La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

mercoledì 16 settembre 2015

La corsa di Civati può durare oltre settembre

di Andrea Fabozzi
Quin­dici giorni alla sca­denza del 30 set­tem­bre, che occorre rispet­tare per­ché i refe­ren­dum si ten­gano nel 2016, e quasi la metà delle firme neces­sa­rie ancora da rac­co­gliere (fonte gli stessi pro­mo­tori). La corsa dell’associazione di Pippo Civati è ripar­tita con slan­cio, come rico­no­sce anche il Coor­di­na­mento per la demo­cra­zia costi­tu­zio­nale — «Pos­si­bile ha dimo­strato una capa­cità orga­niz­za­tiva vera­mente straor­di­na­ria per un movi­mento appena nato» — che con Civati aveva rotto nel momento in cui l’ex depu­tato Pd aveva deciso di lan­ciare i suoi otto refe­ren­dum (legge elet­to­rale, lavoro, scuola, tri­vel­la­zioni) in anti­cipo rispetto alla tem­pi­stica indi­vi­duata dai costi­tu­zio­na­li­sti del coor­di­na­mento. Che d’altra parte con­ti­nuano a soste­nere che, «anche qua­lora la rac­colta delle firme andasse a buon fine», in ogni caso «ci sarebbe la neces­sità di pro­muo­vere un altro refe­ren­dum per­ché i que­siti pro­po­sti da Pos­si­bile non cen­trano il pro­blema di fondo dell’Italicum: pre­mio di mag­gio­ranza e ballottaggio».
Un altro que­sito, al posto di quello — rite­nuto inam­mis­si­bile — che punta all’abrogazione totale dell’Italicum, potrebbe però essere pro­po­sto solo nel 2017. Troppo tardi, ha sem­pre detto Civati, spie­gando così la sua acce­le­ra­zione. Ora però per Pos­si­bile si potrebbe porre il pro­blema di cosa fare nel caso non fos­sero rag­giunte le firme (500mila, ma ne ser­vi­reb­bero altre 50mila come mar­gine di sicu­rezza) entro set­tem­bre — e con le firme ser­vono i cer­ti­fi­cati elet­to­rali dei sot­to­scrit­tori. La legge del 1970 pre­vede che la rac­colta duri tre mesi dalla prima vidi­ma­zione dei moduli, nel caso di Pos­si­bile la fine di luglio. Dun­que si potrebbe pro­ce­dere anche a otto­bre e, nel caso si rinun­ciasse alle firme rac­colte in estate secondo una tec­nica spe­ri­men­tata dai radi­cali, anche oltre. Solo che a quel punto i refe­ren­dum andreb­bero depo­si­tati in Cas­sa­zione dal primo gen­naio dell’anno pros­simo. Per essere tenuti nel 2017. Come quelli — sull’Italicum, ma anche sulla scuola — ai quali lavora il Coordinamento.

Fonte: il manifesto 

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