Kemal Sancılı, dell’ex caporedattrice Eren Keskin, e dell’opinionista Filiz Koçali sono state perquisite dalla polizia.
Eren Keskin ha appresso della perquisizione mentre di trovava a Diyarbakir per lavoro ed ha volato di nuovo ad Istanbul la sera.La Keskin che lotta da anni per i diritti umani e la libertà di espressione, era sconvolta più per la madre di 85 anni con problemi cardiaci sottoposta a una perquisizione della polizia.La Keskin ha visto tutti i tipi di oppressione nel corso degli anni, che vanno dalle minacce di morte agli attacchi armati, dalle condanne detentive alla persecuzione, ma ha affermato che è la prima volta che la sua abitazione è stata perquisita da unità dei corpi speciali in passamontagna.Lei ha dichiarato che sua madre era molto spaventata dall’incidente, e che :” Quando le abitazioni sono perquisite a causa del pensiero, si può solo parlare di fascismo, non di democrazia.”La Keskin ha detto, “Sono qui, non sto correndo,” e ha proseguito: “Io sono stata avvocato per anni, io sono in tribunale ogni giorno , avrebbero potuto chiamarmi per una dichiarazione.Perchè hanno perquisito la mia abitazione, perchè hanno spaventato mia madre di 85 anni.”
Un colpo di stato è in corso contro tutta l’opposizione
La Keskin ha affermato che la perquisizione della sua abitazione è un risultato dell’operazione sul quotidiano Özgür Gündem , e che lei è stata presa di mira perchè aveva lavorato per un pò di tempo come caporedattrice del giornale.Essa ha sottolineato che il governo ha lanciato un attacco a tutto campo contro l’opposizione, utilizzando l’operazione FETO come una scusa e ha dichiarato: “Un altro colpo di stato contro le opposizioni è in corso con la scusa di fermare il colpo di stato.Anche se il governo ha dichiarato non avrebbe in quanto tale, ci aspettiamo attacchi contro l’opposizione che sono cominciati.”
Keskin ha dichiarato che questa pressione e questi attacchi prenderanno di mira anche coloro che oggi rimangono in silenzio, e che ognuno dovrebbe dare voce con più forza alle rivendicazioni democratiche prima che sia troppo tardi.
Özgür Gündem non rimarrà in silenzio,e continuerà a raccontare la verità
La Keskin ha anche protestato la sigillatura del giornale e le percosse e la detenzione di molti giornalisti, e ha sottolineato che Özgür Gündem, come accaduto in passato, non rimarrà in silenzio.
Ha evidenziato che Özgür Gündem è stato il giornale di Apê Musa (Musa Anter), Ferhat Tepe e Hüseyin Deniz, ha detto, “Özgür Gündem ha fatto loro una promessa.”La Keskin ha detto che non era la prima volta Özgür Gündem si trovava ad affrontare pressioni ed è stato chiuso, e che Özgür Gündem non rimarrà in silenzio e continuerà a dire la verità.

ÖGC: La stampa libera non farà un passo indietro

L’Associazione dei Giornalisti Liberi (ÖGC) ha condannato la chiusura del quotidiano Özgür Gündem, il raid dell’ufficio di Istanbul e la detenzione dei giornalisti ÖGC in una sua dichiarazione intitolata “Colpo di Stato contro la Stampa Libera”ha ricordato che Özgür Gündem è stata sottoposta ad una pressione sin dal primo giorno della sua fondazione affermado: “”Eppure, il giornale non ha sospeso il suo lavoro nemmeno nei momenti più difficili.Il quotidiano non ha privato ai suoi lettori gli sviluppi e la realtà.Ha sempre scritto la verità e ha pagato un prezzo pesante per permettere ai lettori di conoscere la verità.
Decine di lavoratori del giornale sono stato arrestati e decine di altri son stati posti in detenzione. Inoltre, il giornale è stato censurato e chiuso centinaia i volte.Eppure, non ha mai rinunciato a scrivere le verità. “
ÖGC ha evidenziato che decine di membri della stampa libera sono stati incarcerati, molti sono stati assassinati e agenzie stampa sono state bloccate un certo numero di volte in linea con i più recenti concetti di guerra mentre la pressione contro la stampa libera ha raggiunto una dimensione differente durante il periodo dell’AKP.
“Il governo dell’KP ha aumentato la pressione contro la stampa dopo il tentativo di colpo di stato del 15 luglio, concentrando la repressione contro la stampa libera.Come un esempio più concreto, Il Tribunale penale di pace di Istanbul ha ordinato oggi la chiusura di Özgür Gündem con l’accusa di ‘propaganda PKK’. Le forze di polizia hanno successivamente fatto irruzione nell’ufficio del giornale, maltrattando i lavoratori del giornale ponendoli in detenzione.
Come Associazione di Giornalisti Liberi, dichiariamo che la stampa libera non farà un passo indietro davanti alle pressioni a a cui si trova di fronte finora, ne lo farà d’ora in poi.Condanniamo duramente le pressioni contro Özgür Gündem e esprimiamo che saremo accanto ad Özgür Gündem fino alla fine.
L’Associaizone termina chiedendo a tutti giornalisti, alle masse democratiche ed ai lettori di rivendicare Özgür Gündem e di esserne la voce.

Lo stato turco chiude il più grande quotidiano curdo
del Congresso Nazionale del Kurdistan e UIKI

Gli attacchi del governo dell’AKP contro la stampa libera continuano. La voce dei curdi e dei democratici di Ozgur Gundem è stata chiusa.
Il quotidiano Ozgur Gundem, conosciuto per le sue pubblicazioni sulla questione curda e la democrazia in Turchia, è stato chiuso oggi il 16/08/2016 dal governo turco.
Ozgur Gundem è stato costituito il 30 maggio 1992, ed era stato chiuso per la prima volta il 14 aprile 1994. Molte delle sue pubblicazioni sono state confiscate, i suoi lavoratori sono stati arrestati, e pesanti sanzioni sono state comminate a Ozgur Gundem. 70 dei suoi lavoratori sono stati assassinati in modo extragiudiziale dallo Stato.
I giornalisti si sono mantenuti continuando. Essi hanno costituito molti giornali con diversi nomi, tutti i quali sono stati soggetti ad attacchi, soppressioni e chiusure. Gli uffici regionali ad Istanbul e ad Ankara di Ozgur Ulke –un quotidiano costituito con la stessa linea editoriale Ozgur Gundem – è stato bombardato contemporaneamente il 3 dicembre 1994.
Questi attacchi sono stati condotti in modo centralizzato dallo Stato.In questi attacchi, Ersin Yildiz, che era il distributore,è stato ucciso e 23 giornalisti erano rimasti feriti.Un anno dopo. documenti che sono trapelati, hanno coinvolto il Primo Ministro di allora, Tansu Ciller, come istigatrice degli attacchi.
Secondo i verbali ufficiali della Commissione parlamentare sulla ricerca dei colpi di stato, la Ciller è stato affermato abbia firmato un documento ufficiale il 30 Novembre 1994, dichiarando “che una lotta efficiente deve essere dispiegata contro tutte le pubblicazioni che sostengono il terrorismo, in modo particolare Ozgur Ulke”
Alcuni giorni dopo che l’attacco si era verificato, Ozgur Gundem ha riavviato le sue pubblicazioni il 4 aprile 2011, dopo 17 anni di divario. Gli attacchi tuttavia sono sempre continuati. Eppure, le pubblicazioni venivano confiscate, multe venivano comminate e centinaia di lavoratori erano persegui,arrestati e imprigionati. Decine dei suoi lavoratoti sono ancora nelle carceri di tutto il paese oggi.
Il Rappresentante turco di Giornalisti senza Frontiere Erol Onderoglu, il segretario della Fondazione turca dei diritti umani, il professor Sebnem Korur Fincanci e lo scrittore Ahmet Nesin sono stati arrestati per aver preso parte alla campagna di solidarietà per Ozgur Gundem.
Come se questo no fosse abbastanza, il 16/08/2016, il quotidiano è stato chiuso completamente. Questo tema non è limitato solo a Ozgur Gundem.
Tutti i media dell’opposizione sono vittime di questa soppressione.Non è possibile parlare di una stampa libera in Turchia. Gli attacchi di Recep Tayyip Erdogan e dell’AKP richiamano alla mente gli attacchi degli anni ’90. Con queste misure, Erdogan sta superando Tansu Ciller ed il leader del colpo di stato del 1980 Kenan Evren. Erdogan sta diventando un leader dispotico del Medio Oriente come Assad.
Condanniamo duramente la chiusura di Ozgur Gundem e di altri media dell’opposizione.
Facciamo appello a tutte le istituzioni dei media, alle Nazioni Unite, all’Unione Europea, alla Commissione Europea e a tutte le organizzazioni internazionali di alzare la voce e di porre fine a Erdogan e al suo governo!

Fonte: uikionlus.com 

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