La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

giovedì 4 febbraio 2016

Da Prato a Genova Left Lab, spazi aperti per una politica utile

di Diego Blasi e Marianna Perderzolli
La sinistra oggi non parla più agli esclusi del nostro tempo e non viene percepita come strumento utile per cambiare la vita delle persone. Per i più, infatti, è diventata il luogo dove gli interessi particolari e l’autoconservazione di classi dirigenti inadeguate e incapaci di immaginare il futuro, prendono il sopravvento.
L’esperienza Left Lab è nata come risposta a queste contraddizioni. Ha preso forma nel luglio del 2014 attraverso uno spazio sociale in centro a Prato, territorio stravolto nel corso dell’ultimo decennio da conflitti di natura economica e culturale.
Dentro questi conflitti abbiamo costruito una piattaforma capace di contaminarsi con realtà tra loro differenti, che si sono messe in relazione attuando pratiche di neo-mutualismo come paradigma di militanza, e agendo collettivamente per ricostituire una rinnovata dignità della politica e della sinistra, in grado di dare priorità alla sua utilità – prima della sua unità – dopo la disillusione verso le attuali organizzazioni.
Nelle zone di “frontiera” in cui operiamo, costruiamo la nostra elaborazione e proponiamo azioni di impatto sulla vita della comunità: all’interno dello spazio AUT! di Prato, ogni giorno, la politica si pratica per esempio con un Caf autogestito per studenti e anziani, con uno sportello legale o con ripetizioni gratuite per chi non può permetterselo. Un’esperienza che si diffonde anche a Genova, dall’esigenza di tanti giovani di avvicinarsi attivamente alla politica, innovandone formule, linguaggi e sperimentando la commistione tra proposta politica e attivismo sociale, a partire dall’accoglienza ai migranti, all’educazione all’affettività nelle scuole e alla formazione su temi come il precariato e il diritto allo studio, per combattere vecchie e nuove forme di sfruttamento e marginalità.
Lontani dall’idea che la politica esaurisca la sua funzione solo con la rappresentanza istituzionale, vogliamo smettere di rivendicare esclusivamente verso l’alto e iniziare a costruire in basso, favorendo l’autonomia di quei soggetti che oggi a sinistra si ha la presunzione di rappresentare senza spesso nemmeno conoscerli.

Fonte: il manifesto 

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