La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

martedì 10 novembre 2015

Italicum, ricorsi a raffica nei tribunali

di Donatella Coccoli
L’ultimo, in ordine di tempo, è quello di oggi, a Catanzaro. Il Cordinamento per la Democrazia costituzionale di Cosenza ha presentato un ricorso giudiziario presso la Corte d’Appello di Catanzaro per ottenere “la declaratoria” di incostituzionalità della nuova legge elettorale detta Italicum. È una delle tappe del “tour” legale che sta portando avanti il Comitato per la Democrazia costituzionale (Cdc) nelle sedi di corti d’appello italiane. «Sono stati già depositati quattro ricorsi, a Milano, Venezia, Potenza e Catanzaro. In corso di notifica a Trieste, Bologna e Torino. A Genova si tratta di attendere pochi giorni così anche a Messina e Catania», elenca a Left l’avvocato Felice Besostri che è un po’ l’anima del Coordinamento, anche perché è uno dei tre legali (gli altri sono Aldo Bozzi e Claudio Tani) che ha affossato il Porcellum. La prossima settimana i ricorsi saranno presentati anche a Reggio Calabria e poi a Lecce, Bari, a Roma stanno raccogliendo tutte le firme.
Chi c’è dietro il Coordinamento
I ricorsi sono a titolo individuale, spesso sono gli avvocati residenti che li presentano – «a Torino è addirittura arrivato uno dalla Svizzera per firmare» -, ma anche semplici cittadini, come è accaduto a Milano. Come spiega l’avvocato Besostri, il sostegno viene soprattutto dai componenti del Coordinamento che, ricordiamo, è costituito da Libera, Fiom, Usb, Cgil, Articolo 21 Comitati Dossetti, Libertà e Giustizia, e poi da comitati spontanei forti nei territori, come, nel caso della Calabria, il comitato Partigiani della scuola pubblica. «M5s e Sel sono sempre dentro i ricorsi, a Genova c’è Pastorino, a Torino il primo firmatario è Don Ciotti», racconta ancora Besostri che sabato scorso è intervenuto al Teatro Quirino all’assemblea di Sinistra italiana. «Non ho ancora visto la firma di Civati che pure aveva detto di voler firmare», continua l’avvocato.
Qual è l’obiettivo da raggiungere?
«Ottenere le prime udienze tra febbraio e marzo del 2016, per avere un minimo di 10 o un massimo di 22 giudici investiti del problema che possono decidere alla prima udienza se rinviare o no alla corte costituzionale», continua Besostri. Per il Comitato è importante che ciò avvenga prima del 1 luglio 2016, la data in cui si applica la legge elettorale. Intanto, accanto ai ricorsi – e qui Besostri è molto soddisfatto – c’è molta attenzione da parte dei mezzi di informazione locale e soprattutto stanno nascendo come funghi comitati locali di sostegno, come è avvenuto a Catania, Bari, Venezia, Torino dove i coordinatori sono l’ex sindaco Diego Novelli e l’ex difensore civico della Regione Piemonte l’avvocato Antonio Caputo.
Insomma, nella primavera del 2016, oltre alla battaglia per le elezioni amministrative, ci sarà anche quella nei tribunali, a suon di carte bollate.

Fonte: Left 

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