La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

venerdì 25 marzo 2016

Nunca Mas!

di Patricia Sandra Vartolo
Io mi ricordo bene il 24 marzo del 76. Avevo 13 anni, l'età di mio figlio Matteo, ero una signorina agli inizi della scuola superiore. Da lì in poi, posso dire che non sono stata una desaparecida, bensì, una sopravvissuta del periodo più buio della storia Argentina.Ho conosciuto storie di persone scomparse solo perché si trovavano in una agenda telefonica; professori , universitari,ragazzi di scuola,militanti, giornalisti,sacerdoti, suore, professionisti, sindacalisti, ...I crimini commessi dalle forze armate superano la realtà.Al punto tale che, i giudici , ad esempio,durante il processo denominato Nunca Mas dovettero interrompere Pablo Diaz, sopravvissuto alla Notte delle Matite Spezzate, dovuto al contenuto crudele del racconto.Nella notte del 16 settembre del '76 sette ragazzi della Escuela Nacional di La Plata che chiedevano il biglietto scolastico gratis sono state prelevati dalle loro case e portati ai centri di detenzione illegali, torturati , incappucciati , uccisi.Come i sacerdoti Alfredo Leaden, Pedro Duffau y Alfredo Kelly e i seminaristi Salvador Barbeito y Emilio Barletti., che nella notte del 4 luglio del 76 furono assassinati selvaggiamente e con il loro sangue scrissero MARXISTI nella parete. Non so se rendo l'idea...
Con il loro sangue scrissero marxisti!!!!Come il maestro Isauro Arancibia, sindacalista che lo stesso 24 marzo viene ucciso con 120 spari a bruciapelo . Come Rodolfo Walsh, giornalista .Nel marzo del 1977 scrisse una lettera aperta al generale Videla e alla sua giunta (la Carta Abierta de un Escritor a la Junta Militar), lettera in cui denunciava e chiedeva conto dei crimini perpetrati: compilò liste di morti e desaparecidos, risalenti alle fosse comuni e ai centri di tortura; non tacque della depravazione in cui il paese era caduto, descrivendo l'uso estremo della tortura e il coinvolgimento della CIA nell'addestramento della polizia argentina; non ultimo, denunciò la fallimentare politica economica, che avrebbe portato povertà e condizioni di lavoro prossime allo schiavismo.
Venne catturato in un'imboscata a Buenos Aires mentre diffondeva la sua lettera, spedendone alcune copie per posta alle redazioni dei giornali argentini e a corrispondenti stranieri. Il suo nome risulta nell'elenco dei desaparecidos. Come Leonie Duquet e Alice Domon, suore francesi che si erano unite alle prime Madri di Piazza di Maggio in cerca di persone scomparse e in difesa dei diritti umani. Suor Leonie diceva che tacere era da codardi.Scomparvero nel mese di dicembre di 1977.Come Claudio Tamburrini, giovane giocatore di calcio,Il 23 gennaio 1977, in seguito alla delazione di un suo conoscente, venne sequestrato dagli squadroni della morte di estrema destra fedeli al regime di Videla, e trasferito al centro di detenzione clandestina. E un miracolato perché riusci a scappare. Oggi vive in Svezia.
Quel periodo viene anche ricordato per i bambini nati da donne e ragazze che partorirono dentro i centri clandestini, i quali sono stati strappati e dati in adozione illegalmente, cambiando nome e cognome.Sono stati ritrovati all'incirca 118 di un numero che si stima in 500 nascite dentro i centri clandestini. Oggi, diventati uomini e donne, hanno dovuto rielaborare la loro storia personale, e riacquistare la loro identità.
Potrei raccontare tanto ancora di quelli anni.Di incappucciati e buttati al Rio della Plata per esempio, delle tombe NN nei cimiteri. ...delle fosse ..
.L'Italia segue il caso di cento desaparecidos discendenti di italiani.Ma, mi sono domandata tante volte, quale è stato il suo ruolo in quell'allora...Se il governo avesse avuto lo stesso atteggiamento di Enrico Calamai, vice console italiano in Argentina che salvo centenari di italiani perseguitati dalle Forze Armate.Cosa sapeva lo Stato Italiano...cosa avrebbe potuto fare...cosa ha taciuto .Io penso che gli italiani devano conoscere questa storia, che è italiana in gran parte.
Io non perdono. Io non dimentico. Io conservo viva la memoria.
Nunca Mas.

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