La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

mercoledì 24 maggio 2017

Trump in una Monarchia durante le elezioni in Iran

di Juan Cole
Lo spettacolo di Trump e dei suoi compari che come Steve Bannon della destra alternativa neo-nazista che socializzano con la monarchia saudita, del presidente che fa l’inchino al re Salman e che riceve da lui un’enorme medaglia d’oro (per che cosa, per aver criticato attaccato implacabilmente l’Islam?) è stato reso ancora più squallido dal suo confronto con le elezioni in Iran. Queste sono state vinte da Hassan Rouhani, del centro-destra e gli hanno dato un secondo mandato come presidente, anche se ha avuto l’opposizione da parte degli estremisti dell’Iran. Né l’Arabia Saudita né l’Iran sono quella che si potrebbe chiamare una democrazia, ma l’Iran ha un sistema politico più flessibile.
Il presidente Hassan Rouhani che sabato ha ottenuto un secondo mandato, ha punito i suoi principali oppositori politici di destra per essere stati i “carcerieri” del popolo nei decenni recenti. Il segnale del successo di Rouhani è stato il patto nucleare con il Consiglio di Sicurezza dell’ONU e un tentativo di aprire all’Europa. Ha attirato il sostegno dei giovani, delle donne e dei liberali in Iran.
La monarchia saudita non ha denunciato i suoi carcerieri. E mentre ha avuto dall’inizio relazioni amichevoli con l’Occidente, queste sono a livello di vendita di petrolio, non di valori.
L’Arabia Saudita presumibilmente, è l’ultima monarchia assoluta del Golfo. Perfino le monarchie costituzionali sono state abolite in gran parte del mondo. La monarchia assoluta è la massima specie in via di estinzione della politica comparata. E’ anche fragile e goffa. Non ha un ciclo di riscontro. Il re e la sua cerchia fanno quello che vogliono. Il pubblico saudita vuole realmente la guerra in Yemen? Non lo sappiamo. I sondaggi di questo tipo non sarebbero permessi. Il Vice Principe ereditario, Muhammad bin Salman, figlio dell’attuale re, ha soltanto 31 anni e la sconsiderata guerra, presumibilmente genocida in Yemen, sembra essere stata una sua idea. Il pubblico dibattito non è gradito.
Trump ha appena venduto al vice principe ereditario altre armi all’avanguardia per un valore di 110 miliardi di dollari. In Yemen ora c’è un’epidemia di colera e il paese è sull’orlo di una massiccia carestia.
I Sauditi hanno permesso le elezioni municipali (nel 2005, 2011e nel 2015). Nelle terze elezioni, quelle del 2015, i cittadini hanno eletto due terzi dei membri del consiglio comunale su 284 consigli municipali, e il re ha nominato il resto. Il re nomina il sindaco. I consigli comunali hanno scarso potere di prendere decisioni in politica; gestiscono la raccolta dei rifiuti. Anche se il defunto Re Abdullah, che era un riformatore moderato, nel 2015 aveva permesso alle donne di votare e di candidarsi, ne è stato eletto un numero trascurabile.
E le province? Il re nomina il governatore. Il Consiglio Consultivo Nazionale, il parlamento nazionale embrionale? Il re nomina i membri. Il gabinetto? Avete indovinato.
Inoltre non c’è libertà di stampa. Coloro che criticano il governo saudita sono regolarmente messi in prigione in modo arbitrario per dieci anni o più, e sono condannati alla fustigazione, cioè una tortura che prevede 1000 frustate.
Non soltanto l’Arabia Saudita ha sostenuto l’assolutismo in patria, si è anche mobilitata per distruggere i movimenti populisti e democratici nella regione. Presumibilmente c’è stata una forza importante dietro deragliamento del breve esperimento egiziano di democrazia parlamentare. L’Arabia Saudita ha corrotto i rivoluzionari liberali siriani per farli aderire a un fanatico Salafismo (Jaysh al-Islam) che ha minacciato gli Sciiti Aalawiti e altre minoranze siriane e che hanno predicato contro la democrazia. Dietro le quinte ha spinto verso un Salafismo fanatico destabilizzante in tutto il mondo musulmano.
Non è vero, come molti osservatori americani continuano a dire, e come ha detto Donald Trump, cioè che la monarchia saudita è stata implicata nll’11 settembre (è ridicolo; sapete che cosa ha fatto al loro portafoglio azionario?). Inoltre il governo saudita non diffonde volutamente il terrorismo. Non penso che capiscano che nelle società sunnite, il loro wahhabismo inflessibile (codificato come “Salafismo” al di fuori del regno), non è mistico o lealista, come è il wahhabismo in Arabia Saudita, ma tende a trasformarsi in radicale.
I sauditi possono essere pragmatici. Hanno sostenuto in tutto il governo laico di Hosni Mubarak in Egitto, e l’attuale regime egiziano, appoggiato da Riyadh, odia l’Islam politico. I sauditi vogliono l’esercito egiziano a loro completa disposizione e non vogliono concorrenti per carisma religioso, sia che si tratti della Fratellanza Musulmana o dello Sciismo Khomeinista.
I sauditi sono gli alleati più problematici per gli americani. L’alleanza è stata spinta dal petrolio e dal Comunismo. Dato che nessuno dei due è probabile che sia importante nel 2040, si dovrebbero svendere le azioni di questa alleanza particolare.
Al contrario dei sauditi che in faccia ci parlano bene degli Stati Uniti anche se in realtà non ci approvano, gli iraniani sono fermi al 1979 quando scandivano lo slogan ‘Morte all’America’ e demonizzavano gli Stati Uniti. Il sistema iraniano è duplice. Ha una teocrazia ecclesiastica, gestita dal Leader o Guida (Rahbar) (in realtà non lo chiamano il leader supremo in persiano – è un termine di orientalismo occidentale). Il leader ecclesiastico è capo delle forze armate e dell’intelligence e nomina i membri della magistratura e le commissioni che censurano i giornali e che vagliano i candidati.
Tuttavia il Leader non è esattamente un dittatore. Il sistema ha un poco di spazio di fuga, e alcuni meccanismi di feedback. Ci sono elezioni parlamentari e presidenziali abbastanza a carte scoperte. Però, anche se le elezioni stesse di solito non sono molto finte, i candidati sono controllate dagli ayatollah (i capi religiosi), e ai liberali e alle persone di sinistra non è permesso candidarsi. E’ una specie di immagine speculare degli Stati Uniti che hanno imposto la voter suppression, (una strategia che scoraggia o impedisce alle persone di votare, n.d.t.). L’Iran controlla i candidati, no chi può votare per loro.
L’Iran non ha libertà di parola o di stampa, e quando i giornali forzano i limiti, vengono chiusi. Le persone vengono arrestate e torturate se parlano francamente.
D’altra parte, i centristi iraniani attualmente hanno meno potere, tramite il presidente e il parlamento di quello che ha qualsiasi centrista saudita.
Anche se i politici americani bollano l’Iran come importante come il maggior sostenitore del terrorismo, questa accusa non è vera. I gruppi di coloni israeliani che occupano abusivamente terreni di privati cittadini in Cisgiordania sono terroristi, e gli Stati Uniti implicitamente li sostengono. Gli Stati Uniti hanno appoggiato le squadre della morte in America Centrale, cioè dei terroristi. Gli Stati Unito hanno sostenuto i Mujahidin in Afghanistan che si sono impegnati in molte attività terroristiche contro gli afgani di sinistra e le femministe. Gli Stati Uniti bollano come terroristi i gruppi che non gli piacciono, come Hezbollah in Libano. Però la maggior parte degli sforzi di Hezbollah erano mirati a fare uscire l’esercito israeliano dal Libano meridionale occupato. Quello non era terrorismo. Oggi Hezbollah sta combattendo contro al-Qaida e l’ISIL in Siria (anche se combatte anche contro i più moderati ribelli sunniti). Anche questo non è terrorismo.
L’Iran potrebbe avere senso come alleato degli Stati Uniti se non intervenissero su entrambi i lati delle forme stupide di politica. Con circa 80 milioni di abitanti, è un paese solido e un enorme mercato. Il suo PIL è simile a quello della Polonia. Gli Stati Uniti e l’Iran potrebbero fare un sacco di affari insieme.
E così, nel giorno in cui gli Iraniani hanno rifiutato il Leader del paese e gli altri intransigenti, e hanno rimesso in carica per un secondo mandato il Presidente Hassan Rouhani, il presidente americano è stato onorato con medaglie d’oro in una monarchia assoluta che diffonde il Salafismo anti-occidentale in tutto il mondo musulmano.
E questo è lo stesso presidente che ha attaccato senza fine i Sauditi in particolare e l’Islam in generale.
Le macchine elettriche diventeranno economiche quanto quelle a benzina, probabilmente all’inizio del 2020, dopodiché il petrolio diventerà rapidamente inutile. In che modo questo cambierà questo quadro caotico?

Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo
www.znetitaly.org
Originale : Informed Comment
Traduzione di Maria Chiara Starace
Traduzione © 2017 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY NC-SA 3.0

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