La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

sabato 30 settembre 2017

Confederalismo Democratico: i principi filosofico-politici

di Suveyda Mahmud
Il Confederalismo Democratico non cade improvvisamente dal cielo, né è soltanto il sogno coltivato in carcere da Abdullah Öcalan, ma è il prodotto dell’esperienza e dell'attività umana. Il Confederalismo Democratico parte dalla storia e dalla filosofia, non soltanto teoretica. Oltre che utopia, è anche prassi. Le critiche espresse da Abdullah Öcalan riguardo alla situazione attuale ne costituiscono il preambolo. La scienza, la storia, il socialismo, il ruolo delle donne, la società in se stessa: molte, come si può vedere, sono le componenti che rientrano nel quadro complessivo. 
Evidenziamo prima di tutto l'esistenza di un dualismo: fra persone di potere, da un lato, e persone e popoli che lottano per il riconoscimento dei loro diritti naturali, dall’altro. La storia non è fatta soltanto da chi detiene il potere. C’è anche la propria storia personale, oltre alla storia del potere. Tuttavia, se pensiamo alle storie dei singoli individui, esse vengono per lo più ignorate, perché non sono mai state scritte. 
In base al nostro approccio, ogni cosa è vita. Conseguentemente, tutto rappresenta la vita, e ogni cosa cambia. Non si può separare una cosa viva dall’altra. Se guardiamo alla storia, è come una montagna, lungo il cui versante una palla di neve rotola accumulando energia e crescendo di volume via via che cade. La palla di neve è il prodotto della caduta, che della storia contiene tutto e dalla storia dipende. Ogni cosa è storia, nelle micro-situazioni e nelle macro-situazioni. 
Noi, non potendo esistere senza gli altri, abbiamo sviluppato una coscienza comune, che evolve. Il senso comune, modificato nel corso della storia, acquista flessibilità. 
Un atomo è composto da neutroni, protoni ed elettroni: all'inizio si pensava che esistesse un movimento lineare orbitale degli elettroni attorno al nucleo. In seguito, la fisica quantistica ha dimostrato come una piccola quantità aggiuntiva di energia conferita all’elettrone (tramite l'assorbimento di un fotone) faccia compiere a quest'ultimo un salto (cioè un passaggio da un livello di energia a un altro senza assumere valori intermedi, ndr). E come, pertanto, il movimento non possa più essere considerato lineare in senso stretto. Vi è una massa dotata di energia e con una direzione di movimento, ma tale direzione non è costante. Tutto può cambiare, potrebbe cambiare e può essere cambiato, in molteplici direzioni. Non vi è un unico destino, ma esistono innumerevoli possibilità spazio-temporali. La storia, il momento presente e il futuro sono un’unica cosa. Noi viviamo tutti e tre questi tempi, insieme, simultaneamente. 
Noi, in quanto persone socialmente rivoluzionarie, non possiamo limitarci a sognare un futuro migliore, ma dobbiamo realizzare il confederalismo democratico nella pratica. Se sogno un sistema ecologico, devo diventare ecologista ora! Teoria e prassi viaggiano insieme. Non è qualcosa che debba essere attuato “per” i curdi, ma “con” i curdi. 
Attualmente, il pensiero della scienza positivistica è diffuso ovunque, ma risulta in contraddizione con la nostra vita sociale. Esso prende in considerazione le parti, ma non l'insieme. Secondo il marxismo-leninismo, esistono differenti tipi di società: quella primitiva, quella feudale, quella capitalista, quella socialista, quella comunista. Pensarle nei termini di una linea di concetti costituisce un errore, in quanto, in tal modo, non sarebbe consentito il salto da un livello all’altro: così, ad esempio, per noi curdi risulterebbe impossibile il passaggio diretto dalla società feudale al socialismo. Ma noi non accettiamo questo modo di vedere le cose. La condizione feudale non può vivere senza la società, ma la società può vivere senza il feudalesimo. Io sono il nucleo della storia, con ogni cosa in essa contenuta. È questa l’evoluzione! Ripensiamo, in ogni modo, alla nostra palla di neve: la storia non ha inizio con l’impero romano o con il cristianesimo o con qualcos’altro, ma è il prodotto “cumulativo” di tutte le cose. 
Secondo la scienza positivistica, ogni cosa si muove in direzione del potere. Ma in questo modo non si riesce a scorgere la lotta dei popoli oppressi o delle donne: lotte che tuttavia non si arrestano neanche per un istante. L’idea del Rinascimento era, inizialmente, naturale e perfetta come tutte le nuove idee. Tuttavia le idee mutano, quando si avvicinano al potere. La storia di Maometto può essere divisa in due: vi è il periodo che precede il viaggio da Medina verso la Mecca e quello successivo. Nella prima fase prevale la natura, nella seconda il potere, e pertanto il pensiero di Maometto si orienta sempre più verso la guerra e l’accumulazione di potere. Sfortunatamente, la modalità positivistica è all’interno di tutti noi. 
Abdullah Öcalan traccia una distinzione tra due diversi tempi: quello della modernità capitalistica e quello della modernità democratica, laddove per modernità si intende il periodo di tempo nel quale ci troviamo di fatto a vivere. Nel tempo della modernità democratica si delinea un percorso sulla base dei bisogni della società. Come possiamo conoscere i nostri bisogni? Questo è l’interrogativo principale e il problema fondamentale da approfondire nell’ambito del confederalismo democratico. Fra i bisogni vi è quello di essere liberi; tuttavia per realizzare il bisogno di libertà vi è necessità di energia; e, in base a quanto detto finora, di energia illimitata.
Dobbiamo guardare in primo luogo all’interno della nostra coscienza, che è un prodotto della storia. In generale, quanta più energia vi è contenuta, tanto più siamo forti e conseguentemente liberi. Una persona che si organizza inserendosi in più associazioni, a seconda dei bisogni che avverte e che sono presi in considerazione dalle singole associazioni e dai loro associati, si moltiplica. Se io conosco i miei bisogni, non ne dipendo e pertanto sono libero. Se io conosco i bisogni miei e quelli del mio gruppo, sono libero due volte. È questo, in sostanza, il confederalismo democratico, il quale tiene conto tanto dell’intelligenza analitica quanto dell’intelligenza emozionale. Se la società patriarcale ha scartato l’intelligenza emozionale basandosi soltanto su quella analitica, il confederalismo democratico prende in considerazione entrambe le forme di intelligenza e anche l’equilibrio fra di esse. 
Abbiamo necessità di un ripensamento che contempli la riattivazione dell’intelligenza emozionale, non molto potenziata nell’uomo e invece assai sviluppata nella donna. Il ripensamento determina un cambiamento continuo. 
Per comprendere, dobbiamo affrontare in primo luogo le grandi contraddizioni. La contrapposizione fra locale e universale è da rimuovere, in quanto occorre giungere a pensare in termini universali e ad agire localmente. Noi curdi facciano proprio questo! Considerando che siamo uno fra i popoli maggiormente oppressi del mondo, l’oppressione, contro di noi e in generale, si manifesta tanto a livello locale – per esempio con l’emergere dell’oppressione delle donne o con il fatto che i diritti linguistici vengono conculcati – quanto nel suo significato universale. 
Le principali contraddizioni sono le seguenti: tra l’uomo e la donna, tra lo Stato e la società, tra l'ambiente e l'essere umano, tra l'individuo e la società. L’elemento che unifica queste contraddizioni è la lotta basata sul potere. Occorre tuttavia trovare un equilibrio fra le contraddizioni in lotta; occorre guardare a tutte le contraddizioni, affinché la spinta equilibratrice del cambiamento possa funzionare. Non si deve pensare alle singoli parti, bensì al loro insieme. L’individuo cosciente e flessibile è in grado di riuscire a pensare simultaneamente a tutte le contraddizioni. 
I principali elementi della modernità capitalistica sono dati dallo Stato-nazione, dall’industrialismo, dal surplus produttivo capitalistico. I sovietici, per operare il cambiamento, hanno combattuto soltanto quest'ultimo elemento ed è per questo che il loro sforzo non è stato coronato da successo. 
L’alternativa della modernità democratica è costituita dai seguenti elementi: comunalismo democratico, industria ecologica, confederalismo democratico e nazione democratica. La coscienza comune conduce verso la nazione democratica. In questo senso, non ha più importanza essere curdi, italiani o francesi. 
L’ideologia dello Stato-nazione è il nazionalismo, il quale produce un sistema di leggi, un’economia, una scienza e una burocrazia in funzione della nazione. L’ideologia della nazione democratica è invece improntata all’eterogeneità: la sua base è costituita dalle differenze, non dalla nazione, in quanto nell’universo tutto è differente e in equilibrio. Le differenze devono essere considerate come una ricchezza. Pertanto, alla legge si sostituiranno l’etica e le norme morali, all’élite burocratica si sostituirà la società politica; e tanto l’etica quanto la politica saranno fondate sulle differenze. Il tutto sarà basato sulla democrazia diretta e non sulla democrazia rappresentativa. Sarà da conferire la massima importanza al sistema educativo. 
In definitiva, la modernità democratica giungerà a contenere i seguenti elementi: la democrazia (in particolare, il municipalismo libertario), l’ecologia e la liberazione delle donne. Per rimuovere irreversibilmente ogni traccia di schiavitù è fondamentale, infatti, che le donne siano organizzate in modo indipendente: la famiglia deve cambiare, le relazioni tra uomini e donne devono cambiare, le gerarchie devono essere smantellate, devono brillare cultura e bellezza.
Se ciò non è valido unicamente per i curdi, ciò che li contraddistingue è il fatto che essi non si limitano a discuterne, ma, in ambito locale, stanno già provvedendo all’attuazione pratica: l’esempio fulgido è il Rojava! 

Gli elementi-chiave del Confederalismo Democratico

La composizione eterogenea della società determina la necessità di gruppi a vari livelli: locale, regionale, centrale. In essi si potranno trattare situazioni problematiche concrete ed elaborare proposte di soluzione, garantendo al tempo stesso una coesistenza paritaria fra coloro che vivono su un territorio.
Non trascurabile è il valore dell’esperienza storica della società che abita un territorio. Tale esperienza rammenta a quella società la propria eterogeneità e il modo in cui progressivamente si è formata, dandole consapevolezza, in maniera che essa giunga a rifiutare decisioni imposte dall’alto, in modo centralistico. Del resto, mentre la modernità capitalista assume come proprio perno la centralizzazione dello Stato, la modernità democratica si pone come modello alternativo, improntato a una società politica fondata sull’etica: le decisioni saranno prese in maniera condivisa, dal basso. Il rifiuto del centralismo comporta anche il rifiuto di una burocrazia amministrativa. Si punta pertanto a una forma di autogoverno politico in cui tutti i gruppi che compongono la società possano esprimersi, a partire dagli incontri nell’ambito dei consigli locali. 
Alla militarizzazione che ha caratterizzato gli Stati-nazione si contrappone l’autodifesa, la quale non si presenta come un mero meccanismo di azione di tipo militare, puntando invece a garantire che il gruppo sociale conservi la propria identità e mantenga intatta la capacità di assumere democraticamente decisioni politiche condivise. La componente armata adibita all’autodifesa sarà pertanto dedita al compito di assicurare tanto la sicurezza interna quanto quella esterna, ma farà costantemente riferimento alle istituzioni decisionali democratiche, che su di essa eserciteranno un controllo diretto. 
Un altro elemento fondamentale è dato dal rifiuto delle lotte per l’egemonia e della creazione di ideologie egemoniche. I problemi saranno affrontati e risolti in maniera collettiva con la necessaria attenzione, nel corso del processo decisionale, a conservare un adeguato rispetto per coloro che esprimono opinioni divergenti. 

Le strutture del Confederalismo Democratico 

Partiamo da alcune considerazioni di base. La modernità capitalista può contare sullo Stato-nazione, la modernità democratica dispone del confederalismo democratico. Lo Stato è centrato sul potere, le democrazie sono basate sull'approvazione collettiva. La necessità del centralismo statale è determinata dal bisogno di proteggere i monopoli del potere; il confederalismo democratico, che non si basa sullo Stato ma sulla società morale e politica, avrà quindi bisogno di prendere le distanze dal centralismo. La struttura della società morale e politica è lo strumento per creare la democrazia diretta, assicurandone la funzionalità.
Il concetto di confederalismo democratico si riferisce a forme di confederazione costituite sulla base di una comunità democratica. Non è una confederazione di Stati, bensì una confederazione di strutture democratiche. Il confederalismo democratico è una forma di autogoverno della società organizzata in ogni luogo, senza necessità di trasferire allo Stato il compito dell’amministrazione. Si tratta di un’organizzazione amministrativa e sociale della collettività al di fuori dello Stato, caratterizzata da un modello organizzativo rappresentato dai “focolai” (spazi in cui partecipano le diverse identità culturali e religiose appartenenti alle organizzazioni della società), dalle comuni (il modello di organizzazione essenziale della società democratica, di cui costituiscono l’ossatura della società democratica) e dalle assemblee (base fondamentale dell’organizzazione comunalistica democratica in cui si mette in pratica l’autogoverno). 
La confederazione della democrazia, definita come una confederazione delle organizzazioni della Società, è progettata per raggruppare le strutture organizzate partendo dalla base, per fare incontrare in ogni luogo tutte le formazioni della società e per sviluppare questa organizzazione dell’esistenza umana. Il confederalismo democratico aspira a formare una nazione democratica all’interno, mentre all’esterno mira a superare i confini degli Stati nazionali. È un sistema di organizzazione della vita sociale e politica del popolo che non rappresenta lo Stato. È l’unità tra i curdi, ma è anche una confederazione regionale dei popoli. 

Fonte: adista.it 

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.