La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

sabato 12 settembre 2015

Ripartire da Gramsci

di Alberto Scanzi
Gram­sci, come risorsa per la defi­ni­zione di un nuovo sog­getto poli­tico di sini­stra. Sem­bra che si sia final­mente giunti alla deci­sione di costi­tuire in Ita­lia un nuovo sog­getto poli­tico di Sini­stra. Provo allora ad elen­care qual­che snodo deci­sivo come con­tri­buto alla discus­sione. E’ impor­tante par­tire con idee chiare, supe­rando ogni sorta di per­ples­sità e atten­di­smo. In que­sto con­te­sto ci può aiu­tare la ric­chezza dell’attività gior­na­li­stica e poli­tica di Gram­sci degli anni tori­nesi. Le que­stioni affron­tate, poi, da Gram­sci nei Qua­derni, sono tante e com­plesse che riman­dano ai temi di stretta attua­lità dei giorni nostri, là dove Gram­sci descrive una classe bor­ghese che diventa casta, e per man­te­nersi tale, non esclude l’opzione della guerra. Né vanno sot­to­va­lu­tati i temi sto­rici della «teo­ria della prassi» e i nodi con­cet­tuali di «società civile», «ege­mo­nia», «rivo­lu­zione passiva».
Vor­rei però oggi sof­fer­marmi sull’analisi gram­sciana di «coscienza di classe» e «ruolo e fun­zione del par­tito». Come spunto di rifles­sione per la costru­zione in Ita­lia di un nuovo sog­getto poli­tico a Sini­stra, che riven­di­chi non solo i diritti civili ma anche l’eguaglianza sociale. Gram­sci muove dall’idea che senza coscienza (di sé‚ della realtà, del con­te­sto sto­rico) non ci sia sog­get­ti­vità, quindi sia ine­vi­ta­bile la subal­ter­nità al potere domi­nante. Senza coscienza di classe, la massa è indis­so­lu­bil­mente legata al domi­nio della bor­ghe­sia capi­ta­li­stica. La con­qui­sta della coscienza sociale è quindi il primo atto di quel pro­cesso che potrà por­tare a costruire un nuovo sog­getto poli­tico di Sini­stra, poi­ché signi­fica dive­nire con­sa­pe­voli del con­flitto sociale e poli­tico in atto. Così come lo sono stati il par­tito Gia­co­bino nella Rivo­lu­zione fran­cese del 1789, i Mille di Gari­baldi nel 1860, la Comune di Parigi nel 1870, il par­tito bol­sce­vico nella Rivo­lu­zione d’Ottobre il nuovo sog­getto poli­tico è chia­mato a svol­gere una fun­zione peda­go­gica in ter­mini ege­mo­nici e non auto­ri­tari, con l’autorevolezza e il pre­sti­gio della direzione.
Com­pito primo di que­sta nuova forza poli­tica di Sini­stra è, in altri ter­mini, farsi sog­getto pro­mo­tore della contro-egemonia di classe, la quale deve a sua volta essere diri­gente già prima di con­qui­stare il potere gover­na­tivo, quindi con­ce­pire da subito i germi della nuova società, ini­ziando a costruire lin­guaggi alter­na­tivi, codici, forme, rela­zioni, espe­rienze sot­tratte al domi­nio dello sfrut­ta­mento capi­ta­li­stico e finan­zia­rio. Quindi riba­dire con forza i temi della Sini­stra: ruolo pub­blico nel mer­cato, la pace, acqua e beni comuni, lavoro, pen­sioni, scuola pub­blica, l’Europa dei popoli, il No alla Nato, diritti civili ecc.. Per Gram­sci il par­tito è un insieme di diri­genti all’altezza delle neces­sità e in grado di stare nel conflitto.
«Coscienza e orga­niz­za­zione» costi­tui­scono per Gram­sci un bino­mio indis­so­lu­bile. Il dovere più urgente, dice Gram­sci, è il pro­blema di orga­niz­za­zione, di forza, di corpi fisici e di cer­vello, di orga­niz­za­zione delle menti cioè for­ma­zione e coor­di­na­mento. Per Gram­sci orga­niz­zare è sino­nimo di dire­zione, di con­sa­pe­vo­lezza, di com­pe­tenza delle cono­scenze e di coe­renza sul piano pra­tico.
Entra quindi in gioco il tema del «lavoro di massa», carat­te­ri­stico e fon­dante della teo­ria gram­sciana del par­tito. Lavo­rare tra le masse vuol dire essere con­ti­nua­mente pre­senti, essere in prima fila in tutte le lotte. Stra­te­gico e deci­sivo è quindi creare gruppi diri­genti «orga­nici e ade­guati» per la crea­zione e la for­ma­zione di un’autonomia cul­tu­rale e poli­tica che sap­pia dare rispo­ste con­crete, qui e ora al «Socia­li­smo del XXI secolo». In que­sto arci­pe­lago di movi­menti di Sini­stra, fon­da­men­tale sarà la pre­senza di un forte e nuovo Par­tito Comunista.

Fonte: il manifesto

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.