La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

giovedì 17 dicembre 2015

Il crack Etruria e il silenzio surreale della Presidente Marini

di Gianluca Graciolini e Enrico Flamini
In Umbria migliaia di piccoli investitori, soprattutto artigiani, commercianti e pensionati, con il decreto “salva banche” varato dal governo hanno visto andare in fumo anni di risparmi. Più passano i giorni, più assemblee vengono organizzate anche con il nostro contributo e più è chiaro che soprattutto piccoli risparmiatori, in molti casi inconsapevoli, si sono visti “rifilare” investimenti con rischi altissimi. 
Ci sono anche altri aspetti della vicenda oramai evidenti: le responsabilità di Bankitalia, il fatto che non è vero che il sistema bancario italiano sia solido e, considerato l'art. 35 del decreto per effetto del quale gli investitori non potranno nemmeno rivalersi sugli amministratori nel caso in cui la crisi sia stata determinata dal loro agire, un gigantesco conflitto d'interessi dell'intero sistema di potere renziano. 
In questa battaglia noi stiamo e staremo con Federconsumatori che sta predisponendo tutte le azioni in favore dei cittadini interessati dal decreto. E ci stiamo perchè consapevoli del fatto che interi territori della nostra regione si stanno ritrovando in ginocchio. Tra di essi, Gualdo Tadino risulta essere uno dei principali epicentri del crack di Banca Etruria. 
Le conseguenze di questo crack, dei suoi intrecci politico-affaristici e dell'azzeramento del risparmio possono essere devastanti per una comunità già pesantemente colpita dalla crisi. In questo contesto, il silenzio della Presidente della Giunta regionale dell'Umbria Catiuscia Marini, giunta in visita a Gualdo Tadino nei giorni scorsi, è letteralmente sconcertante, non si comprende, nè si giustifica. 
Ha un che di surreale anche la comunicazione ufficiale del Comune che parla di un bagno di folla a lei riservato in un ritrovo pubblico della città, quando sappiamo bene che si tratta della consueta claque del Pd. 
L'atteggiamento della Presidente del resto fa il paio con quello del Sindaco che, sempre nei giorni scorsi, si è ben guardato dal sottoscrivere l'appello dei sindaci dell'Alto Tevere a salvaguardia dei piccoli risparmiatori. 
Tutto va bene Madama la marchesa insomma. L'imperativo resta quello di sostenere senza se e senza ma un governo che non ha intenzione né di individuare le vere responsabilità, nè di risarcire i piccoli risparmiatori. Per questo chiediamo alla Presidente Marini di rompere il silenzio e di dire da che parte sta. Se dalla parte dei cittadini o da quella di Renzi, della Boschi e dei banchieri dai grandi profitti, dai tanti intrecci e dalle minute responsabilità.

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