La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

venerdì 19 febbraio 2016

Il M5S, la macchina del vuoto

di Alessandro Dal Lago
Il Pd ha gestito malissimo, tra ingenuità e arroganza, il ddl Cirinnà.
Diviso all’interno e dipendente dal partitino di Alfano, il partito di Renzi ha ceduto di fatto alla componente cattolica, fortissima e trasversale, che testimonia la sopravvivenza della Dc sotto mentite spoglie.
Ma il rinvio del ddl, che probabilmente sarà approvato con lo stralcio della norma sull’adozione da parte del convivente, è frutto del “successo” dei grillini, della loro abilità e spregiudicatezza.
Che cosa ci dice questa vittoria, così apprezzata da Calderoli?
Ci dice che sotto la maschera moralista e giustizialista dei seguaci di Grillo, e dietro le chiacchiere sulla democrazia dal basso, non c’è un principio, un contenuto, un pensiero.
Almeno la destra cattolica è coerente nella sua opposizione a una legge moderatissima.
Ma i grillini hanno un solo obiettivo: apparire per esistere. Strumentalizzano qualsiasi pulsione politica – l’opposizione all’alta velocità, il reddito minimo garantito, l’avversione generalizzata per un ceto politico, nazionale e locale, ampiamente corrotto e inetto – per farne esclusivamente un volano della propria corsa al potere.
Ma a loro non interessano mai i contenuti o i risultati politici.
L’evidente pochezza del personale del M5S è del tutto coerente con questo progetto autoritario, il potere per il potere, pianificato in tutto e per tutto dalla ditta Casaleggio (si leggano, per piacere i pamphlet del guru per avere un’idea di quello che frulla nella testa di questo abile manipolatore).
Quando una tizia di nome Taverna, senatrice della Repubblica, dice che a Roma c’è’ un complotto per fare vincere il M5S, cioè per mostrare l’ incapacità dei grillini, rivela, senza esserne minimamente consapevole (data la sua levatura intellettuale) una profonda verità.
Questi non vogliono governare perché sanno di non esserne capaci, come si è visto a Livorno, Quarto, Bagheria ecc.
Si fanno infiltrare dal malaffare quanto gli altri partiti, sono sensibili al micro-potere come chiunque, non fanno quadrare i conti, non portano mai a casa uno straccio di cambiamento reale.
Rappresentano esclusivamente la fame di visibilità dell’uomo qualunque, del passante che si accoda a qualsiasi protesta, del padre di famiglia disposto a seguire qualsiasi demagogo – il cittadino impolitico, la figura più pericolosa del XX secolo, come diceva Hannah Arendt.
Chi li vota pensando di protestare contro la casta o per la decenza, come tanti a sinistra, dovrebbe riflettere su chi sta promuovendo a nostri rappresentanti o leader.
Una macchina dl vuoto che potrebbe ingoiare la democrazia, altro che attuarla.

Fonte: Cagliari Art Magazine 

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