La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

martedì 19 gennaio 2016

Nuovi ruoli, innovazioni organizzative ed azione politica del sindacalismo americano

di Paul Rubin 
Il movimento sindacale in questo paese è in crisi profonda. Sin troppi sindacati stanno perdendo membri affrontando condizioni di lavoro in deterioramento e conducendo battaglie difensive. Si penserebbe che il sindacato in stati conservatori che non lo tutelano sia nella sua forma peggiore. Ma non è necessariamente così. Una sezione sindacale nella storicamente conservatrice Arizona ha continuato a crescere non solo in dimensioni ma, cosa più importante, in influenza. Credo che qui ci siano delle lezioni per gli attivisti sindacali dell’intera nazione.
Negli ultimi 39 anni ho lavorato da dirigente della Sezione 99 dello United Food & Commercial Worker Union, una sezione di livello statale in Arizona, un sindacato del settore privato in uno stato che non lo tutela che rappresenta principalmente lavoratori del settore alimentare, sia al dettaglio sia nella lavorazione degli alimenti. Operiamo in uno stato in cui il parlamento e il governatore sono allineati con il Tea Party, uno stato che ha uno dei dati peggiori del paese in termini di ostilità agli immigrati e di de-finanziamento dell’istruzione pubblica cui si accompagnano salari cronicamente bassi e un clima antisindacale.
Solo il 3,1 per cento dei lavoratori salariati e stipendiati del settore privato in Arizona appartiene a un sindacato (il 5,3 per cento complessivamente). Nel 1990 la percentuale di tesseramento del settore privato era del 4,9 per cento. Mentre la partecipazione al sindacato nel settore privato dello stato è scesa di circa il 40 per cento tra il 1990 e il 2014, nello stesso periodo la Sezione 99 dell’UFCW ha triplicato i suoi membri, da appena più di 6.000 a quasi 19.000 membri.
Quali sono i motivi per cui questo sindacato, in uno stato arretrato come l’Arizona, è riuscito a opporsi alle tendenze nazionali e a prosperare?
Organizzazione/Formazione interna
Un sindacato è forte solo quanto lo sono i suoi leader e attivisti nel luogo di lavoro
Percentuali elevate di rotazione sono caratteristiche dell’industria dei servizi nel settore alimentare, specialmente tra i dipendenti dei punti vendita. Queste percentuali elevate di rotazione costringono i sindacati del settore dei servizi alimentari a organizzarsi continuamente all’interno solo per conservare il numero dei propri membri. Ciò richiede una costante formazione di essi su che cosa significa essere membro di un sindacato e su qual è la ragion d’essere del sindacato. Per questo motivo la Sezione 99 dedica molto tempo ad addestrare i collaboratori su come riconoscere leader potenziali e su come promuoverne la crescita. Come parte di questo sforzo di aiutarli a crescere come leader, ai collaboratori è richiesto di incontrarsi settimanalmente con i sindacalisti o attivisti di base.
I leader sindacali devono comprendere il quadro generale. La Sezione 99 concentra molta energia nel formare sindacalisti e attivisti mediante regolari seminari sindacali (ad esempio sulla sicurezza del lavoro, sulla storia del sindacato9, su tutti i fattori, interni ed esterni, che influenzano i negoziati, sulla correlazione tra il declino dei sindacati e l’aumento della disuguaglianza); riunioni di un giorno dei sindacalisti; regolari incontri serali di zona tra imprese geograficamente vicine; contatti comunali (il sindacato rappresenta i lavoratori nell’intero stato) via telefono su problemi pressanti (i membri possono porre domande o fare commenti nel corso dell’intera conferenza telefonica) e individualmente dei collaboratori del sindacato. Il sindacato utilizza Facebook, sia dalla sede sia da singoli rappresentanti, per comunicare con i membri e ha sviluppato un programma per i lavoratori giovani.
La costruzione del sindacato implica la formazione di leader di base nei luoghi di lavoro
Il sindacato gestisce regolarmente campagne organizzative interne sia per accrescere la base e sia per avere un’interazione maggiore con i membri. Oltre ai collaboratori che lavorano a questo programma, il sindacato impiega SPUR (Rappresentanti Sindacali Speciali di Progetto) che sono membri della base che prendono un permesso dal lavoro e lavorano insieme con i collaboratori regolari (o, se in grado, da soli) a favore del sindacato per un certo periodo di tempo. Non solo gli SPUR aiutano il sindacato a crescere nel corso di queste campagne, ma quando tornano al loro posto di lavoro portano con sé una nuova prospettiva. Nel corso di queste campagne ai collaboratori è fornita non solo una lista di non membri ma anche liste aggiornate di membri attuali che non sono elettori registrati o non contribuiscono al Comitato d’Azione Politica (PAC). Ben più del cinquanta per cento dei membri contribuisce al PAC. Il sindacato si assicura anche, in queste campagne, che i sindacalisti e gli attivisti siano coinvolti in tutte le attività di tesseramento.
Sindacalizzare i non sindacalizzati
I sindacati devono far entrare nel movimento sindacale un crescente numero di lavoratori
Ricostruire il movimento sindacale richiede far entrare un numero crescente di lavoratori in forme di organizzazione collettiva. Questa è una sfida dovunque e una campagna specifica può facilmente richiedere anni per giungere a una conclusione riuscita. Sindacalizzare i non sindacalizzati è particolarmente difficile nel clima ostile di uno stato che non tutela il sindacato e in cui i non membri non contribuiscono per nulla finanziariamente, lasciando le sezioni sindacali con bilanci limitati.
Conservare la densità sindacale nell’industria del settore alimentare pone un proprio insieme di problemi unici. Non solo gli sforzi di tesseramento sono influenzati negativamente dalla presenza sproporzionata di Wal-Mart che può sempre pagare meno e offrire minori benefit, ma anche da altri grandi distributori tradizionali che si danno molto da fare per conservare il loro status di aziende non sindacalizzate facendo corrispondere per i propri dipendenti i salari e gli aumenti negoziati dal sindacato. Questi datori di lavoro non sindacalizzati comprendono che corrispondere ciò che il sindacato conquista è molto più economico (non solo in termini di salari e indennità, ma anche in termini di diritti contrattuali dei lavoratori) rispetto a quanto il sindacato conquisterebbe se negoziasse per conto di tutti i lavoratori dell’industria della distribuzione alimentare insieme.
Mettere in atto una strategia vincente
Anche di fronte a questi ostacoli la Sezione 99 dell’UFCW è stata in grado di mettere in atto un modello organizzativo estremamente vincente. Gli elementi principali di tale modello includono quanto segue.
Prima di tutto il resto, i sindacati devono preparare i lavoratori all’offensiva dei datori di lavoro. Poiché quasi tutti i datori di lavoro contrapporranno tutte le loro risorse a qualsiasi tentativo di sindacalizzazione, il sindacato deve essere alla loro altezza quanto a intensità e sofisticazione.
La mobilitazione e una solida preparazione dei membri sono centrali per far fronte all’offensiva dei datori di lavoro. Il sindacato costruisce lentamente un comitato organizzatore formando leader in tutti i settori e preparandoli (vaccinazione) all’attacco da parte dell’impresa e costruendo contemporaneamente sostegno tra i lavoratori riguardo come potrebbe essere un futuro migliore nel lavoro. Il comitato è impegnato a preparare opuscoli per la distribuzione ai colleghi, a sviluppare la strategia e a pianificare eventi. I membri del comitato sono addestrati su come reagire e porre domande alle riunioni obbligatorie, da parte delle imprese, di un “pubblico ostaggio” dirette da specialisti del contrasto al sindacato. Se la spinta organizzativa ha successo e si avviano negoziati, il comitato è coinvolto nei negoziati e nessun accordo è raggiunto a meno che il comitato ne appoggi la ratifica all’unanimità.
La ricerca è un elemento cruciale. Oltre a formare un comitato organizzatore nei luoghi di lavoro, il sindacato conduce una completa ricerca analitica della società interessata: i suoi clienti, i suoi fornitori, la sua struttura finanziaria debiti compresi, la sua quota di mercato, se ha contratti con qualche entità governativa, tutti i documenti pubblicamente accessibili, se ci sono rapporti di incidenti nel luogo di lavoro, ispezioni sanitarie e di sicurezza, agevolazioni fiscali concesse, eccetera. E poi il sindacato passa all’offensiva contro la società attaccandola nei suoi anelli più deboli, per metterla sulla difensiva e cercare di ottenere accordi di neutralità e elezioni di tesserati.
Organizzazione di comitati E di ricerca. Anche se da sinistra sono arrivate molte critiche sui problemi della dipendenza dei sindacati dalle campagne generali contro l’industria, esse sono indispensabili se unite all’organizzazione “sul campo”. Nessuna delle due ha grande successo senza l’altra. E ciascuna è complementare all’altra.
Azione politica
I sindacati devono combinare il potere economico con quello politico. I sindacati sono condannati se non utilizzano il loro potere economico per aumentare il potere politico dei lavoratori, compreso il ruolo dei lavoratori nel processo elettorale. In uno stato prevalentemente Repubblicano come l’Arizona ci sono voluti parecchi anni prima che il Partito Democratico avesse un ruolo significativo nella lotta a favore dei bisogni dei lavoratori e fosse in grado di eleggere a cariche pubbliche candidati favorevoli al sindacato. In assenza di una forte macchina del Partito Democratico i sindacati sono stati le principali organizzazioni in Arizona impegnate a coinvolgere i lavoratori nell’azione politica e nell’attività elettorale. E considerato che i membri del sindacato possono fare, e spesso fanno, la differenza in gare testa a testa, i candidati progressisti in Arizona sono stati sempre più dipendenti da sindacati come la Sezione 99 dell’UFCW per conquistare cariche pubbliche. In conseguenza la pratica politica della Sezione 99 è divenuta sempre più sofisticata. Elementi di questa nuova sofisticazione includono quanto segue.
La politica elettorale è qualcosa di più che sostenere candidati. Impegnarsi nel processo elettorale è più che semplicemente appoggiare quelli che appaiono favorevoli al sindacato e poi mandar loro un assegno e qualche volontario. Il sindacato deve scegliere attentamente in quali specifiche campagne elettorali coinvolgersi. La Sezione 99 investe quasi tutte le proprie risorse solo in gare combattute di stretta misura. Al tempo stesso il sindacato non si limita ad attendere buoni candidati; lavora attivamente per reclutare e formare i propri. Il sindacato contribuisce anche a finanziare organizzazioni che reclutano leader dai sindacati e da organizzazioni progressiste (specialmente sull’immigrazione) su come condurre una campagna e come essere candidati efficaci. Cosa ancor più importante, il sindacato ha mandato molti dei propri membri a sottoporsi a questo addestramento e ha vinto elezioni nel loro interesse.
La tecnologia svolge un ruolo importante. Il sindacato mantiene un completo archivio dati interno dei propri membri, compreso a quale comitato del Congresso, statale, di contea, cittadino, scolastico e distretto appartengono. Il sindacato conduce regolarmente campagne per far sì che i suoi membri si registrino per il voto anticipato cosicché quando escono le schede i membri sono contattati immediatamente per compilarle a favore del candidato che appoggia i lavoratori. Telefonate di conferma seguono pochi giorni dopo per assicurarsi che le schede siano state depositate.
Il sindacato sostiene il proprio impegno. Quando il sindacato dice che appoggerà un candidato si impegna appieno, che si tratti di raccogliere piccoli contributi per i candidati che vogliono concorrere “puliti”, di fare giri di telefonate, di percorrere i distretti o di appoggiare comitati indipendenti di spesa. I candidati, allora, si presentano presto al sindacato, ricercandone il sostegno. Per contro il sindacato è impietoso nei confronti di qualsiasi candidato che abbia appoggiato e che voti contro su temi che hanno un impatto sui lavoratori, attaccandoli pubblicamente e operando per sconfiggerli alle elezioni successive. Questo è stato molto efficace per legare i politici alle loro promesse.
Il tema è il bisogno dei lavoratori. Il sostegno a un qualsiasi candidato è strettamente basato sul suo sostegno a temi che hanno un impatto sulle famiglie lavoratrici, il che, specialmente in Arizona, include il sostegno all’istruzione pubblica, all’accesso all’assistenza sanitaria di qualità e ai diritti degli immigrati. Il sindacato non si coinvolge in temi quali il controllo delle armi o l’aborto, che non influenzano direttamente i lavoratori, anche se quelli che appoggiano i lavoratori sono in genere a favore di questi altri temi.
La politica non è solo questione di elezioni. Negli stati di destra, dove eleggere progressisti non rientra tra le possibilità, i sindacati devono trovare altri mezzi per far avanzare il loro programma politico. Con un parlamento statale apertamente ostile ai sindacati e alle altre forze progressiste, l’iniziativa assume grande importanza. Il sindacato conduce estesi sondaggi in anticipo su come meglio inquadrare i temi. La Sezione 99 dell’UFCW è stata la forza trainante nello stabilire non solo un salario minimo statale ma anche uno che fosse indicizzato all’inflazione. Quella grande vittoria ha anche fornito al sindacato le credenziali di possibile vincitore nelle iniziative. Quando al parlamento sono state proposte leggi per limitare i movimenti dei sindacati o di altre organizzazioni progressiste, il sindacato ha esplorato iniziative che avrebbero imposto restrizioni simili alle imprese; normalmente con il risultato che la proposta di legge viene ritirata o lasciata morire nei comitati. Quando molti stati stavano premendo per “leggi di protezione dell’assegno paga”, un sotterfugio promosso dall’ALEC per indebolire l’impatto politico dei sindacati rendendo molto più difficile nel settore privato e ai lavoratori dipendenti dello stato partecipare alle verifiche e ai contributi politici, il sindacato ha minacciato di lavorare a un’iniziativa che avrebbe richiesto alle imprese di ottenere il consenso degli azionisti per spendere denaro della società in contributi politici. In diverse occasioni il sindacato è stato alla testa di organizzazioni che hanno citato in giudizio lo stato per leggi o iniziative o referendum approvati da incostituzionali, persino ottenendo il rimborso delle spese legali.
Non solo reagire, ma prendere l’iniziativa. L’attività politica del sindacato include anche prendere l’iniziativa riguardo a problemi. Non riuscendo, recentemente, a ottenere il pagamento dei giorni di malattia in negoziati con una società che produce tortilla e nachos a Tempe, il sindacato sta ora attivamente collaborando con altri gruppi e aziende per far approvare permessi obbligatori pagati per malattia a favore di tutti i lavoratori di quella città e di altre città in cui ha buone possibilità di far diventare legge tale obbligo.
Diritti degli immigrati
I sindacati possono avere un ruolo guida nel promuovere un programma sociale progressista
In questo momento nessun tema è più controverso in Arizona dei diritti degli immigrati, sia legali sia clandestini. La lotta per i diritti degli immigrati, qui, è complicata da numerosi fattori: il dominio politico del Partito Repubblicano, particolarmente della sua area di destra più estremista, la debolezza storica del Partito Democratico dello stato, e il fatto che anche se in Arizona c’è una vasta comunità di latinoamericani, questa è tradizionalmente meno attiva che in altri stati confinanti. I sindacati, con i loro membri organizzati e le loro risorse, sono in una posizione unica per avere un ruolo guida nell’interesse dei membri immigrati e del più generale movimento per i diritti degli immigrati.
La Sezione 99 ha svolto un ruolo considerevole appoggiando e fornendo dirigenti al movimento per i diritti degli immigrati in Arizona. Quando il problema ha cominciato ad attirare l’attenzione nazionale, la Sezione 99 è stata coinvolta sin dall’inizio, quando nuove organizzazioni, quali Somos America, si stavano formando e stavano sorgendo nuovi leader. Il sindacato ha fornito non solo fondi e spazi di riunione, ma anche leader (collaboratori e attivisti di base) del sindacato che hanno partecipato all’organizzazione di comitati e alla pianificazione della strategia.
I sindacati devono anche formare i propri membri. Il sindacato ha anche dovuto formare i propri stessi membri su questo tema, poiché molti di loro sono soggetti agli stessi pregiudizi e malintesi della popolazione in generale. Affrontare questo problema è stato controverso: su questo problema alcuni membri si sono allontanati ma il sindacato è stato anche in grado di conquistarne molti altri. Inoltre questa campagna è cruciale all’interno, in quanto molti membri e molti altri che vogliono organizzarsi sono essi stessi immigrati, sia legali sia clandestini.
Costruire il movimento sindacale all’intersezione del coinvolgimento economico, politico e comunitario: un esempio
Un esempio recente illustra come l’UFCW 99 ha combinato i vari elementi discussi più sopra: la campagna di tre anni del sindacato per organizzare gli addetti alle pulizie dell’aeroporto di Phoenix. La maggior parte di questi lavoratori era costituita o da profughi o da immigrati, perciò per questa campagna erano critici non solo i problemi del salario e delle indennità, ma anche la lotta per la dignità e il rispetto. Anche se durante tutta la campagna la rotazione è stata elevata, il sindacato è riuscito a conservare un forte comitato organizzatore e un nucleo di attivisti, con nuovi leader continuamente ricercati e formati, che sono stati la chiave del nostro successo.
Poiché l’aeroporto è gestito dal consiglio comunale di Phoenix, esso è stato un obiettivo centrale della campagna. Il passato sostegno elettorale del sindacato a consiglieri impegnati a migliorare la vita dei lavoratori ci ha dato una particolare leva in quest’arena in diverse fasi della campagna.
Quando è iniziata la campagna l’impresa di pulizie che aveva ottenuto dal consiglio comunale l’appalto dei lavori all’aeroporto era aggressivamente antisindacale. La Sezione 99 è stata ugualmente aggressiva nella lotta per i diritti dei lavoratori e a difesa dei penalizzati per la loro attività sindacale. Dopo aver vinto una serie di cause, inclusa la riassunzione di lavoratori licenziati, e dopo proteste pubbliche e dimostrazioni dei lavoratori, l’impresa ha perso il contratto con la città. In aggiunta alla nostra influenza politica, è stato qui critico il precedente coinvolgimento del sindacato nella comunità: ogni volta che c’erano dimostrazioni o picchettaggi dell’impresa, altre organizzazioni comunitarie e religiose partecipavano sempre (la Sezione 99 aveva una storia attiva di sostegno e spesso di versamento di fondi di avvio a più vasti gruppi comunitari su altri temi, quali l’istruzione, gli anticipi sulle paghe, gli alloggi, i diritti LGBT, la discriminazione e le violenze domestiche).
Il nostro compito successivo è consistito nel convincere il consiglio comunale a modificare il modo in cui assegnava i contratti dell’aeroporto. Storicamente i contratti erano andati all’offerente più basso, cioè quello che pagava i salari inferiori e offriva le minori indennità. Il sindacato ha esercitato pressioni per una procedura d’asta che creava un “livello minimo” cosicché chiunque vincesse l’appalto sarebbe stato in condizioni sia di offrire salari decenti sia di non doversi preoccupare di perdere il contratto nella successiva asta a favore di un operatore a più bassi salari.
La successiva impresa assegnataria del contratto delle pulizie aeroportuali era all’inizio ugualmente antisindacale ma dopo pressioni analoghe ha accettato di verificare i tesserati. A quel punto il duro lavoro del sindacato nella formazione e mobilitazione ha davvero ripagato. Il sindacato ha ottenuto la verifica dei tesserati e quando si è trattato di ratificare il contratto non solo c’è stata un’enorme affluenza, ma l’adesione dei membri al sindacato è stata quasi del cento per cento. E mentre nel contratto sono stati immediatamente affrontati i temi salariali, esso ha anche contenuto formulazioni che affrontavano le preoccupazioni dei lavoratori riguardo a dignità e rispetto. L’impresa ha accettato per iscritto di trattare tutti i lavoratori con rispetto e dignità, di mantenere un ambiente di lavoro privo di molestie, di elaborare e pubblicare una politica riguardante le moleste e di addestrare tutti i propri dipendenti e supervisori riguardo a tale politica.

Da Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo
traduzione di Giuseppe Volpe
Traduzione © 2016 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY-NC-SA 3.0

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