La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

venerdì 18 settembre 2015

Onu. Resoconto e risoluzione sui Principi per la ristrutturazione dei debiti sovrani

Introducendo una bozza di risoluzione sui “Principi Base dei Processi di Ristrutturazione del Debito Sovrano” (documento A/69/L.84 [Riportato in calce – n.d.t.]) il rappresentante del Sudafrica, parlando a nome del Gruppo di 77 paesi in via di Sviluppo e della Cina, ha affermato che il testo offriva una base per future discussioni. I principi erano stati redatti in un modo che creava una situazione vantaggiosa per tutti, debitori e creditori. Il problema della sostenibilità del debito era centrale nel conseguire obiettivi di sviluppo concordati a livello nazionale e internazionale. La comunità internazionale aveva bisogno di marciare con vigore per realizzare l’agenza di sviluppo post 2015 e assicurarsi che nessuno restasse indietro.
L’Assemblea ha successivamente adottato il testo registrando un voto di 136 a favore rispetto a 6 contrari (Canada, Germania, Israele, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti) e 41 astensioni.
Parlando per motivare il voto la rappresentante del Lussemburgo, parlando per conto dell’Unione Europea, ha ricordato le riserve del suo gruppo sui modi in cui erano state introdotte la risoluzione originale 68/304 del 9 settembre 2014 e la successiva risoluzione 69/247 del 29 dicembre 2014. Ha affermato che tali riserve avevano reso impossibile all’Unione Europea partecipare al processo che aveva condotto alla discussione della risoluzione attuale. Tale testo conteneva numerose affermazioni che non riflettevano accuratamente la legge o i trattati internazionali. Inoltre l’Unione riteneva che l’istituzione appropriate per ospitare dibattiti internazionali sul tema fosse il Fondo Monetario (FMI).
Il rappresentante della Federazione Russa ha affermato che il conflitto tra debitori e creditori stava diventando una minaccia sempre maggiore alla stabilità finanziaria globale. La Federazione Russa aveva sempre appoggiato presso le Nazioni Unite miglioramenti del processo di ristrutturazione del debito sovrano. I principi adottati oggi hanno offerto la base per una procedura equa, equilibrata ed efficace di ristrutturazione del debito sovrano attraverso un meccanismo legale internazionale che potrebbe essere applicato a tutte le forme di debito estero. In tale contesto la sua delegazione ha votato a favore del testo.
La portavoce degli Stati Uniti ha dichiarato che il suo paese restava impegnato alla stabilità del sistema finanziario internazionale e credeva in un ulteriore affinamento della ristrutturazione del debito sovrano. Tuttavia il testo era carente sotto diversi aspetti, compresa l’implicazione di un diritto alla ristrutturazione del debito e la minaccia a obblighi contrattuali.
Il delegato dell’Islanda ha affermato che le soluzioni ad hoc avevano creato incoerenza e imprevedibilità. Poiché i negoziati degli ultimi mesi avevano prodotto un testo equilibrato egli aveva votato a favore.
Il rappresentante dell’Australia ha dichiarato che il suo paese non appoggiava alcun diritto unilaterale alla ristrutturazione del debito, inducendolo all’astensione. Tuttavia l’Australia continuerà a lavorare per raggiungere una soluzione.
Il portavoce dell’Argentina ha affermato che la risoluzione adottata è stata un testo a favore della stabilità. Il debito è stato responsabile di disuguaglianza e ha approfittato di paesi meno sviluppati. In quanto sede democratica in cui tutti i paesi sovrani hanno voce, le Nazioni Unite sono state il solo organo che ha approvato risoluzioni che hanno cambiato il corso della storia. Perciò è stato sbagliato affermare che l’Assemblea non era la sede giusta. I paesi avevano diritto a ristrutturare il debito ed era cruciale por fine al potere dei fondi avvoltoio che hanno alimentato l’assenza di norme globali per approfittare di molti paesi poveri.
Analogamente il ministro argentino dell’economia ha affermato che l’attuale crisi economica ha evidenziato come il debito estero sia diventato per molti paesi un pesante fardello che ha messo rischio la crescita e l’occupazione. Era necessario modificare l’architettura finanziaria internazionale affinché non si soffrisse più per lo sfruttamento da parte dei fondi avvoltoio.
Il delegato del Venezuela ha detto che “ciò che è avvenuto qui è un momento di dignità”. I fondi avvoltoio hanno causato grande povertà nel mondo e i voti di oggi dovrebbero consentirne la disciplina. Il Venezuela e altri paesi sudamericani ringraziano tutte le nazioni per aver riaffermato il principio dell’autodeterminazione dei popoli e della parità sovrana di tutti gli Stati.
Il rappresentante della Giamaica, parlando per conto della Comunità Caraibica (CARICOM) e allineandosi alle dichiarazioni formulate per conto del “Gruppo dei 77” e dell’Associazione dei Piccoli Stati Isolani, ha affermato che la questione di una cornice internazionale per la ristrutturazione del debito sovrano era di grande interesse per gli Stati membri del suo gruppo, poiché l’onere di alti debiti insostenibili restava uno dei maggiori contrasti allo sviluppo economico della regione. Il servizio del debito aveva di gran lunga superato la spesa in servizi sociali, compresa sanità e istruzione, e aveva inciso negativamente sullo sviluppo socioeconomico complessivo. Perciò ai paesi va offerta un’opportunità di avviare soluzioni ordinate del debito come mezzo per stabilizzare le loro economie.
Il delegato del Paraguay, parlando per conto del Mercato Comune Meridionale (MERCOSUR), ha affermato che l’insieme di principi base era stato creato ai fini di una cornice multilaterale per la ristrutturazione del debito sovrano.
Il rappresentante dell’Uruguay, parlando per conto dell’Unione delle Nazioni Sudamericane (UNASUR) ha affermato che oggi è stato fatto un passo importante presso le Nazioni Unite, che hanno la legittimazione a occuparsi delle sfide che incidono sulla comunità internazionale nel suo complesso. La risoluzione ha fornito una base equa per la ristrutturazione del debito nell’interesse di tutte le parti coinvolte. Le crisi del debito sono state costose e hanno condotto a tagli delle spese in sanità e istruzione, minando la salute economica complessiva. L’adozione del testo, dopo negoziati pubblici e trasparenti, ha messo a disposizione un insieme di principi propedeutici alla creazione di una cornice internazionale sulla ristrutturazione del debito sovrano.
Il delegato delle Maldive, parlando per conto dell’Associazione dei Piccoli Stati Isolani, ha affermato che la sostenibilità del debito ha posto una seria difficoltà al gruppo. I Piccoli Stati Isolani hanno sofferto di un rapporto sproporzionato tra debito e prodotto interno lordo (PIL) e considerano opportuna l’adozione della risoluzione.
Il portavoce della Bolivia, che ha guidato il Comitato Ad Hoc sulle procedure relative alla ristrutturazione del debito sovrano, ha affermato che l’adozione odierna è stata il culmine di un processo che ha visto gli sforzi infaticabili di numerose delegazioni e il sostegno del Segretario Generale e del Presidente della sessantanovesima Assemblea Generale. Tale impresa collettiva ha avuto il potenziale di creare risultati economici positivi di lungo termine per i paesi in via di sviluppo.
Il rappresentante dell’India ha affermato che il problema della ristrutturazione del debito non era solo un problema dei paesi in via di sviluppo. Il debito influiva anche sullo sviluppo inclusivo e sulla stabilità politica. Adottando la risoluzione l’Assemblea ha formalizzato un insieme di principi per la ristrutturazione del debito e in tal modo ha stilato indicazioni forti per gestire il debito sovrano. Gli stessi principi non sono di natura vincolante e l’India sollecita un’adesione volontaria a essi.
Il portavoce di Singapore ha affermato che la sua delegazione ha votato a favore della risoluzione perché i principi non vincolanti sulla ristrutturazione del debito sono stati un risultato pratico del Comitato Ad Hoc sul tema. Va tenuto conto dei diritti contrattuali di tutti i creditori. Qualsiasi ulteriore considerazione sul tema deve assicurare la partecipazione attiva e inclusiva di tutti i paesi debitori e creditori, del FMI e di altre istituzioni finanziarie.
Il delegato del Nicaragua ha detto che è stato importante mettere in pratica meccanismi che possano prevenire e risolvere crisi economiche. I principi fondamentali proposti nella risoluzione devono essere alla base di una cornice legale per qualsiasi accordo futuro. Il Nicaragua ha riaffermato il ruolo dell’Assemblea Generale come sede universale ed equa sulle questioni di natura economica.
Il rappresentante di Cuba ha affermato che i paesi mantenuti economicamente arretrati a causa di condizioni punitive di rimborso del debito possono guardare a un futuro migliore. Tuttavia la risoluzione ha rappresentato solo un primo passo di un processo per affrontare il debito estero e tutte le sue manifestazioni.
Il portavoce del Cile, allineandosi con il “Gruppo dei 77” e con quello di MERCOSUR, ha detto che la questione della ristrutturazione del debito sovrano è una sfida globale meglio adatta a essere posta all’ordine del giorno delle Nazioni Unite. Fintanto che la sostenibilità del debito è centrale per lo sviluppo sostenibile, la risoluzione apre la porta a ulteriori discussioni su tutte le forme di debito estero.
Il rappresentante del Brasile, allineandosi con il “Gruppo dei 77”, MERCOSUR e UNASUR, ha detto che l’architettura finanziaria internazionale attuale non favorisce la realizzazione di obiettivi di sviluppo sostenibile. Ha espresso rammarico per il fatto che non tutti i meccanismi finanziari internazionali abbiano partecipato alle discussioni.
Chiedendone la messa a verbale, il rappresentante della Spagna ha chiarito che la sua delegazione si è astenuta dal voto.

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TESTO DELLA RISOLUZIONE APPROVATA

Nazioni Unite – Assemblea Generale

A/69/L.84

Sessantanovesima sessione

Oggetto all’ordine del giorno: 13(a)

Attuazione coordinata e integrata e complemento dei risultati delle maggiori conferenze e vertici delle Nazioni Unite nei settori economico, sociale e ad essi collegati.
Sudafrica*: bozza di risoluzione
Principi Base sulle Procedure di Ristrutturazione del Debito Sovrano
L’Assemblea Generale,

Richiamando le sue risoluzioni 68/304 del 9 settembre 2014 e 69/247 del 29 dicembre 2014 concernenti le procedure di ristrutturazione del debito sovrano,

Apprezzando l’operato del Comitato Ad Hoc costituito in base alla risoluzione 69/247 nelle sue sessioni di lavoro a New York dal 3 al 5 febbraio, dal 28 al 30 aprile e dal 27 al 28 luglio 2015,

Sottolineando l’importanza di un insieme chiaro di principi per la gestione e la risoluzione delle crisi finanziarie che tenga conto dell’obbligo dei debitori sovrani e dei loro creditori di agire in buona fede e con spirito cooperativo per giungere a riorganizzazione consensuale del debito degli Stati sovrani,

Considerata la desiderabilità di un’ampia diffusione e attuazione dei principi in conformità con le politica e le situazioni nazionali,
Dichiara che le procedure di ristrutturazione del debito sovrano dovrebbero essere guidate dai seguenti Principi Base, così come inclusi nel rapporto del Comitato Ad-Hoc:
Uno Stato Sovrano ha il diritto, nell’esercizio della sua discrezionalità, di progettare la propria politica macroeconomica, compresa la ristrutturazione del proprio debito sovrano, [diritto che] non dovrebbe essere frustrato o impedito da misure prevaricatrici. Alla ristrutturazione dovrebbe essere fatto ricorso in ultima istanza e preservando all’avvio i diritti dei creditori.
La buona fede sia del debitore sovrano sia di tutti i suoi creditori implicherebbe il loro coinvolgimento in negoziati costruttivi di soluzione della ristrutturazione del debito sovrano e in altre fasi del processo con lo scopo di un pronto e durevole ristabilimento della sostenibilità del debito e del suo rimborso e anche nel conseguire il sostegno di una massa critica di creditori attraverso un dialogo costruttivo riguardante le condizioni della ristrutturazione.
Dovrebbe essere promossa la trasparenza, al fine di rafforzare la responsabilità dei protagonisti interessati, che può essere conseguita attraverso la puntuale condivisione sia dei dati sia delle procedure relative alle soluzioni del debito sovrano.
L’imparzialità richiede che tutte le istituzioni e i protagonisti coinvolti nelle soluzioni della ristrutturazione del debito sovrano, anche a livello regionale, in conformità con il loro mandato godano di indipendenza e si astengano dall’esercitare qualsiasi influenza indebita sulla procedura e su altre parti interessate o intraprendano azioni che farebbero sorgere conflitti d’interesse o corruzione o entrambe le cose.
Il trattamento equo impone agli Stati il dovere di astenersi dal discriminare arbitrariamente tra i creditori, salvo che un diverso trattamento sia giustificato dalla legge, sia ragionevole e sia correlato alle caratteristiche del credito, garantendo uguaglianza tra i creditori, e discusso tra tutti i creditori. I creditori hanno il diritto di ricevere lo stesso trattamento proporzionale in conformità al loro credito e alle sue caratteristiche. Nessun creditore o gruppo di creditori dovrebbe essere escluso ex ante dalla procedura di ristrutturazione del debito sovrano.
L’immunità sovrana da giurisdizioni e azioni esecutive riguardanti la ristrutturazione del debito sovrano è un diritto degli Stati davanti a tribunali nazionali stranieri e le eccezioni dovrebbero essere interpretate restrittivamente.
La legittimità implica che la creazione di istituzioni e le operazioni relative all’elaborazione della ristrutturazione del debito sovrano rispettino requisiti di inclusività e il primato della legge, a tutti i livelli. I termini e le condizioni dei contratti originali dovrebbero restare validi fino a quando siano modificati da un accordo di ristrutturazione.
La sostenibilità implica che le soluzioni della ristrutturazione del debito sovrano siano completate in modo tempestivo ed efficiente e conducano a una situazione stabile dello Stato debitore, preservando all’avvio i diritti dei creditori e promuovendo contemporaneamente una crescita economica sostenuta e inclusiva e uno sviluppo sostenibile, minimizzando i costi economici e sociali, assicurando la stabilità del sistema finanziario internazionale e rispettando i diritti umani.
La ristrutturazione a maggioranza implica che gli accordi di ristrutturazione del debito sovrano che sono approvati da una maggioranza qualificata dei creditori di uno Stato non possano essere attaccati, messi a rischio o in altro modo impediti da altri Stati o da una minoranza non rappresentativa di creditori, che devono rispettare le decisioni adottate dalla maggioranza dei creditori. Gli Stati dovrebbero essere incoraggiati a inserire clausole sulle cause collettive nel debito sovrano da collocare;
Invita tutti gli Stati Membri e osservatori, le organizzazioni ed entità internazionali competenti e le altre parti interessate ad appoggiare e promuovere i Principi Base esposti più sopra e richiede al Segretario Generale di compiere ogni sforzo affinché i Principi divengano universalmente noti;
Decide di continuare a valutare approcci migliorati alla ristrutturazione del debito sovrano, tenendo conto dei Principi Base esposti più sopra e del lavoro condotto da istituzioni finanziarie internazionali, nel rispetto dei relativi mandati, e a questo fine decide ulteriormente di definire le modalità di tale valutazione nella settantesima sessione.

* Per conto degli Stati Membri delle Nazioni Unite che sono membri del Gruppo dei 77 e della Cina.


traduzione di Giuseppe Volpe
Traduzione © 2015 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY-NC-SA 3.0

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