La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

sabato 30 settembre 2017

L'autunno che verrà (dopo un'estate orribile)

di Rossella Muroni
Quella che ci lasciamo alle spalle è stata un'orribile estate italiana. Una stagione che ha combattuto con una gravissima siccità, con la devastazione degli incendi, con la tragedia del terremoto a Ischia, con nuovi tentativi di condono per "sanare" l'abusivismo edilizio che devasta molte regioni del nostro Paese. Senza dimenticare l'alluvione che a Livorno ha mietuto nuove vittime. Un concentrato di eventi che hanno un minimo comune denominatore: la fragilità del nostro territorio. Un territorio reso ancora più vulnerabile dalla mano incosciente dell'uomo, che anziché proteggerlo, e salvaguardare così l'incolumità di chi lo abita, spesso aggrava la situazione e aumenta i pericoli.
Se a Ischia le case fossero costruite in piena legalità, solo dove è lecito e con i giusti criteri, forse non si piangerebbero i morti. Invece siamo nell'Isola dove quasi tutto è abusivo. Il che significa, non solo fuorilegge, ma anche realizzato senza le prescrizioni, i materiali e i controlli necessari a costruire edifici sicuri. E mentre si estraevano i corpi dalle macerie, c'era chi inneggiava al condono edilizio, chi cavalcava il tema dell'abusivismo di necessità, chi, a Licata, mandava via un sindaco per aver avviato le demolizioni.
Per rispondere alla devastazione dei terremoti, occorre invece un radicale intervento di adeguamento e, dove necessario, di sostituzione del patrimonio edilizio, avviando una rigenerazione urbana che punti sulla riqualificazione anti sismica ed energetica.
Nel nostro Paese i fenomeni legati al dissesto idrogeologico sono ormai sempre più frequenti, portano ogni anno distruzione e morti. Secondo il Cnr, dal 2010 al 2016, a causa delle inondazioni sono morte oltre 145 persone e più di 40mila sono state evacuate. Eppure i fiumi che sono stati sotterrati, deviati, arginati da barriere di cemento sono ancora sotto pressione; mentre le montagne franano perché vengono abbandonate e disboscate dagli incedi.
La siccità prolungata ha messo in ginocchio la produzione agricola e causato un preoccupante abbassamento del livello dei laghi, ma ci obbliga anche a fare i conti con la preziosità della risorsa idrica e con la necessità di adattarsi al cambiamento climatico.
È possibile modificare profondamente il nostro stile di vita, riducendo gli sprechi (un rubinetto che perde consuma 4mila litri di acqua in un anno) e imparando a fare un uso razionale delle risorse, adottando tecniche irrigue efficienti (oggi,in alcune aree del paese, l'agricoltura arriva a coprire anche il 60% dei consumi),ammodernando gli acquedotti (secondo l'Istat nel 2015 quasi il 40% dell'acqua in rete non ha raggiunto i rubinetti delle case), predisponendo sistemi per il recupero delle acque piovane e per il riuso delle acque grigie.
Infine, strettamente legata alla carenza di piogge, c'è stata la piaga dolorosa degli incendi, azione di bande di criminali, che quest'anno, in soli sette mesi, ha incenerito quasi 75mila ettari di superficie boschiva, di cui un terzo in aree di alto pregio naturalistico. In questo caso, le parole d'ordine per governo, Regioni, Comuni ed Enti parco sono due: prevenzione e controlli.
Insomma, anziché aspettare inermi la prossima estate sperando che tutto ciò non accada di nuovo, molto si può e si deve fare sul fronte della prevenzione, della manutenzione, della messa in sicurezza, del ripristino della legalità. E se spetta a ciascuno fare la propria parte, la politica deve assumersi le sue responsabilità a livello nazionale, regionale, locale, con scelte, parole e azioni che vadano tutte nella giusta direzione. Perché l'unica cosa di cui siamo certi è la necessità non più rinviabile di aprire un grande e diffuso cantiere per la messa in sicurezza del Belpaese.
Questo ci auguriamo per la stagione appena cominciata, sebbene i segnali siano di tutt'altro tenore. Mentre la nostra classe politica è già impegnata nell'ennesima lunga ed estenuante campagna elettorale, tocca agli italiani ricordarle l'orribile estate che abbiamo vissuto.

Fonte: Huffington Post 

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