La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

venerdì 27 novembre 2015

Gli Usa, il Giorno del Ringraziamento e il vertice sul clima

di Juan Cole
Il racconto popolare sul Giorno del Ringraziamento è una parabola ambientalista che faremmo bene a ricordarci oggi. Era la festa del raccolto nel 1621, alla quale parteciparono 50 (dei 100) sopravvissuti nella Piantagione di Plymouth e 90 indigeni americani. Alcuni di questi ultimi, come Squanto * avevano condiviso con i forestieri privi di documenti arrivati nel territorio della tribù dei Wampanoag le loro tecniche locali di pesca e di coltivazione del mais. Negli anni successivi la siccità minacciò la colonia.
I pellegrini affrontarono un clima più duro di quello sperimentato da Leif Erikson quando andò in Nord America durante il periodo europeo medievale di riscaldamento. Dal 1550 al 1850, le temperature nell’Emisfero Settentrionale calarono in media di circa 1°C. Questa diminuzione della temperatura si accentuò nel 1500 e nel 1600 per un lieve calo del carbonio nell’atmosfera da 6 a 10 parti per milione.
Il geochimico dell’Università di Stanford, Richard Nevle ha sostenuto che la grande scomparsa degli indigeni americani che erano stati esposti alle malattie europee per le quali non avevano anticorpi, contribuì a questa diminuzione di anidride carbonica e di abbassamento della temperatura. Smisero di bruciare gli alberi per ottenere il combustibile, e le foreste si ripresero e ci furono milioni di nuovi alberi che assorbirono l’anidride carbonica.
La rivista Science News spiega:
“Alla fine del 15° secolo, si pensa che un numero di persone compreso tra i 40 milioni e i 100 milioni vivessero nelle Americhe. Molti di loro bruciavano gli alberi per fare spazio alle coltivazioni, lasciandosi dietri deposito di carbone che sono stati trovati nei suoli del Messico, Nicaragua e di altri paesi.
Circa 500 anni fa, questo accumulo di carbone crollò quando le persone scomparvero. Il vaiolo, la difterite e altre malattie portate dall’Europa alla fine cancellarono il 90% della popolazione indigena.
Gli alberi ritornarono, rimboschendo un’area grande almeno quanto la California, stimava Nevle. Questa nuova crescita avrebbe potuto assorbire tra i 2 e i 17 milioni di tonnellate cubiche di anidride carbonica dall’aria.
Cioè, i freddi inverni che mettevano a dura prova i migranti inglesi (e che loro minimizzavano nelle loro lettere a casa) erano stati in parte causati proprio dall’influsso europeo di cui erano una parte!
Dal 1750, tuttavia, gli europei iniziarono sostanzialmente ad ardere sempre più legno e carbone in modo da poter far funzionare i motori a vapore e fare la rivoluzione industriale. In quell’anno ci furono grosso modo 278 parti per milione di anidride carbonica nell’atmosfera, ed era relativamente freddo. Oggi ci sono circa 400 parti per milione di anidride carbonica nell’atmosfera e in media è più caldo di 1,5 °C adesso che allora.
Se i Pellegrini affrontarono il mondo freddo, e le sue sfide metereologiche e agricole, oggi affrontiamo il mondo caldo. Proprio come loro osservavano gli indigeni Americani per cogliere indizi sul modo di sopravvivere in quell’ambiente freddo, noi dovremmo guardare alle iniziative ambientali attuali dei popoli indigeni per comprendere come evitare di far scaldare la terra di più degli ulteriori quasi 3° C (4 Fahrenheit) a cui già certamente arriveremo (4 gradi Fahrenheit è una media globale che include gli oceani, e alcuni luoghi sperimenteranno un aumento di calore molto maggiore di quello).
Gli indigeni americani in Canada si oppongono all’estrazione di petrolio dalle sabbie bituminose che è altamente inquinante e disastrosa per le forniture d’acqua. I Sioux nel Sud Dakota dicono che l’oleodotto Keystone XL per il petrolio delle sabbie bituminose non deve attraversare la loro terra, in base a un trattato con gli Stati Uniti.
L’anno scorso ho scritto:
“I Paiute Moapa festeggiano ora l’arrivo dell’energia solare e l’inizio della fine dell’energia prodotta dal carbone nel Nevada Meridionale.
Stanno facendo costruire una centrale a energia solare sulle terre tribali che permetterà loro di soddisfare le loro necessità e di vendere l’elettricità a Los Angeles. Ma la cosa migliore è che possono immaginarsu la chiusura della sporca centrale elettrica a carbone che ha provocato loro malattie polmonari.
“La Band Moapa dei Paiute del Nevada Meridionale chiede la chiusura della centrale elettrica a carbone e la transizione a un futuro di energia pulita rinnovabile per il Nevada. Nella Giornata della Terra 2013, organizzarono una “Marcia dal Carbone all’Energia pulita” di circa 27 km. La marcia festeggiava gli sforzi della tribù di eliminare la centrale a carbone inquinante, Red Gardner, che confina con le loro terre tribali, e anche il loro successo per lo sviluppo il più grande progetto solare su terre tribali della nazione che inizierà la costruzione in un periodo successivo di quest’anno. La marcia è iniziata alle centrale elettrica a carbone ed è terminata al sito di quella solare – un potente simbolo di cambiamento per il Nevada e la nazione.”
I Sioux e i Paiute sono gli Squanto dei nostri giorni che ci insegnano come vivere in modo sostenibile in un Nord America che hanno abitato per migliaia di anni di più degli Euro-Americani. I Pellegrini, malgrado al convinzione della superiorità europea, erano abbastanza umili da imparare quello che potevano dai nativi, che era l’unico modo in cui potevano sopravvivere. Possiamo essere altrettanto umili, oggi?
Dobbiamo assicurarci che le nostre case siano coibentate, cosa che ridurrà i nostri costi di combustibile e di produzione di carbonio e che le renderà più confortevoli per gli ospiti.
Possiamo mettere pannelli solari sulle nostre case per produrre elettricità che farà funzionare la televisione e altre elettrodomestici per la nostra famiglia e per gli ospiti.
Coloro che vanno in chiesa, nelle sinagoghe, o alla moschea il Giorno del Ringraziamento possono assicurarsi che i loro edifici religiosi siano alimentati dall’energia solare. Un luogo di culto che usa combustibile fossile paga le spese al diavolo, non glorifica il Dio della sapienza che comanda una buona gestione della terra.
Possiamo andare a cena nelle case di famigliari e amici in automobili elettriche o ibride plug-in * alimentate con pannelli solari posti sul tetto (che stanno diminuendo rapidamente di prezzo). Se voliamo, possiamo comprare compensazioni delle emissioni di carbonio o mangiare vegetariano abbastanza spesso da compensarlo (gli aerei a energia solare o alimentati con biocarburanti sono dietro l’angolo).
Possiamo fare pressione sulla nostra compagnia elettrica per far funzionare le turbine vento, come fanno sempre di più l’Iowa e il Texas, che integrano l’elettricità usando l’energia del sole. Il 24,7% dell’elettricità dello Iowa proviene dal vento. Non tutti gli stati sono così fortunati da avere di queste risorse eoliche, ma il Michigan, per esempio, ha delle promettenti zone di creazione di vento nell’area denominata Thumb e sulla riva del Lago Michigan, con le quali non ha, alquanto vergognosamente, fatto nulla.
Possiamo evitare la carne di manzo che è la proteina con maggiore intensità di ossido di carbonio (non è così difficile dato che chi mangia carne di manzo il Giorno del Ringraziamento?).
Alcuni diranno che non è sufficiente fare questi passi che sono però più di quanto la maggior parte di americani abbia fatto e sarebbero un buon punto di partenza. Il Giorno del Ringraziamento nella tradizione popolare americana non ha riguardato soltanto la riconoscenza per l’abbondanza di cibo. E’ stata gratitudine per la sopravvivenza e l’adattamento a un clima diverso. Adesso stiamo entrando tutti in una fase di clima diverso, di un globo che si sta scaldando – un mondo più caldo di quanto lo sia stato fin dal medio, circa 3 milioni di anni fa, quando i mari erano più alti di 25 m. e l’emisfero settentrionale era più caldo di 10-20 gradi rispetto ad adesso (aveva anche 400 parti per milione di anidride carbonica nell’atmosfera). La sopravvivenza e l’adattamento ci richiedono oggi di cambiare molte abitudini, di diventare sostenibili e il più in fretta possibile. Come i Pellegrini, metà dei quali morirono nel primo anno in America, ci troviamo di fronte a una situazione di emergenza.


Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo
Originale: Informed Comment
Traduzione di Maria Chiara Starace
Traduzione © 2015 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY NC-SA 3.0

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