La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

venerdì 24 marzo 2017

Il neoliberismo divora l’Europa

di Argiris Panagopoulos
“Il fatto che l'Europa non difende i suoi successi, la sua eredità, il suo stesso modello sociale e il fatto che l'Europa è stata arresa al FMI, spiega perché affronta una crisi esistenziale… L’Europa oggi è quasi esclusivamente uno spazio di austerità, di deregolamentazione dei diritti sociali e del lavoro e di frontiere chiuse per i rifugiati politici e gli immigrati…Il neoliberismo ha quasi divorato l'Europa”, ha detto Alexis Tsipras nella Facoltà di Economia dell'Università di Roma “La Sapienza”. Siamo in un momento critico, perché in questi giorni la Grecia si trova nella prima linea di una battaglia che riguarda tutta l'Europa.
Lottiamo per il ripristino della contrattazione collettiva nel nostro paese, per porre fine al regime di esenzione ora e per sempre e per tutti in futuro”, ha dichiarato Alexis Tsipras, parlando al convegno di Transform Europe "L'Europa per il popolo dal popolo" nella Facoltà di Economia dell'Università di Roma “La Sapienza”. 
Alexis Tsipras ha sottolineato che “questo è uno dei motivi per cui non abbiamo mollato due anni fa, perché sapevamo che potevamo avere la possibilità di lottare per i diritti della maggioranza sociale, da una posizione migliore, e ora abbiamo questa opportunità”.
Riferendosi alla leadership dell'Europa, Alexis Tsipras ha dato una risposta chiara: “Il fatto che l'Europa non difende i suoi successi, la sua eredità, il suo stesso modello sociale e il fatto che l'Europa è stata arresa al FMI, spiega perché affronta una crisi esistenziale”.
Per Tsipras “l’Europa oggi è quasi esclusivamente uno spazio di austerità, di deregolamentazione dei diritti sociali e del lavoro e di frontiere chiuse per i rifugiati politici e gli immigrati”. “Il neoliberismo ha quasi divorato l'Europa”, ha aggiunto.
Tsipras ha sottolineato che la gestione neoliberista della crisi economica ha aumentato le asimmetrie e le disuguaglianze esistenti all'interno dei nostri paesi e tra di loro e “ha preso la forma di un attacco sistematico del capitale contro il lavoro”.
Egli ha osservato che oltre l’aumento del divario tra nord e sud europeo, sono approfondite le divisioni in tutta Europa attraverso stereotipi aggressivi e irrazionali.
“Per fortuna ci sono pochi che vogliono nascondere la disuguaglianza economica che ha provocato il neoliberismo, dietro una separazione culturale inesistente. Lo fanno ricorrendo a stereotipi ridicoli e una retorica di pregiudizi del “prudente Nord” e “dell’irresponsabile Sud”, ha aggiunto.
Alexis Tsipras ha posto una domanda seria: “Quando i deficit di bilancio sono elevati, l'area dell'euro chiede un'azione per ridurre la spesa pubblica. Allora, non si dovrebbe ora il signor Dijsselbloem, piuttosto di fare commenti stupidi e sessisti per “gli alcolici e le donne” di chiedere dalla Germania di aumentare la spesa pubblica, visti gli elevati avanzi delle sue partite correnti?”.
Secondo Tsipras questo spiega il motivo per cui nel 2008 la Germania e la Grecia avevano quasi lo stesso livello di disoccupazione, nel 2015 la Germania la aveva ridotto dal 7,4% al 4,6% e in Grecia aumentata dal 7,8% al 25%.
Tutti questi dati portano alla stessa conclusione, egli ha osservato che “la gestione della crisi economica in Europa ha portato benefici al Nord contro il Sud Europa”.
“Siamo decisi di essere il governo che porterà la Grecia fuori dai memorandum. Siamo determinati ad essere il governo che ripristinerà la contrattazione collettiva”, ha detto il primo ministro parlando all’evento di Transform Europe presso l'Università di Roma “La Sapienza” per aggiungere che “non consegneremo mai il nostro popolo ai yes-man”.
Il primo ministro greco ha detto che in questo momento critico per l'Europa, la Grecia si sforza di porre fine austerità e uscire dai memorandum neoliberisti.
“Abbiamo finito la recessione, l'economia ha superato le aspettative lo scorso anno e ora fa una svolta verso il recupero e la crescita. Abbiamo lasciato indietro il peso principale del memorandum”, ha detto Tsipras, osservando che “per tutti questi motivi ed altri, non saremo la cavia della zona euro, come vorrebbero il FMI e i suoi sostenitori conservatori”.
“Hanno provato queste politiche, hanno fallito, dobbiamo cambiare. Saremo fuori del terzo e ultimo programma l'estate del 2018 e questa è la nostra priorità”, ha detto Tsipras.
“Stiamo governando in condizioni di ricatto economico”
Il primo ministro greco ha denunciato che “stiamo governando il paese da due anni in condizioni di continuo ricatto economico”.
“L'estate del 2015 abbiamo fatto la scelta politica di non far saltare la Grecia in pezzi. Ma non siamo messi d’accordo di assumere la proprietà dei loro programmi e delle loro politiche fallite”, ha detto Tsipras aggiungendo che “siamo determinati di difendere i sacrifici del popolo greco, specialmente dei poveri, di quelli con i salari bassi e dei disoccupati”. 
“Non consegneremo mai il nostro popolo ai yes-man di quelle forze che in Europa e altrove vogliono la Grecia nella “camicia di forza'” dell’austerità per molti anni a venire”, ha detto Tsipras osservando che “la Sinistra, quando il popolo gli ha affidato il mandato non ha altra scelta, che a prescindere dalle difficoltà di onorare questo mandato. Non di evadere sotto il peso della propria responsabilità politica. Non rappresenta una opzione per la Sinistra di abbandonare il popolo nelle mani delle forze conservatrici”. 
“Celebriamo il 60° anniversario dell'Unione europea impegnandosi a lottare per un'Europa diversa. Questo è l'unico modo per dimostrare che un'Europa democratica, sociale ed ecologica è possibile”, ha concluso Tsipras.

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