La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

venerdì 15 gennaio 2016

La vergogna della DIAZ. 45mila euro per tacere

di Stefania Sardisco 
I muri della scuola Diaz erano completamente sporchi di sangue.
Una schiera di poliziotti in antisommossa, nel cuore della notte, hanno fatto irruzione nella scuola Diaz di Genova dove dormivano manifestanti pacifici provenienti da tutta Europa per manifestare contro il G8.
Persone di ogni età sono state massacrate di botte durante il blitz. Ho letto e ho ascoltato video di testimonianze da brivido! Piercing strappati via dalla faccia, sessantenni con gambe e costole rotte bastonati da gruppi di poliziotti imbestialiti… sputi in faccia, manganellate date a gente per terra inerme, giovani con le braccia alzate costretti per ore a stare in ginocchio.
Maschere di sangue che urlavano disperati e terrorizzati. Il sangue era ovunque! sui muri, sui pavimenti, sui vetri delle finestre… sulle porte. Le immagini sull’abuso di potere e sulle violenze ai danni dei manifestanti sono note in tutto il mondo! Il governo italiano ha costruito attorno alla manifestazione un pesante clima di terrore e di torture. Nonostante la presenza di oltre 300 mila persone quel che resta di quei giorni è un processo a pochi sfortunati e il silenzio di gran parte del movimento. L’amara conclusione della mattanza di Genova conta 1 morto, 1200 feriti, 450 persone al pronto soccorso… 6200 lacrimogeni usati!
Vorrei parlare del processo a Gianni De Gennaro, ex Capo della Polizia, Prefetto, direttore dei servizi segreti, grande poliziotto che ha fatto carriera lavorando con Falcone e poi con Caselli per l’antimafia. Ebbene, su di lui pesano gravi sospetti per un depistaggio delle indagini sulle responsabilità dell’assalto della polizia alla scuola Diaz. Per De Gennaro la procura di Genova ha chiesto 2 anni perché accusato di avere istigato, abusando della sua autorità, l’allora questore di Genova Francesco Colucci a mentire al tribunale di Genova nel processo principale per il massacro della Diaz.
Un processo importante perché importante è De Gennaro, per la figura e il ruolo che aveva, capo della Polizia e direttore dei servizi segreti. Per altro non va dimenticato che sono stati messi a processo i capi di entrambi i servizi segreti civile e militare. E cioè il generale Mario Mori, imputato a Palermo per favoreggiamento alla mafia e per la mancata cattura di Provenzano nel ’96. Ma è sotto processo anche il generale Pollari per i dossier compilati nell’ufficio riservato del suo analista dove si spiavano illegalmente giornalisti, magistrati, politici… Quindi noi abbiamo tutti i vertici dei servizi segreti degli ultimi anni sotto processo per gravissimi reati. E nulla è stato fatto per almeno sospendere queste persone che invece sono stati tutti promossi. Gianni De Gennaro, dopo avere fatto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri del Governo Monti è attualmente Presidente di Finmeccanica.
E scandalo nello scandalo pochi giorni la proposta indecente del governo italiano rivolta ad un gruppo di vittime dei pestaggi: 45mila euro per ritirare ogni accusa e soprattutto il ricorso davanti alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. La finalità del governo è fin troppo evidente: evitare, dopo quella per i fatti della Diaz, un’altra sentenza di condanna europea per la tortura. Sentenza scontata. Non solo, nell’ordinamento giuridico italiano non è mai stato introdotto il delitto di tortura. Questo vuol dire che il giudizio davanti alla Corte Europea andrà avanti qualunque cosa decidano le altri parti offese. E pare che molti siano orientati al no più deciso. Nel caso della scuola Diaz i tribunali italiani hanno qualificato le violenze commesse come “tortura”, ma non esistendo lo specifico reato, la conseguenza è che i responsabili non sono stati condannati penalmente a causa della prescrizione.
Quella notte del 21 luglio 2001 le norme di convivenza civile furono sospese. Venne fuori il peggio dello Stato italiano. Eppure il peggio del peggio è avvenuto dopo, con l’impunità e la promozione dei responsabili. Tutto questo per noi italiani è inaccettabile, ma quel giorno a Genova c’erano moltissimi stranieri, che continuano per fortuna a metterci di fronte alle nostre responsabilità di aguzzini e torturatori.
Un suggerimento per chi non conosce la vicenda: guardate il film documentario ‘DIAZ’. Mettetelo in videoteca, per mostrarlo ai vostri figli quando saranno adulti. Perché tutti i violenti, siano essi tiranni o semplici cittadini, contano sulla memoria corta dei popoli per perpetuare se stessi.

Fonte: politicaPrima.it

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