La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

sabato 12 dicembre 2015

Salvate l'astensionista

di Matteo Pucciarelli
Sono sempre stato un elettore di sinistra. Mai sgarrato una volta, neanche alle Comunali. Non per fedeltà ad un partito, non per moda né per interesse: per convinzione.
Lotta alla disuguaglianza – di reddito, di potere, di sapere, secondo una bellissima definizione di Massimo L. Salvadori suRepubblica – e all’ingiustizia che ogni disuguaglianza porta con sé; l’idea di fondo che potesse esistere un modello sociale ed economico alternativo più attento alle vite dei singoli che agli interessi di pochi; la libertà, non di fare ciò che si vuole sempre, ma la libertà di decidere chi essere e come esprimere la propria identità – e in una condizione di bisogno questa libertà non esiste. E anche la fratellanza, certo: nessuno decide di nascere a Milano o a Kinshasa, le barriere non si costruiscono e semmai si abbattono, con tutta la generosità che comporta. Infine, la coerenza: perché va bene il pragmatismo, va bene la politica e a volte anche il politicismo, ma senza mai dimenticare chi si è e perché lo si fa. Con la convinzione che noi fossimo noi, e loro fossero pur sempre loro. Non per cattiveria, ma per una evidente e conclamata diversità di vedute e di valori.
Per la prima volta però - ad oggi - non trovo un soggetto politico che non solo enunci queste idee, ma che sia credibile e convincente nel farlo. Per non diventare un astensionista non mi basta turarmi il naso, non è sano accontentarsi nell’unico momento concreto e tangibile di possibilità di cambiamento – perlomeno finché saremo in emocrazia.
Non mi accontenterò di votare il grande partito della sinistra, perché non l’ho mai ritenuto tale (di sinistra). L’abbandono della stessa parola nel nome fu l’ultimo atto di una conversione cominciata anni prima: bisognava governare a tutti i costi, nel frattempo ci si è dimenticati per fare cosa. O forse si decise scientemente di governare per perseguire fini che non sono quelli in cui credo. Non riesco a togliermi dalla testa, tanto per fare un esempio, che la prima riforma del mercato del lavoro (“flessibilità!”) la introdusse il centrosinistra nel lontano 1997; e non credo esista alcuna persona sana di mente capace di dire senza sapere di mentire che quella riforma e quelle venute poi hanno migliorato la vita di chi lavora. Chiunque abbia mai lavorato sa che l’ha (e l’hanno) peggiorata di molto. Quindi no, grazie, il problema non è nato con Matteo Renzi, il problema viene da lontano, da molto prima.
Non mi accontenterò di votare chi promette di cacciare via tutti a calci in culo. Un po’ perché vorrei capire cosa succede dopo, un po’ perché lo stile e il metodo dicono molto di ciò che si è. Dividere il mondo in bianco e in nero, negare la necessità di un compromesso, è ciò che ci si aspetta da un bambino o da un fondamentalista religioso. “Destra” e “sinistra” esistono ancora, esiste soprattutto la destra, esiste la destra anche a sinistra… Esistono quei valori, in contrapposizione tra loro: negare il conflitto è prendere in giro.
Non mi accontenterò di votare chi in teoria potrebbe rappresentarmi davvero ma che in questi anni ha fatto diventare quelle parole materiale per musei e congreghe da alcolisti anonimi. Chi ha praticato la divisione, chi ha spaccato il capello in quattro scindendo l'atomo, chi ci ha costruito sopra carriere personali, chi ha fatto da ruota di scorta di altri, chi predicava bene e razzolava male, chi non ha capito che a un certo punto ci si fa da parte, chi ancora produce appelli solo per vedere chi firma sotto, chi punta a superare un quorum per sopravvivere.
Sono un potenziale astensionista, altamente disilluso, salvatemi prima che sia troppo tardi.
PS. So benissimo che arriverà un commento, prima o poi: e allora cosa proponi di fare? Anticipo la risposta: non sono un dirigente politico né ho questa vocazione, quindi non sta a me dire cosa fare (così come non dico a un muratore come buttare giù una parete). Osservo e rilevo un problema, questo sì. Ed è ciò che posso fare, sperando di far capire a chi ne ha le competenze.

Fonte: MicroMega online - blog dell'Autore 

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.