La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

venerdì 26 febbraio 2016

Sessanta anni fa l’ultimo congresso di Giuseppe Di Vittorio

di Ilaria Romeo
Il 27 febbraio 1956 inizia a Roma il IV Congresso nazionale della Cgil, che approva l’istituzione delle sezioni sindacali aziendali, lanciata durante la prima Conferenza di organizzazione del dicembre 1954 (le Conferenze di organizzazione nella storia della Cgil). Di Vittorio prende per la prima volta la parola in pubblico dopo l’infarto che lo aveva colto alla fine dell’anno precedente, affermando: “Amici e compagni delegati! (…) Mi sia consentito di esprimere i miei più vivi ringraziamenti a tutte le organizzazioni e a tutti i lavoratori d’Italia e di numerosi altri Paesi che in questa dolorosa occasione hanno voluto farmi giungere i loro fraterni auguri”.
Un ringraziamento “particolarmente caloroso”, il segretario generale della Cgil lo rivolge dunque “alla Federazione sindacale mondiale e al suo segretario generale, mio carissimo compagno e amico Louis Saillant, il quale ha voluto rinnovarmi, anche qui, i suoi fraterni auguri.
Vi confesso che queste manifestazioni di stima e di affetto venute da ogni parte mi sono state di grande conforto. Vada a tutti la mia profonda e fraterna gratitudine”.
“Ho chiesto la parola – prosegue Di Vittorio – col proposito limitato, date le mie condizioni, di fissare brevemente alcuni punti fermi che mi sembrano risultare evidenti nel nostro Congresso. Il primo punto fermo è rappresentato indubbiamente dalla incrollabile fedeltà di circa 5.000.000 di lavoratori italiani di ogni corrente alla nostra grande, unita Cgil. Questa nostra unità, fondata sulle comuni rivendicazioni economiche e sociali di tutti i lavoratori, e cementata da lunghi anni di lotte comuni, esce maggiormente rafforzata da questo nostro quarto Congresso”.
La Cgil, oltre che una grande forza unitaria, “è centro motore dei fermenti unitari che vanno sviluppandosi in tutti gli strati del popolo italiano. Da ciò deriva l’obbligo per noi, compagni, di bandire dalle nostre file ogni residuo di settarismo, di assumere dovunque un franco atteggiamento di mutua comprensione e di collaborazione verso i lavoratori e militanti sindacali delle altre organizzazioni, di svolgere una costante attività unitaria capillare nelle fabbriche, nelle aziende agricole, negli uffici, nei servizi, come nelle città e nei villaggi, perché tutte le lotte per giuste rivendicazioni operaie, per i diritti del lavoro, per le giuste e sacrosante esigenze del popolo, siano condotte unitariamente, essendo l’azione unita la più forte garanzia del successo”. 
“No, l’Italia non andrà indietro, andrà avanti, perché avanti sarà portata dalle forze sane del lavoro – conclude il suo intervento Di Vittorio –. Sì, noi porteremo avanti la nostra patria sulla via del progresso e del benessere, della pace, della libertà, dell’amicizia tra tutti i popoli della terra. Avanti Cgil; per portare avanti la nostra Italia verso la conquista sempre superiore e più alta di benessere e di civiltà!” (LEGGI TUTTO).

MATERIALI
- Foto documentario sul IV Congresso della Cgil, da “Lavoro” (download)
- Con i delegati stranieri (video: Formazione sindacale: come eravamo)
- I Congressi della Cgil: una cronologia
- Dall’Archivio storico della Cgil (download)

Fonte: Rassegna sindacale 

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