La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

venerdì 10 giugno 2016

Non schieratevi con la parte oscura

di Marjorie Cohn
Mentre ieri ero seduta al sole di San Diego, fuori dal Qualcomm Stadium, ascoltando Bernie Sanders, sono stata colpita dal sorprendente contrasto tra il Senatore e Donald Trump, particolarmente sul problema della razza. Sanders ha messo in rilievo la giustizia sociale, citando il coraggio degli afro-americani e dei loro alleati che hanno combattuto contro il razzismo e l’intolleranza durante il periodo delle leggi segregazioniste di Jim Crow. Ha parlato delle migliaia di lavoratori privi di documenti che vengono brutalmente sfruttati, stressati e sottopagati, e ha promesso di mettere alle attuali politiche di espulsione. Sanders cerca di “unire, non di dividere le famiglie.” E vuole “fondamentalmente cambiare” l’oppressivo rapporto del governo con la comunità dei Nativi americani.
Ci sono più persone nelle carceri statunitensi che in qualsiasi altra nazione del mondo, ha osservato Sanders. Coloro che sono imprigionati, ha detto, sono, in numero sproporzionato, afro-americani, latinos e Nativi americani. Il senatore vuole investire in “posti di lavoro, istruzione, non in prigioni e in carcerazione.”
Sanders è stato capo del Movimento per i Diritti Civili. E’ stato presidente del Congresso dell’Uguaglianza razziale all’Università di Chicago, dove ha organizzato picchetti e sit-in che lo portarono a essere arrestato per “essersi opposto all’arresto.”
Quando il dottor Cornell West, autore del libro, Race Matters [La razza è importante], presentò Sanders, disse che il Senatore si basa sull’esempio di Martin Luther King Jr., di Edward Said e di Cesar Chavez. Said, professore alla Columbia University era uno studioso attivista pionieristico che condannò la “disumanizzazione dei palestinesi a livello di bestie, praticamente senza consapevolezza o motivo.”
L’enorme popolarità di Sanders ha spinto il Comitato Democratico Nazionale a invitarlo a nominare vari membri per il comitato per il programma per la Convention dei Democratici. Con grande costernazione di Hillary Clinton, le scelte di Sanders comprendevano il Dr. West, il presidente del caucus progressista del Congresso, Keith Ellison, e il presidente dell’Istituto Arabo-Americano James Zogby, tutti devoti sostenitori dei diritti Palestinesi.
Sanders ha sfidato Donald Trump per la sua faziosità, , dicendo: “Nell’anno 2016, gli Americani non accetteranno un presidente intollerante.” Ha aggiunto: “Non torniamo indietro. Non accetteremo un candidato che insulta i Latinos, i Musulmani, le donne, i reduci e gli afro-americani. Sanders ci ha ricordato che Trump era un membro del movimento per il certificato di nascita di Obama ( sosteneva che non era cittadino americano, n.d.t. ) che aveva lo scopo di delegittimare il presidente a causa del colore della sua pelle.
Trump ha la brutta abitudine di attaccare le persone basandosi sulla loro razza. Il suo attacco più recente è stato quello a Gonzalo Curiel, un rispettabile giudice federale di San Diego che presiede una causa penale intentata da persone che sostengono di essere state truffate dall’Università di Trump. Quando Curiel ordinò di dissigillare i documenti della causa, Trump lanciò un attacco “con doppia canna” contro il giudice, affermando che Curiel aveva un “conflitto assoluto” che doveva farlo sospendere dal caso. Ecco le ragioni di Trump: “E’ messicano”, Trump ha detto: “Sto costruendo un muro. E’ un intrinseco conflitto di interesse.” Curiel è un cittadino statunitense nato da genitori messicani immigrati. Trump sostiene anche che un giudice musulmano potrebbe trattarlo in modo scorretto perché quest’ultimo ha sostenuto il temporaneo divieto per la maggior parte dei musulmani stranieri di entrare negli Stati Uniti. Le corti federali hanno però rifiutato che apertamente la rivendicazione che l’appartenenza etnica di un giudice lo/la escluda dal giudicare la causa.
Trump ha anche promesso di espellere dagli Stati Uniti 11 milioni di lavoratori privi di documenti.
Il dichiarato razzismo del probabile candidato Repubblicano alla presidenza, sta causando molta preoccupazione nei circoli del Grande Vecchio Partito (GOP). Lo stratega Repubblicano Brian Walsh ha descritto i commenti di Trump come “razzisti, insensati” e come “la definizione del razzismo.”
Anche l’esperto consulente del Grande Vecchio Partito, Rick Wilson, è allarmato per il razzismo di Trump e osserva che [il Partito Repubblicano] “possiede l’animosità razziale che, iniziata come una cosa da poco, è diventata una caratteristica definitoria della sua campagna.” Wilson ha detto che i commenti di Trump su Curiel e i giudici musulmani, sono “dichiaratamente razzisti.”
Il razzismo di Trump è anche evidente nel suo assecondare le persone in base alla loro razza. Di recente ha indicato un uomo di colore tra la folla, esclamando: “Oh, guardate il mio afro-americano qui – guardatelo.”
Sanders ha citato la demagogia di Trump che, Bernie pensa sia una reazione alla paura e alla rabbia che molte persone provano, portando ad adottare l’abitudine di incolpare gli altri.
Sanders implora: “Non schieratevi con la parte oscura.” Esorta a costruire un forte movimento progressista. “Il vero cambiamento,” ci ha detto ieri, “non è mai avvenuto dall’alto verso il basso, soltanto dal basso verso l’alto.”

Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo
Fonte: http://zcomm.org/znet/article/the-racial-divide-between-sanders-and-trump
Originale: non indicato
Traduzione di Maria Chiara Starace
Traduzione © 2016 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY NC-SA 3.0

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