La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

venerdì 2 ottobre 2015

Immigrazione, arriva il dossier Watchdog

98 proposte di legge presentate dall’inizio della legislatura e 286 atti parlamentari non legislativi (tra interrogazioni, interpellanze, ordini del giorno, mozioni). Di immigrazione si parla sempre in termini di “emergenza” ma cosa fa chi potrebbe adottare i provvedimenti necessari per consentire il passaggio da interventi emergenziali e straordinari a misure più ordinarie e sistemiche? È a partire da questa domanda che ha preso le mosse il rapporto Watchdog. Un accurato monitoraggio svolto da Lunaria tra il 1 febbraio e il 5 agosto scorso, e corredato dai link a tutti gli atti legislativi, dell’attività politica parlamentare in materia di immigrazione, asilo, cittadinanza, discriminazioni e razzismo.
Emerge dal rapporto una intensa attività legislativa che però nella stragrande maggioranza dei casi non riesce a vedere la luce. Un gran numero di proposte di legge e atti di indirizzo che si perde nelle pieghe della burocrazia.
Scopriamo così, per esempio, che l’odioso reato di clandestinità ancora non è stato abolito, perché il governo non ha ancora esercitato la delega del Parlamento avvenuta con l’approvazione della legge il 14 maggio 2014 sull’onda dello sdegno seguito alla tragedia del 3 ottobre 2013 al largo delle coste di Lampedusa.
Ci troviamo dunque davvero di fronte a un'"emergenza"? O piuttosto l'evocazione ormai pluridecennale di questa parola serve solo a mantenere salda una "gestione emergenziale" delle politiche migratorie e degli interventi di accoglienza e inclusione sociale dei migranti e dei richiedenti asilo che giungono nel nostro paese e in Europa?
A giudicare dalle proposte sul campo anche in questi ultimi giorni – hot spot e hub regionali – “la direzione seguita è tutt'altro che quella auspicata dalla società civile che richiederebbe la definizione di un sistema di accoglienza coordinato a livello nazionale, articolato in piccole strutture, gestito da soggetti di comprovata qualificazione a seguito di procedure di affidamento pubbliche, trasparenti e monitorabili da soggetti terzi, capaci di garantire oltre alla mera accoglienza materiale tutti quei servizi che sono indispensabili per la garanzia dei diritti fondamentali della persona e il suo inserimento sociale nella società di accoglienza”.


Fonte: sbilanciamoci.info 

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.