La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

giovedì 26 maggio 2016

Smascheriamo le 10 bugie sull’università

Ad acquistare mezza pagina di due quotidiani hanno contribuito 246 docenti, versando una quota variabile da un minimo di 3,14 Euro a un massimo di 100 Euro. In media 24 euro a testa: praticamente come Bernie Sanders, che ha raccolto circa 27 dollari per donatore. Erano quasi tutti di Napoli Federico II i docenti che si sono autotassati per acquistare uno spazio sul Mattino e sul Corriere del Mezzogiorno, per informare e coinvolgere l’opinione pubblica, denunciando le 10 Bugie sull’Università più eclatanti. Una su tutte: Il governo ha stanziato 2.5 miliardi di nuove risorse per la ricerca–FALSO: il GOVERNO SI FA VANTO di risorse già previste in bilancio dal 2014 che, oltre a essere state ridotte, in parte derivano da un anomalo autofinanziamento da parte dei docenti universitari frutto del risparmio dovuto al blocco delle retribuzioni e al mancato riconoscimento del quinquennio lavorativo 2011-2015.
Per contro, in spregio alla ricerca pubblica, il governo prevede uno stanziamento di 1,5 miliardi in 10 anni per la realizzazione dello Human-Technopole nell’ex area Expo, affidato all’Istituto Italiano di Tecnologia (ITT), FONDAZIONE DI DIRITTO PRIVATO, non soggetta ad alcuni dei doverosi controlli e vincoli cui sono sottoposti gli Atenei pubblici, il cui presidente è in carica da 15 anni senza bando, i cui bilanci non sono pubblicati.


Dal 2007 una serie di interventi governativi, che sottendono un preciso disegno politico, si sono concentrati sull’Università con l’obiettivo di ridimensionarla drasticamente e di trasferire risorse dal Sud al Nord. Tra pochi anni, alcune Università del Meridione potrebbero chiudere per mancanza di risorse! Dopo mesi di proteste, largamente condivise negli Atenei, ci rivolgiamo all’opinione pubblica perché sappia che la verità sull’Università è molto diversa da quella che viene raccontata.
DIECI BUGIE SULL’UNIVERSITÀ
In Italia ci sono troppe università-FALSO: abbiamo meno università, in rapporto alla popolazione, di Spagna, UK, Germania, Francia. Inoltre, dal 2007 al 2015 c’è stata una riduzione di matricole del 12.3% (al Sud è stata del 20.7%) ed abbiamo una bassissima percentuale di laureati: tra la popolazione di 30-34 anni, solo il 23.9%, contro il 37.9% della media europea.
La ricerca italiana non è competitiva-FALSO: i lavori scientifici degli studiosi italiani, rapportati agli investimenti in ricerca, sono più citati di quelli dei colleghi di Francia, Germania e Stati Uniti: i docenti universitari italiani con pochi mezzi per la ricerca riescono a mantenere una produzione scientifica di prestigio internazionale.
Laurearsi in Italia non serve-FALSO: nel 2014, nonostante il protrarsi della crisi, il tasso di disoccupazione tra i laureati è stato del 17.7%, tra i diplomati del 30.0% mentre tra quelli con sola licenza media del 48.1%.
L’Italia spende adeguatamente per la ricerca–FALSO: investe solo l’1.2% del PIL contro 2.8% di Germania, 2.2% di Francia, 1.7% di Gran Bretagna (la media europea è circa del 2%).
L’Italia investe adeguatamente in istruzione universitaria-FALSO: nel periodo 2008-2014 si è avuta una riduzione del 21% dei finanziamenti all’Università Pubblica; in altri paesi c’è stato un significativo incremento (Francia +3.9%, Germania +23.0%).
In Italia le tasse universitarie sono basse-FALSO: a parità di potere d’acquisto, le tasse italiane sono tra le più alte d’Europa: 1,6 volte le tasse svizzere e 1,9 volte quelle austriache. E’ da sottolineare che nei paesi scandinavi, in Germania, ed in alcuni paesi dell’Est-europeo, gli studenti universitari non pagano tasse.
L’Italia garantisce il diritto allo studio-FALSO: nell’anno accademico 2014/15 il 25.1% degli studenti, che avrebbe avuto DIRITTO a una borsa di studio, NON LA HA RICEVUTA. Questa percentuale sale al Sud al 47.6%, con punte del 61.5% nelle isole. Nel 2015, il 23.3% delle matricole residenti nel Sud si è iscritto in Università del Centro-Nord determinando un nuovo fenomeno di emigrazione.
Il governo riconosce la dignità ed il ruolo della docenza universitaria–FALSO: tra le categorie del pubblico impiego SOLO I DOCENTI UNIVERSITARI hanno visto prolungato il blocco degli stipendi per il 2015 e NON HANNO AVUTO il riconoscimento giuridico DELL’ANZIANITÀ MATURATA NEL QUINQUENNIO 2011-2015 durante il quale hanno continuato ad insegnare, pubblicare articoli scientifici, tenere esami, seguire i tesisti, ovvero a lavorare, senza che ciò abbia prodotto i dovuti effetti giuridici .
Il governo ha stanziato 2,5 miliardi di nuove risorse per la ricerca–FALSO: il GOVERNO SI FA VANTO di risorse già previste in bilancio dal 2014 che, oltre a essere state ridotte, in parte derivano proprio dal risparmio dovuto al mancato riconoscimento dell’anzianità maturata dai docenti nel quinquennio 2011-2015. Per contro, il governo prevede uno stanziamento di 1,5 miliardi in 10 anni per la realizzazione dello Human-Technopole nell’ex area Expo, affidato all’Istituto Italiano di Tecnologia (ITT), FONDAZIONE DI DIRITTO PRIVATO.
La Valutazione della Qualità degli Atenei ha l’obiettivo di premiare gli Atenei meritevoli–FALSO: l’ attuale sistema non prevede risorse aggiuntive per i “meritevoli”; viene solo ridistribuita tra gli Atenei una quota dello scarso e decrescente finanziamento ordinario sulla base di criteri che vengono cambiati continuamente (in 6 anni 22 diversi criteri!) e stabiliti a posteriori. Valutazione e merito, valori nei quali crediamo fortemente, sono utilizzati strumentalmente per giustificare una brutale riduzione del finanziamento al sistema universitario pubblico favorendo alcune Università del Nord.

Coordinamento Movimento per la dignità della docenza Universitaria Università degli Studi di Napoli Federico II https://dignitadocentiunina.wordpress.com/

Pagina autofinanziata da una raccolta di fondi tra docenti della Federico II e di altri Atenei campani.

Dati rielaborati da G. Viesti “Università in declino. Un’indagine sugli atenei da Nord a Sud“ Donzelli Editore 2016

Fonte: Roars

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