La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

venerdì 22 gennaio 2016

Tribunale della famiglia: la proposta di Possibile

di Beatrice Brignone
E’ dal 1934, anno in cui sono stati istituiti per la prima volta in Italia i Tribunali per i Minorenni, che nulla è stato fatto per migliorare la condizione di tutela dei minori, della persona e della famiglia. Tuttavia, oggi, a distanza di 82 anni, abbiamo l’occasione di dare una significativa e storica svolta dell’ordinamento in materia.
Occorre quindi procedere a una definitiva unificazione delle competenze in materia di famiglia, di minori, separazioni, divorzi e affidi che ora sono distribuiti tra i Tribunali per i minorenni, il Giudici tutelari e i Tribunali ordinari. Sezioni specializzate in un’unica struttura organizzativa chiamata “Tribunale per famiglia” presso i Tribunali Ordinari e le Corti d’appello composte di soli magistrati togati – ora presso i Tribunali per i minorenni fanno parte anche giudici onorari – nella quale far confluire anche le professionalità che si sono formate nell’esperienza del Tribunale dei Minorenni, risorse da non disperdere ma da valorizzare.
La sezione specializzata per la famiglia e la persona richiede un’alta preparazione professionale in materia, esperti in diritto di famiglia. Occorre che i tecnici, i giudici, i magistrati, i periti, i professionisti e i servizi sociali siano dunque esperti in diritto minorile .
L’obiettivo è riformare in modo chiaro l’assetto dell’ordinamento giudiziario e la disciplina processuale, allo scopo disuperare l’attuale frammentazione nel settore civile delle competenze nelle materie che riguardano i minori e la famiglia, garantendo un’elevata specializzazione della magistratura chiamata a occuparsi di temi così delicati e sensibili come quelli dei minori e della famiglia in generale.
L’esigenza nasce dalle innumerevoli criticità dei Tribunali per i Minorenni che per legge si devono occupare di minori sia penalmente sia civilmente, oggettivamente oberati da un carico di lavoro eccessivo che obbligatoriamente allunga i tempi per la definizione delle pratiche. Basti pensare che per l’affido esclusivo di un minore nato da una coppia convivente servono dai due agli otto anni.
L’AIAF (Associazione Italiana degli Avvocati per la Famiglia e per i Minori), si legge in una nota, “da anni sollecita una compiuta riforma processuale e ordinamentale del diritto di famiglia che possa agevolare il rilancio dell’efficienza del processo e contestualmente garantire la piena tutela dei diritti primari di rango costituzionale, propri di questa materia, evidenziando al riguardo alla necessità che tutte le relative controversie siano trattate davanti ad uno stesso giudice. E’ proprio per questa ragione che ha sempre ritenuto e continua a ritenere necessaria e indispensabile l’istituzione delleSezioni Specializzate in diritto delle persone e della famiglia presso ogni Tribunale e Corte d’Appello”.
Creare apposite sezioni famiglia presso i già esistenti Tribunali Ordinari e Corti d’Appello è chiave per garantire un sistema efficiente, corretto e soprattutto volto alla tutela dei minori, della persona e della famiglia.


Fonte: Possibile 

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