La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

giovedì 23 marzo 2017

Mettere il lavoro al centro della riscrittura dei trattati dell’UE. Intervista a Maurizio Landini

Intervista a Maurizio Landini di Argiris Panagopoulos
"Per la FIOM è un onore partecipare a un evento con il primo ministro greco. Crediamo che i governi e i partiti che gli sostengono, i sindacati e le organizzazioni sociali debbano allargare le loro alleanze per riscrivere i trattati dell’Unione europea e difendere i lavoratori e le nostre società “, ha detto ad “Avgi” Maurizio Landini, segretario generale del sindacato dei metalmeccanici FIOM e grande amico del popolo greco, che parteciperà oggi ad un evento con Alexis Tsipras e la presidente dell’ Arci Francesca Chiavacci a Roma.
Il governo italiano ha fatto marcia indietro e ha annullato il referendum sui voucher ...
"Si tratta di una grande vittoria della Cgil. Il governo ha annunciato che presenterà un decreto per abolire i voucher e modificare la legge sugli appalti pubblici, così le imprese dovranno assumersi la responsabilità delle condizioni di lavoro dei dipendenti. Resta il problema di cambiare la legislazione anti-operaia dei Job Acts e in particolare dell'abolizione dell'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, che proteggeva i lavoratori dai licenziamenti."
Il nuovo governo ha cercato di evitare una nuova sconfitta in questi due referendum dopo la sconfitta di Renzi nel referendum del 4 dicembre?
"Certo, i risultati del referendum costituzionale hanno determinato le dimissioni di Renzi, cambiando il contesto politico in Italia, perché il 4 dicembre il 70% dei cittadini è andato a votare e oltre il 60% ha rifiutato la politica e la riforma del governo. Si è aperta una nuova fase. I referendum proposti dalla Cgil avrebbero potuto dare un secondo colpo alle politiche del governo, offrendo la possibilità di costruire una cultura del lavoro e dei diritti come un nuovo elemento anche al livello politico. È ovvio che il governo ha scelto di intervenire impendendo lo svolgimento dei referendum con un carattere altamente politico per evitare la costruzione di una opposizione al governo del Partito Democratico. È evidente a tutti. Il gioco è aperto. Il nostro obiettivo è l'abolizione del Job Acts e la rivendicazione di un nuovo Statuto dei Lavoratori che difenda anche i liberi professionisti."
Sessant’anni dopo la firma dei Trattati di Roma sembra che dobbiamo lottare per i diritti del lavoro che una volta sembravano indiscutibili...
"In questa fase i diritti dei lavoratori tornano al centro della scena. Ciò vale in Italia, ma mi sembra così anche in Europa. La disoccupazione non è diminuita, le politiche di austerità hanno portato al deterioramento delle condizioni di lavoro e hanno aumentato il precariato. Dobbiamo mettere le questioni del lavoro, anche nel quadro della riscrittura dei Trattati dell'Unione europea, superando anche il Fiscal Compact, che deve essere ridiscusso entro la fine dell'anno. Il governo italiano deve uscire da questa logica ristretta e non confermare le politiche che hanno impedito gli investimenti pubblici e privati e nemmeno la logica che ha imposto tagli inaccettabili. Mettere al cento il lavoro significa concentrarsi su una visione diversa dell'Europa, rifiutando le politiche di austerità che hanno causato enormi danni alle economie, alle società e alla nostra gente."
Oggi parteciperà a un evento con il primo ministro greco a Roma, Sabato si unirà a una manifestazione con la ministra del Lavoro del nostro paese. Si stanno formando nuove alleanze politiche e sociali per il cambiamento dell’Europa?
"È molto importante che i governi e i partiti che sostengono i vari governi in Europa aprano questo dialogo. Per noi come sindacato la partecipazione Giovedì a una iniziativa con il primo ministro greco Alexis Tsipras, rappresenta da un lato un onore e dall'altro un evento molto importante, perché significa che si espande al livello politico, sociale e sindacale la lotta per cambiare i trattati europei e la lotta per cancellare le politiche di austerità. Senza questi cambiamenti non andiamo da nessuna parte. La vittoria nel referendum del 4 dicembre e il ruolo che ha il governo Tsipras in Europa, nonostante le difficoltà che affronta, sono elementi importanti per allargare la nostra azione insieme ad altre collettività, che esprimono il disagio della gente e per non lasciare all'estrema destra di portare ulteriori attacchi ai diritti dei lavoratori. Per il movimento sindacale, le collettività, le forze progressiste, democratiche e di sinistra è importante ampliare il fronte della nostra azione. In Italia abbiamo vinto il referendum, in Grecia e in Portogallo ci sono due governi diversi. Dobbiamo continuare la nostra lotta per spostare l’ago della bilancia dall’altro lato."

Articolo pubblicato sul giornale di SYRIZA “Avgi” Giovedì 23 Marzo

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.