La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

mercoledì 20 gennaio 2016

Catene di montaggio per la scuola

di Elettra Wave
Tutto marcia nella direzione delle riforme che da fine anni Novanta vorrebbero imbrigliare la ricerca-azione e di conseguenza anche la libertà di sperimentazione e d’insegnamento, di quello che guarda oltre i limiti di programmi e Indicazioni. Tutti i treni devono arrivare in orario! La catena di montaggio dell’istruzione contemporanea ritma i tempi di bambini e bambine come fossero operai degli anni Cinquanta-Sessanta!
Parliamo di uno dei tasselli del mosaico che si va delineando con più ombre che luci ogni giorno di più. Diciamocelo e diciamolo a quegli accademici di scienze della formazione che vorrebbero una scuola libera e sganciata da una concezione di scuola-azienda. Chiediamo loro che si pronuncino in modo forte e chiaro ad esempio contro le ormai mitiche verifiche di intere scuole primarie, quelle che dovrebbero testare i livelli delle competenze.
Quelle uguali per tutti, perché “uguale” oggi pare sempre sicurezza e garanzia di misurabilità del prodotto finito (orrore pedagogico!). Sono quanto di peggio si potrebbe neppure immaginare. Esse condizionano percorsi, stati d’animo, creatività, deviazioni dalla programmazione. Sono estremamente limitative della libertà d’insegnamento, ma quel che è peggio, di apprendimento dei singoli bambini. Non favoriscono alcun rispetto dei ritmi e dei tempi di approccio ai singoli segmenti di una disciplina, di ogni disciplina e in particolare di materie come storia e geografia, le quali dovrebbero essere collegate alle scoperte dei bambini sul territorio e ai loro livelli di comprensione delle relazioni spazio temporali.
Se poi si volesse fare una riflessione sulle parti ortografiche e grammaticali dell’insegnamento della lingua italiana, si dovrebbe comprendere che esse dovrebbero scaturire dai testi, dalle conversazioni, dalle letture di interesse che emergono dalle esigenze delle classi, quindi mai verificabili in uno stesso tempo per scuole intere.
Non parliamo poi delle diversificate modalità di avvio alla produzione dei testi: ogni insegnante infatti mette in atto strategie adatte alla classe su cui lavora, al livello di comprensione ed espressione linguistica dei singoli alunni. Esistono svariati modi per insegnare a strutturare descrizioni, narrazioni, testi argomentativi, informativi e pragmatici, modi che le fotocopie tutte uguali di intere scuole non rispettano mai e lasciano ben intendere il grado di appiattimento che si raggiunge! Molto più intuitivo è il comprendere che la matematica presuppone una estrema gradualità dell’approccio ai contenuti, gli uni propedeutici ai successivi, scalini di difficoltà da affrontare con rigore e soprattutto presuppone capacità degli insegnanti di attendere che gli alunni giungano ai concetti attraverso un intenso lavorio di esperienze, di ascolto e conversazioni che aiutino bambini e bambine a fare scoperte autonome. Le verifiche con contenuti imposti, a scadenza temporale imposta sono la disdetta della pedagogia della lentezza, dell’ascolto, della didattica, delle metodologie rispettose della crescita di ognuno e di tutti.

Fonte: comune-info.net 

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