La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

giovedì 12 novembre 2015

Grazie a Jeremy Corbyn sta cadendo la maschera ideologica dei conservatori

di Liam Young
Per cinque anni i conservatori hanno sostenuto che le loro politiche fossero nell’interesse nazionale, ma di fronte a una reale alternativa stanno vacillando.
A partire dal 2010, i conservatori ci hanno raccontato che le loro politiche erano inevitabili necessarie; li dovevamo seguire e sostenere nell’interesse nazionale. Queste non stavano danneggiando poveri e vulnerabili per volontà politica, ma per necessità economica; e per cinque anni ha funzionato così, fino allo scontro sui crediti fiscali. Ora, grazie a Jeremy Corbyn i laburisti sono una reale alternativa.
Dalla sua vittoria alle primarie del partito abbiamo iniziato a notare un modo diverso di fare le cose, di risparmiare denaro pubblico e raggiungere la stabilità economica. Ecco perché i conservatori, e David Cameron sono improvvisamente molto più deboli.
Mentre Cameron si considera un uomo del popolo, impegnato a difendere il duro lavoro delle famiglie inglesi, le sue politiche hanno fatto l’opposto. Sotto la sua guida i Tories hanno tagliato le tasse alle corporations fino a raggiungere la percentuale più bassa nella storia, hanno tagliato il massimo livello di tassazione dal 50 al 45%, e hanno alzato la soglia della tassa sull’eredità. Il primo ministro ha usato insomma una grande somma di denaro pubblico per aiutare i più ricchi in società, e questa non è un’opinione ma un fatto realmente accaduto.
D’altra parte i lavoratori che lui dice di rappresentare sono stati colpiti ripetutamente. I contribuenti britannici si trovano a convivere con un servizio sanitario nazionale fatiscente, un sistema educativo sull’orlo del fallimento, e un trasporto pubblico in rovina. Da quando il denaro è stato tolto agli enti locali, sono stati tagliati i servizi, chiuse le biblioteche, e abbandonati i centri giovanili.
Sebbene i conservatori metaforicamente “si avvolgono nella bandiera britannica”, i loro tagli ai budget pubblici non lasciano andare avanti le parate militari, perché finisce col mancare la sorveglianza per il giorno di commemorazione dei caduti.
In aggiunta, sono state introdotte da parte dei conservatori le multe sul lavoro per prendere altre somme di denaro dai dipendenti dal prossimo aprile, sono stati tagliati i benefici a malati e disabili, insieme alla vile introduzione della “bedroom tax” che sanziona i familiari in lutto, pochi giorni dopo aver seppellito il proprio figlio. Solo questa settimana un parlamentare tory ha fatto ostruzionismo per impedire il libero parcheggio negli ospedali ai parenti registrati, perché (e non è uno scherzo) avrebbero usato quegli spazi come posizione permanente.
Insomma questo non è un governo razionale, che prende decisioni dopo un’analisi costi-benefici. Ha scelto di portare avanti politiche che favoriscano i ricchi, colpendo i lavoratori più poveri. Se il partito Tory fosse veramente il partito del lavoro non stabilizzerebbe la posizione di potere delle ricche eredità, ma al contrario investirebbe in coloro che sono rimasti senza opportunità.
La più grande minaccia ai lavoratori in questa fase storica è proprio l’approccio dogmatico alla politica del partito tory, l’ideologia che porta avanti. Per troppo tempo il Labour è rimasto timido nel controbattere la propaganda conservatrice; ora, finalmente, con l’eccitazione e la passione generata dalla leadership di Corbyn, è il momento di passare all’attacco. E’ stato il movimento dei Labour a costruire la moderna Gran Bretagna, e non possiamo consentire ai Tory di prendersi questo merito.
L’avrete già sentita prima la storia del movimento operaio, ma ora è più importante che far rivivere questa memoria. E’ stato il partito Labour a creare il sistema sanitario nazionale, e in generale a introdurre il welfare state. E’ stato il partito Labour a difendere i più vulnerabili attraverso l’edilizia popolare e le mense scolastiche gratuite.
Il partito Labour ha tenuto il popolo vivo e gli ha consentito di costruire la Gran Bretagna che amiamo. Sono le politiche del Labour ad essere nell’interesse nazionale: sostenere i più deboli, aiutare i poveri e sostenere la crescita del lavoro. Questo è ciò che il Labour ha raggiunto in passato e raggiungerà ancora. E noi non dobbiamo temere, quando i conservatori ci diranno che siamo invidiosi della loro ricchezza, o che vogliamo innescare un conflitto di classe.
Sono loro, con le loro politiche regressive e inique, ad aver alimentato il fuoco del conflitto di classe, avendo deciso ancora una volta di abbandonare i lavoratori più poveri. Loro sono tornati ad essere il partito dei proprietari terrieri, il Labour con Corbyn è il partito di tutti.

Articolo pubblicato sul magazine britannico New Statesman del 11/11/2015
Traduzione a cura di Nicola Cucchi per Sinistra in Europa
Fonte: sinistraineuropa.it

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