La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

venerdì 11 settembre 2015

Rinasce in Germania lo spirito del 1989

di Liliana Gorini
Le immagini di questi giorni, dei tedeschi che accolgono i profughi dalla Siria con cartelli di benvenuto, doni e l’Inno alla Gioia di Beethoven, oltre a riscattare l’immagine della Germania resa odiosa al mondo intero dalla politica della Merkel nei confronti della Grecia e del Sud Europa, costituiscono una svolta molto importante nella situazione strategica, in quanto sfidano direttamente la politica di genocidio e di guerra di Obama, Cameron e dell’oligarchia finanziaria.
Come ha dichiarato LaRouche, durante un ricevimento in suo onore per i 93 anni compiuti l’8 settembre, l'”esodo biblico” di migranti dalla Libia e dalla Siria è stato infatti causato dalle guerre illegittime di Bush e Blair in Iraq, e poi di Obama e Cameron in Libia e Siria, e dal sostegno aperto all’ISIS dato da costoro, e dai loro “alleati”, Arabia Saudita, Qatar e Turchia. Ed è parte di una consapevole strategia di genocidio nei confronti dell’Africa e del Mediterraneo.
Finora l’Europa era stata al gioco, lasciando la Grecia e l’Italia sole ad affrontare i flussi migratori in aumento, e soprattutto non denunciando la causa di questi flussi migratori: le guerre in Iraq, Libia e Siria. Ora il clima politico sta cambiando anche in questo senso: sulla stampa tedesca, francese e perfino in alcuni talk show della TV italiana si sente finalmente parlare delle responsabilità di Obama nel dilagare del terrorismo islamico in Libia e Siria, del grave “errore” commesso da Obama nel sostenere i “ribelli siriani” confluiti nell’ISIS in funzione anti Assad ed anti Russia. Il nuovo leader laburista inglese Corbyn, fautore in Inghilterra della legge Glass-Steagall, ha denunciato le menzogne di Blair, che hanno portato alla guerra in Iraq, come la prima causa del dramma dei migranti. Dopo mesi di provocazioni di guerra nei confronti di Russia e Cina, si ricomincia a discutere di collaborare con la Russia per debellare il fenomeno dell’ISIS in Siria e Libia, strettamente legato a quello degli scafisti e dei trafficanti di esseri umani.
Anche la decisione di Putin di intervenire in Siria contro l’ISIS ha cambiato le carte in tavola, e la mossa tedesca, di aprire i confini, va vista nel contesto di questo cambiamento. L’accoglienza riservata dalla popolazione tedesca e austriaca ai profughi siriani ha imposto una svolta anche nei rispettivi governi, ed era ora che arrivasse questa svolta. La signora Helga Zepp-LaRouche l’ha paragonata, giustamente, allo spirito del 1989, quando cadde il muro di Berlino e i tedeschi dell’ovest accolsero quelli dell’est con regali, e cantando l’Inno alla Gioia. Ricordo bene lo spirito di quel periodo, perché allora abitavo in Germania (ovest) e partecipai anche io, insiemi ai colleghi del MoviSol tedesco (BueSo), alle fiaccolate del lunedì a Lipsia, in cui ripetevamo lo slogan “wir sind das Volk” (noi siamo il popolo). Per parafrasare Schiller, un grande momento storico aveva finalmente trovato persone grandi, e non piccole come lo sono le vittime della propaganda di Marine Le Pen o Salvini, che gioca sulla paura e fa appello agli istinti più bassi.
Anche oggi ci si presenta una grande occasione storica, come nel 1989, quando cadde il muro di Berlino. Molti cittadini in Europa cominciano a capire che la causa della crisi economica e della disoccupazione nei nostri paesi, e la causa dell'”esodo biblico” è la stessa: è un ordine economico sbagliato e ingiusto, fondato sulla speculazione finanziaria, sul colonialismo e sugli interessi di pochi, che va sostituito con urgenza da un ordine economico giusto, che rilanci invece l’economia reale, con la netta separazione tra banche ordinarie e banche d’affari (Glass-Steagall) e grandi progetti di sviluppo, a partire dai paesi da cui provengono i flussi migratori, in Africa e nel Mediterraneo. Non è possibile risolvere i “problemi di casa nostra” senza cambiare il quadro economico e strategico più generale; le due cose sono collegate, così come la bolla speculativa è la causa principale della spinta verso la guerra.
Lo Schiller Institute e MoviSol si battono da anni per questo nuovo ordine economico mondiale, e per i progetti di sviluppo in Africa (Africa Pass, Piano Oasi, Transaqua) che potrebbero mettere fine all’esodo di massa. Ma sostengono anche l’obbligo di accoglienza, sancito dalla Convenzione di Ginevra, e dal senso di umanità che ha ispirato migliaia di tedeschi andati ad accogliere i profughi siriani alla stazione, o a prenderli al confine con carovane di auto private.

Fonte: movisol.org

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