La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

giovedì 28 gennaio 2016

La parità, giorno per giorno

di Stefano Catone
La parità si costruisce così, giorno per giorno. E si costruisce sui grandi temi, i cui due numeri chiave sono 194 e 37, e si costruisce sui temi più piccoli, ma non per questo meno carichi di significato e meno degni di occupare il dibattito pubblico, se sono parte di una sfida da condurre a tutto campo.
Nel nostro caso, oltre alla sfida della parità, c’è quella della #parispesa. Come ha scritto Giuseppe Civati, «sulla condizione generale della spesa delle donne: sembra un’assurdità (e lo è) ma gli stessi prodotti se destinati alle donne costano più di quanto non costino agli uomini. In Uk si parla del 37% in più».
E il primo caso individuato dal nostro piccolo ma efficientissimo osservatorio è quello della Marcia Gran Paradiso, una gara di sci di fondo organizzata con cadenza annuale a Cogne (AO), in Valle d’Aosta, cui partecipano anche atlete e atleti di altissimo livello, tanto che dall’anno 2016 l’evento è entrato a far parte del circuito internazionale Euroloppet.
In questo caso la discriminazione non riguarda la spesa, ma i premi. Nell’interrogazione che abbiamo presentato, a prima firma Beatrice Brignone, si legge che «il montepremi a parità di percorso e di costo d’iscrizione nella stessa disciplina e con la medesima difficoltà è differenziato per l’importo premiale tra competizione maschile e femminile; infatti, il primo premio destinato agli uomini è di euro mille mentre per le donne è di euro quattrocento, per chi si aggiudica il secondo posto agli uomini, è destinato un premio pari a euro seicento e alle donne di euro trecento, e così via».
«Un evento così importante – prosegue Brignone – deve invece garantire l’esercizio dei valori fondanti dello sport,contro ogni forma di discriminazione e di sessismo, in considerazione che lo sport dovrebbe sempre e in ogni caso diffondere la partecipazione, l’inclusione e il rispetto di ogni atleta e partecipante alle competizioni sportive agonistiche, dilettantistiche e amatoriali».
Principi, tra l’altro, sanciti dal CONI, secondo cui a parità di competizione i riconoscimenti in denaro non devono essere differenti.
Una piccola battaglia, all’interno di una grande sfida.


Fonte: Possibile

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