La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

giovedì 22 settembre 2016

Scuole a rischio nelle zone terremotate

di Roberto Ciccarelli 
Il XIV rapporto sulla sicurezza a scuola di Cittadinanzattiva, presentato ieri a Roma, dimostra che il piano per l’edilizia scolastica del governo Renzi non è stato attuato nella maggioranza delle scuole collocate nelle zone colpite di recente dai terremoti. Solo il 35% delle scuole del campione monitorato da Cittadinanzattiva (150 istituti in 10 regioni: Piemonte, Lombardia, Lazio, Marche, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna) possiede il certificato di agibilità statica.
La certificazione di agibilità è presente solo nell’8% delle scuole di Rieti e provincia, nel 23% circa di quelle di L’Aquila e Teramo, zone già colpite da terremoti. Così anche Ascoli Piceno, Fermo, Perugia e relative province. Il 32% degli edifici non ha il certificato di agibilità igienico-sanitaria, mentre quello di prevenzione incendi è presente nel 10% delle scuole monitorate. Il rilascio di questa certificazione è stato prorogato al 31 dicembre prossimo.
Facendo riferimento all’anagrafe dell’edilizia scolastica 2015 del ministero dell’Istruzione emerge che tale certificazione è assente in oltre il 94% delle scuole calabresi e in circa la metà degli istituti di Lazio, Sicilia, Sardegna e Campania. Situazione difficile anche quella dei piani di emergenza: bene il Veneto (dove le scuole che rispettano il piano sono più del 90%), Basilicata, Friuli, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia (oltre l’80%). Male l’Abruzzo dove soltanto il 27% ha redatto il piano. In Calabria l’informazione risulta assente. Fra le province colpite di recente dai terremoti, male l’Aquila (ne è privo l’80% delle scuole) e Teramo (72%). «All’indomani del sisma che ha colpito il Centro Italia, ai cittadini occorre dare informazioni chiare – sostiene Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva – È doveroso che gli enti locali dichiarino quanti siano gli edifici sottoposti a verifica di vulnerabilità sismica. Avrebbero dovuta farla entro marzo 2013!».
La ministra dell’Istruzione Giannini, ieri durante un question time alla Camera, ha descritto la situazione in questo modo: «Abbiamo stanziato 6 miliardi di euro» per l’edilizia scolastica «e il solo Ministero dell’Istruzione ha finanziato 13.300 interventi, di cui oltre il 60% conclusi». Sulla prevenzione antisismica sono stati «stanziati e spesi 240 milioni per 432 interventi concreti su scuole che avevano una chiara criticità in questo senso». Soldi che non sono serviti, al momento, per ottenere la certificazione antisismica secondo i dati di Cittadinanzattiva. Le cifre di Giannini sono state contestate dai deputati del Movimento Cinque Stelle: «672 milioni di investimenti nel 2014, 412 nel 2015 e 50 nel 2016, per un totale di un miliardo e 134 milioni. Di questi, 505 milioni sono stati spesi per l’operazione Scuole Belle. Per la messa a norma antisismica delle scuole invece sono stati investiti circa 200 milioni di euro: una goccia nel mare».
Per Cittadinanzattiva, più di una scuola su 10 presenta lesioni strutturali sulla facciata esterna. Una su quattro ha chiesto interventi strutturali, ma non ha ricevuto una risposta dall’ente locale di riferimento. Nel 31% dei casi analizzati i cortili degli istituti sono usati come parcheggi per le auto del personale e gli altri mezzi usati dagli studenti. Situazione difficile per l’accesso degli studenti disabili nel 35% delle biblioteche, nel 28% dei bagni, nel 27% delle aule computer, 24% dei laboratori, 17% delle palestre, 16% delle aule, 14% delle mense e il 9% dei cortili. Negli ultimi tre anni si sono verificati 112 crolli, diciotto persone sono state ferite. In calo gli incidenti a scuola: 79.505 gli studenti e 14.485 gli insegnanti coinvolti in incidenti a scuola, secondo i dati 2015 dell’Inail, nel 2014 erano stati rispettivamente 85.195 e 14.790. Solo il 5% delle scuole analizzate si trova in ottimo stato.

Fonte: Il manifesto 

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