La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

sabato 30 gennaio 2016

Bernie Sanders o il nucleo vulcanico che alimenta l’elezione del 2016

di Robert Reich
Non passa giorno che non riceva un invito dai media che mi chiedono di paragonare i piani fiscali di Bernie Sanders e Hillary Clinton, o i piani delle banche o i piani per la sanità.
Non mi interessa. Ho insegnato politiche pubbliche per gran parte degli scorsi 35 anni. Sono un “secchione” della politiche.
Però le proposte politiche dettagliate sono così rilevanti per l’elezione del 2016 quanto lo è quel pianeta gassoso al di là di Plutone. Non hanno possibilità di farcela, così come stanno ora le cose.
L’altro giorno Bill Clinton ha attaccato la proposta di Bernie Sanders di un piano sanitario piano di copertura pubblico e universale “single payer” , dicendo che non è fattibile e che è una “ricetta per lo stallo.”
In questi giorni, tuttavia, nulla di importante è fattibile e ogni idea audace è una ricetta per lo stallo.
Questa elezione riguarda il cambiamento dei parametri di ciò che è fattibile e il porre fine alla presa soffocante di molto denaro sul nostro sistema politico.
Conosco Hillary Clinton da quando aveva 19 anni e ho soltanto rispetto per lei. Secondo me, è la candidata più qualificata come presidente del sistema politico che abbiamo ora.
Bernie Sanders è però il candidato più qualificato per creare il sistema politico che dovremmo avere, perché è alla guida di un movimento politico per il cambiamento.
L’imminente elezione non riguarda proposte dettagliate di politiche. Riguarda il potere – se coloro che lo hanno lo manterranno o se la anche la media degli Americani ne avrà un poco.
Uno studio pubblicato nell’autunno del 2014 dal professore dell’Università di Princeton, Martin Gilens, e da Benjamin page dell’Università Northwestern, rivela la portata della sfida.
Gilles e Page hanno analizzato 1.799 argomenti di politica in dettaglio, determinandone la relativa influenza su di essi delle élite economiche, dei gruppi di interesse basati sulle masse, e dei cittadini medi.
La loro conclusione: “Le preferenze dell’Americano medio sembrano avere soltanto un impatto minuscolo, quasi nullo, statisticamente non significativo sulla politica pubblica.”
Invece i legislatori rispondono agli interessi dei ricchi – a quelli con la maggiore abilità di persuasione e le tasche più profonde per finanziare le campagne.
Fa riflettere che i dati di Gilles e Page siano presi dal periodo compreso tra il 1981 e il 2002, prima che la Corte Suprema aprisse le chiuse per far arrivare molto denaro nella sentenza per il suo “Citizens United” (organizzazione conservatrice no profit, n.d.t) contro la Commissione Elettorale Federale e nelle decisioni nel caso McCutcheon contro la Commissione Elettorale Federale
Il loro studio ha anche preceduto l’avvento dei super PAC (comitati indipendenti di spesa) e del “denaro oscuro” e anche il salvataggio di Wall Street.
Se allora gli Americani medio avevano un impatto “quasi nullo” sulla politica pubblica, ora il loro impatto è zero.
Questo spiega un paradosso che ho trovato pochi mesi fa quando facevo un tour per presentare un libro nel centro della nazione: continuavo a incontrare persone che mi dicevano che stavano cercando di decidere per le imminente elezione tra Sanders e Trump.
All’inizio sono rimasto perplesso. I due sono alle estremità opposte dello spartiacque politico.
Quando però ho parlato con queste persone, ho continuato a sentire gli stessi ritornelli. Volevano mettere fine al “capitalismo clientelare”. Detestavano il “welfare aziendale” come il salvataggio di Wall Street.
Volevano impedire che le grosse banche ci ricattassero di nuovo. Chiudete le scappatoie per le tasse ai soci nei fondi speculativi. Impedite che le aziende farmaceutiche e coloro che fanno assicurazioni sanitarie spennino i consumatori americani. Mettete fine ai trattati che svendono i lavoratori americani. Levate tanti soldi alla politica. 
Da qualche parte in tutto questo ho visto il nucleo vulcanico che sta alimentando questa elezione.
Se sei uno dei dieci milioni di Americani che stanno lavorando più duramente che mai ma che non progrediscono e che capiscono che il sistema politico-economico è manipolato contro di te e a favore dei ricchi e dei potenti, che cosa farai?
O sarai attirato da un figlio di puttana autoritario che promette di far diventare l’America di nuovo grande tenendo fuori la gente diversa da te e creando “grandiosi” impieghi in America che sembra che non permetterà che qualcosa o qualcuno lo ostacolino e che è così ricco che non può essere comprato.
Oppure sceglierai un attivista politico che ti dice le cose come stanno, che ha vissuto con le sue convinzioni per cinquanta anni, che non prenderà un centesimo di denaro dalle grosse imprese o da Wall Street o dai ricconi, e che sta conducendo una “rivoluzione politica” della base per riguadagnare il controllo sulla nostra democrazia e sulla nostra economia.
In altre parole, o un dittatore che promette di riportare il potere al popolo o il capo di un movimento che ci chiede di metterci insieme per riportare il potere al popolo.
Non ti interessano i dettagli delle politiche e dei programmi che vengono proposti.
Vuoi soltanto un sistema che funzioni per te.

Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo
Originale : non indicato
Traduzione di Maria Chiara Starace
Traduzione © 2016 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY NC-SA 3.0

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