La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

giovedì 12 novembre 2015

Vertice di Malta. I soldi della cooperazione per costruire nuovi muri

di Lorenzo Bagnoli
Gli 1,8 miliardi destinati all'Emergency Trust Fund dal budget dell'Unione europea proverranno dai fondi per la cooperazione verso l'Africa. Il fondo fiduciario di almeno 1,8 miliardi di euro, il risultato più sbandierato del summit, si compone di 1 miliardo di euro proveniente dalle riserve dell'Edp- European development fund (fondi già previsti e mai stanziati) e 800 milioni coperti con altri fondi per la cooperazione. A questi si aggiungono i soldi degli Stati membri, che finora si fermano a 78 milioni di euro. L'Italia contribuirà con 10 milioni di euro (come il Belgio), 5 meno dell'Olanda, il maggior contribuente, mentre Grecia, Cipro e Croazia non doneranno nulla. Lituania, Lettonia e Slovenia daranno ciascuno 50 mila euro. 
“Il fondo ha soldi europei provenienti dalla cooperazione ma l'utilizzo è simile a quello degli interventi umanitari: veloce”, spiega la responsabile delle politiche sull'immigrazione di Oxfam International.
“Ancora non si sa nulla nemmeno della governance di questo fondo: entreranno nel board i Paesi che hanno investito più di 3 milioni, ma ancora non è chiaro il modo”. In sostanza, quindi, i soldi della cooperazione africana transiterebbero in un fondo “di emergenza”. Ovvia conseguenza sarebbe quindi la riduzione dei fondi destinati alla cooperazione “pura”, prezzo da pagare per sostenere le politiche migratorie. In un comunicato stampa a chiusura del summit Oxfam aggiunge: “L'Africa Trust Fund dovrebbe aiutare persone, non costruire barriere”. Al contrario, fra i possibili progetti da finanziare ne esistono anche riguardo la gestione delle frontiere nei Paesi africani, che nulla hanno a che fare con la cooperazione. 
Non appare casuale, allora, che proprio l'11 novembre, giorno di apertura del summit di La Valletta, il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon abbia lanciato un appello per salvare la cooperazione europea. Le Nazioni Unite registrano un drammatico calo di donazioni dall'Unione, sottolinea il segretario generale: da 560 milioni di dollari nel 2014 a 77 milioni per quest'anno. “La riduzione dell'assistenza allo sviluppo per finanziare i costi dei flussi di immigrati è contro producente e causerà un circolo vizioso per salute, educazione e per le opportunità di una vita migliore in casa propria per milioni di persone vulnerabili in ogni angolo del mondo”, conclude il segretario Onu nell'appello. Non solo: nelle previsione del budget europeo, riferiscono le ong, è previsto un taglio del 24% per il Dci, Development cooperation instrument, fondo europeo destinato alla cooperazione. Paradossalmente, investito in gran parte in Africa.

Fonte: Redattore sociale

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.