di Alessandro Gilioli
Era solo tre anni fa quando Draghi diceva che al governo poteva andarci chiunque, in Italia, tanto c'era "il pilota automatico". Una frase perfetta, nel senso che denudava il re: erano automatismi, nella subcultura dell'establishment, tutte le decisioni che andavano a impattare sulla vita delle persone, che aumentavano a dismisura le diseguaglianze, che allontanavano i cittadini delle decisioni. Era il Bene, secondo questi fideisti del mercato. Si è visto.
Tre anni dopo, l'Unione Europea si è rotta. Un miliardario psichicamente instabile si sta per prendere gli Stati Uniti. Si muore qua e là a mazzi da cinquanta, nelle città di mezzo mondo, per mano di fuori di testa con o senza religione, o che hanno scoperto la religione tre giorni prima di diventare stragisti. Nel paese in cui è nato Hitler potrebbe diventare presidente un nazista. E tutti ripetono che siamo in guerra.
Bel risultato, questo pilota automatico. Devono aver sbagliato software.
Sicché vince le elezioni, in giro, chiunque abbia zero a che fare proprio con quel pilota automatico.
Prendete un esempio piccolo ma significativo. Il Ttip, il trattato commerciale Europa-Usa. Era l'apoteosi del mercatismo, il trionfo del pilota automatico. Talmente potente da passare sopra i governi nazionali, i parlamenti, le magistrature. Il Ttip doveva decidere per tutti, ignorando le volontà delle maggioranze. Sembrava ineluttabile. Era un pezzo del Tina, il There Is No alternative teorizzato da Margaret Thatcher. Beh, oggi è un morto che cammina. Non lo vuole più nessuno, perché tutti hanno capito che spingeva l'asticella un po' troppo in là. Era troppo smaccato, troppo palesemente stronzo. A difenderlo sono rimasti solo Calenda e Renzi, gli ultimi giapponesi del pilota automatico.
Renzi, a proposito.
Dispiace quasi parlar male di lui, un po' perché in questo Grande Disordine globale è granello piccolo piccolo, un po' perché quando vediamo in giro gente come Trump sappiamo che il rischio è ritrovarcene uno peggio, dopo di lui. E fa quasi tenerezza, Renzi, quando decide che per vincere il referendum tanto amato da Confindustria, élite assortite e vertici Ue deve sparire. Non farsi vedere, non parlarne in pubblico, insomma attuare "la strategia del sommergibile", come ci ha detto l'altro giorno la sua agiografa sul Corriere. Zitto, zitto, per carità, che se parla del referendum vincono i no. Solo due anni fa brandiva in giro se stesso e il suo 40 per cento. Come va veloce la storia.
Si è rotto il pilota automatico e non abbiamo ancora niente con cui sostituirlo. Forse non sappiamo guidare più da soli. O forse sì, dopo qualche sbandamento.
Speriamo.
Ma non lo sa nessuno, cosa verrà dopo.
Chi dice di saperlo, mente.
Ma chi per paura del futuro vuole ancora viaggiare con lo strumento che si è rotto, è sciocco.
E allontana solo il giorno in cui impareremo a camminare senza.
Fonte: L'Espresso - blog Piovono Rane
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