La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

venerdì 24 febbraio 2017

Dopo il royal baby ecco il royal party

di Nadia Urbinati
L’elezione di Matteo Renzi a segretario del Pd è stata la causa scatenante di questa penosa separazione. Il carattere del leader ha fatto il partito e lo ha disfatto. Come apparve da subito, quel che si sarebbe da quel momento affermato sarebbe stato il Partito di Renzi, opposto a, e in permanente tensione e litigio con il Pd. A quel punto la traiettoria verso il divorzio era segnata, a meno che tutto il Pd non fosse divenuto di Renzi. Ora, che il partito fosse gracilino nei principi e nei fondamenti era visibile a tutti, troppo lasco nei confini tra destra e sinistra per non essere pericolosamente conquistato o dall’una o dall’altra. Le due ali non possono più coesistere. La recente Assemblea ha mostrato più livore che ragioni ragionate.
Ma una lettura possibile di questo divorzio è che non tutti nel Pd sono disposti ad abbracciare il dogma liberista e a gettare alle ortiche la promessa di eguaglianza delle opportunità scritte nel patrimonio genetico della democrazia. La gestazione del Partito di Renzi si è conclusa.
Dopo il royal baby ecco il royal party.

Articolo pubblicato su Il Fatto Quotidiano, 21 febbraio 2017

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