La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

sabato 18 febbraio 2017

La portata costituente della decisione referendaria del 4 dicembre 2016

di Vincenzo Baldini
Il referendum costituzionale del 4 dicembre scorso, oltre a sancire il rigetto della legge di riforma costituzionale, si carica di una valenza reale costituente che va ben oltre la forza giuridico-formale ad esso riconosciuta dalla norma costituzionale. In questa prospettiva, esso appare come una delle forme implicite attraverso cui oggi il potere costituente è in grado di manifestarsi nell’ordinamento giuridico statale democratico. Al Capo dello Stato, tutore dell’unità nazionale ed interprete autentico della volontà popolare, spetta il compito di preservare e tutelare il nucleo essenziale della decisione referendaria.
Sommario: 1. Punto di partenza dell’analisi scientifica e suoi obiettivi; 2. Il potere costituente del popolo nelle teorie sostanzialiste. Da Carl Schmitt a Ernst- Wolfang Böckenförde; 3. Le teorie “aperturiste” del potere costituente: il popolo da entità naturale a comunità di cittadini; 4. Dal potere al “processo” costituente. Legislatore e società degli interpreti quali elementi delle dinamiche costituenti; 5. L’espressione di forza costituente nell’esercizio ordinario di democrazia diretta; 6. La previsione costituzionale della revisione organica o completa della Costituzione come fattispecie di positivizzazione dell’esercizio di potere costituente; 7. L’esito referendario del 4 dicembre 2006. La consistenza realmente costituente della decisione in favore della primazia dell’istanza rappresentativa; 8. Il Capo dello Stato quale garante dell’integrale osservanza della volontà referendaria.


Fonte: costituzionalismo.it 

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