La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

venerdì 14 agosto 2015

Gutgeld o lo sceriffo di Nottingham

di Giulio Marcon
Poche settimane fa il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha annunciato -in previsione della prossima legge di stabilità- la cancellazione nel 2016 delle tasse sulla prima casa, ovvero la TASI.
Più o meno 4 miliardi di euro di minori entrate per lo Stato e soprattutto per i comuni, che sulla TASI fondano una parte significativa delle loro risorse. Renzi si è premunito di dire che le risorse dei comuni saranno rimpinguate. Ma la fregatura è dietro l'angolo. E i comuni ne sanno qualcosa, visto che a causa dei minori trasferimenti dal governo hanno aumentato negli ultimi tre anni -come ci dice la Corte dei Conti- del 22% le tasse locali, 881 euro in più di tasse l'anno a cittadino.
Il rischio è che la cancellazione della TASI sia a "somma zero" per i cittadini: un risparmio compensato da nuove tasse locali cui i comuni saranno obbligati per non chiudere i servizi sociali e di pubblica utilità. Una beffa. In più c'è una profonda ingiustizia sociale: saranno esentate dalle tasse sulla prima casa le abitazioni dell'operaio di Cinisello Balsamo e del pensionato di Voghera, ma anche le residenze del riccone Briatore e del milionario Berlusconi. Non proprio una politica di sinistra.
Se n'era accorto anche Yoram Gutgeld, deputato PD, ascoltato consigliere economico di Renzi (e da lui nominato a commissario per la Spending Review)che così si esprimeva due anni fa, il 30 agosto del 2013, quando Letta decise di sospendere il pagamento dell'IMU:
"Egoisticamente sono contento perché non dovrò più pagare l'Imu sulla prima casa. Ma da esponente della sinistra sono molto triste. È un'operazione da Robin Hood alla rovescia. Si prende ai poveri per dare ai ricchi. Un cedimento alla destra populista". E continuava dicendo che la cancellazione dell'IMU "è una grande ingiustizia sociale e morale. Un atto sbagliato dal punto di vista economico. E un grave errore politico".
Sono passati due anni. Ora non c'è più Letta, ma Renzi. E Gutgeld ha cambiato idea (gradite le smentite): anche lui ha ceduto alla destra populista.
Da Robin Hood è passato allo sceriffo di Nottingham.
Gutgeld, un compagno che sbaglia.

Fonte: Huffington post

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