La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

venerdì 27 maggio 2016

L'insana sanità del liberismo sfrenato che uccide i poveri

di Paolo Andreozzi
Sostiene l'OMS (non, quindi, una ong pregiudizialmente anticapitalista) in uno studio ripubblicato dal Lancet (non quindi, una webzine ferocemente antagonista) che, preso un triennio a caso dall'inizio della Grande Crisi e confrontato con un triennio precedente, nei Paesi OCSE i morti per uno qualunque fra i tumori considerati curabili (come quello al colon, al polmone, alla prostata, al seno) sono aumentati di 260.000 unità per le sole cause direttamente imputabili alla riduzione della spesa pubblica per prevenzione e cura, al risparmio dell'impresa privata sulle accortezze in produzione e smaltimento, e in generale al peggioramento della qualità della vita per disoccupazione, precarizzazione e nuove povertà. E 160.000 di questi morti in più, solo nei Paesi dell'Unione Europea.
E' una strage. Non è il destino cinico e baro, ma il risultato logico, prevedibile, e di sicuro previsto come un danno collaterale da parte di chi prende le decisioni private e pubbliche, della ristrutturazione neoliberista in corso da decenni e accelerata negli ultimi anni.
E questo, prima ancora che si completi lo smantellamento delle garanzie salutistiche nella manifattura e nella distribuzione delle merci (che discende dal TTIP di imminente vigenza), che si diffonda anche ad altri Paesi sviluppati il depotenziamento dei diritti del lavoro a fronte degli interessi del capitale (la Loi Travail in Francia, come il Jobs Act in Italia), e che si perfezioni lo sbilanciamento tra i Poteri dello Stato a favore dell'Esecutivo lobbysta contro la rappresentanza popolare nel Legislativo (il succo per esempio sia della riforma Boschi-Renzi sia dell'Italicum, come già fu della blindatura del pareggio di bilancio in Art.81 Cost. e segg.).
Si prepara un genocidio.
Chi risponderà per ciò, davanti a una qualche forma di giustizia?
Ci vorrebbe alla fine un nuovo Processo di Norimberga per questi, e molti altri, nuovi crimini contro l'Umanità (e contro l'umanità).
Ma alla fine di che cosa? Di una guerra, come sempre.
La guerra di classe in corso, la guerra dall'alto verso il basso.
Questa guerra ce la stanno facendo da anni, gente mia, e a veder bene ce l'hanno anche dichiarata formalmente. Siamo noi che non l'abbiamo capito ancora. Eravamo distratti, in gran parte tuttora lo siamo.
Moriamo come mosche, camminando sulle vie della vita inconsapevoli di muoverci in realtà sul orlo della trincea, proprio sulla linea di fuoco.

Fonte: controlacrisi.org 

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