La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

giovedì 13 agosto 2015

Credo che per essere di sinistra…

di Maurizio Santarossa
Valori di sinistra?
Il valore della giustizia sociale, di una Società che non imponga una uguaglianza artificiale ma che dia a tutti eguali opportunità. Una Società che creda nella condivisione di questi valori e nel sostegno ai deboli e questa si chiama solidarietà. Solidarietà che non si esaurisce nelle idee e negli atteggiamenti ma che si concretizza nei fatti e questo significa welfare e stato sociale.
Libertà, che deve dissociarsi dal significato distorto imposto oggi dalla globalizzazione , perché non significa liberismo anarcoide, ma mantiene il suo antico significato che prevede la libertà propria sempre in relazione con la libertà degli altri. Quella libertà all’interno di precise regole che costituisce la base della democrazia. Democrazia che significa governo del popolo mediante le partecipazione ed il controllo e non solamente mediante la delega.
Credo che essere di sinistra significa credere che i diritti debbano essere quali per tutti e che debbano essere stabiliti da Leggi e regole e non concessi dal paternalismo di oligarchie basate su una gestione distorta del potere. Credere che non vi possa essere sviluppo se esso non comporta un miglioramento della esistenza per l’intera Società, che non vi possa essere vero sviluppo senza giustizia sociale.
E che non vi possa essere libertà in un Paese nel quale vi sono uomini e donne in vendita e chi ha il denaro per comperarli.
E che non vi possa essere speranza di futuro in un Paese nel quale il dieci per cento delle famiglie detiene l’ottanta per cento della ricchezza del paese, ed a pagare le tasse sono soltanto il restante novanta per cento di famiglie che tutte insieme si debbono accontentare di dividersi il restante venti per cento.
E che non si può pensare di cominciare a ricostruire un futuro per i nostri figli in un Paese nel quale la criminalità organizzata è talmente collusa con il suo Governo che alcuni suoi esponenti siedono sugli scranni del Parlamento.
Credo che essere di sinistra significhi credere che lo sviluppo di un Paese passi per l’istruzione e la formazione, la ricerca e la innovazione.
Che il migliore investimento per il futuro sia di investire sui giovani, e che questo non possa avvenire se la Scuola non è pubblica ed alla portata di tutti, intimamente connessa al mondo del lavoro attraverso la ricerca.
Credo che essere di sinistra significhi non giudicare tollerabile che i magistrati che combattono la criminalità vengano lasciati soli , che chi ha il coraggio di denunciare i mali del Paese sia costretto a girare sotto scorta, che la libertà di stampa e di espressione siano continuamente sotto ricatto.
Credo che essere di sinistra significhi credere nel valore della gente e nella condivisione di compiti e responsabilità . E che non si possa tollerare che i beni indispensabili per la vita della collettività, che siano le infrastrutture, il patrimonio naturale o l’acqua, divengano proprietà di pochi potenti.
Credo che essere di sinistra significhi non giudicare tollerabile che ogni anno piu’ di mille persone muoiano sul posto di lavoro perché la sicurezza costa troppo all’imprenditore che peraltro rischia poco o niente se un operaio muore, e che i lavoratori vengano considerati merce da spostare , gestire come si vuole senza tenere conto della loro umanità. Perché il lavoro è alla base della società e non vi dovrebbe essere lavoro senza il rispetto della dignità del lavoratore . Non tollerabile che la libertà venga considerata a senso unico, perché la libertà è tale solo se tra tutti i soggetti vi è pari dignità.
Credo che esser di sinistra significhi accoglienza verso gli immigrati, tolleranza verso il diverso perché un popolo che non sa ripettare la diversità perde la dignità di se stesso.
Si potrebbe continuare a lungo.
Voglio concludere soltanto con la riflessione che essere di sinistra, secondo me, MAI COME OGGI significa avere il coraggio dei propri pensieri e delle proprie azioni e rifuggere l’opportunismo politico per mettersi in gioco e tentare di cambiare il mondo, senza cadere nel fango del compromesso.

Fonte: Essere Sinistra

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