La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

sabato 12 settembre 2015

Come creare legami sociali?

di Alain Goussot
Viviamo in una società sempre più incapace di stare insieme, per dirla come il sociologo Richard Sennett. Una società dove la lacerazione dei legami sociali, intersoggettivi e comunitari è sempre più evidente, la pressione del sistema egocentrico e narcisista dei consumi e dei media spinge le persone verso una concezione sempre più autoreferenziale e individualistica dei rapporti umani (leggi anche Sì, questa è l’Era della solitudine ndr).
Eppure siamo esseri di relazione, per definizione e nascita, in quanto prodotti di una relazione tra due persone diverse per sesso e anche per carattere, gusti e cultura. Nonostante questo l’essere umano della società del ‘capitalismo seduttivo‘ , come la chiama Michel Clouscard, ci porta ad una modo aggressivo, competitivo, sadico e masochista di vivere le relazioni. La convivialità di cui parlava Ivan Illich non sembra più essere una componente importante della vita, è sempre più sostituita da una forma di pseudo-convivialità forzata in cui conto il divertirsi per forza e l’apparire in tutti i suoi aspetti più deteriori.
Bisogna quindi tramite l’educazione sociale e la pratica comunicativa ricostruire le basi per quello che Alain Caillé chiama una antropologia del dono che sappia creare le condizioni dello scambio reciproco e del dare gratuito come forma di rispetto della propria umanità nel rispetto dell’umanità dell’altro; il dono gratuitoimplica una restituzione gratuita della medesima umanità accogliente delle differenze come di una valore e di una base per tessere nuovi rapporti solidali. Una antropologia del dono in cui c’è davvero eguaglianza nella misura in cui il dare e il ricevere sono atti affettivi, emotivi e simbolici più che materiali. Nel dono (leggi anche Il dono e il rifiuto del mercato di Chris Carlsson e Mettiamo in comune di John Holloway, ndr) e quindi nell’ascolto reciproco l’essere umano produce bene relazionale e produce le basi per una umanità in grado di riconoscere se stessa attraverso il riconoscimento di tutti i suoi membri.
Marcel Mauss, il grande antropologo francese, aveva capito nel suo “Saggio sul dono” che il dono (praticato in molte società dette primitive) deve essere un fenomeno sociale totale in quanto vissuto nel profondo come un dovere e una necesità per preservare la propria umanità.

Fonte: comune-info.net

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