La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

giovedì 13 agosto 2015

La questione meridionale europea

di Valentino Parlato
Romano Prodi, che della Com­mis­sione Euro­pea è stato pre­si­dente, sul Mes­sag­gero di dome­nica 9 ago­sto ha denun­ciato con forza il peri­colo reale di una unione euro­pea a dire­zione tede­sca in un arti­colo inti­to­lato “Rea­gire con fer­mezza alle inac­cet­ta­bili posi­zioni di Schau­ble. Ita­lia e Fran­cia impon­gano una veri­fica sul futuro dell’Europa”.
Que­sto peri­colo era evi­dente, ma è stato con­fer­mato e accre­sciuto da un atto poli­tico tede­sco, quello che Prodi denun­cia, di estrema gra­vità. «Certo per il futuro c’erano forti timori –scrive Prodi – ma nes­suno poteva tut­ta­via pre­ve­dere che il brutto futuro sarebbe comin­ciato ancor prima della fine dello stesso mese di luglio, con una pesante ed ina­spet­tata dichia­ra­zione di Schaeu­ble sulla neces­sità di ‘ridi­men­sio­nare i poteri della Com­mis­sione euro­pea tra­sfe­rendo le più deli­cate deci­sioni di poli­tica eco­no­mica nelle mani di un’autorità tec­nica for­nita di pieni poteri e, ovvia­mente, con­trol­lata da Ber­lino. Schaeu­ble è il potente e com­pe­tente mini­stro delle Finanze tede­sco. Le sue dichia­ra­zioni vanno inter­pre­tate come posi­zione uffi­ciale del governo di Berlino».
Que­sta, ripeto, è la forte e fon­data denun­cia di Prodi sulla quale c’è poco da scher­zare, anche se finora, almeno a mia cono­scenza, scarse sono le rea­zioni ita­liane, il che accre­sce la pre­oc­cu­pa­zione. E fa bene Prodi a richia­mare Ita­lia e Fran­cia a con­tra­stare l’offensiva tedesca.
In ogni modo era evi­dente che que­sta Unione euro­pea dava van­taggi e poteri alla Ger­ma­nia. Vale segna­lare che sul Sole 24 Ore della stessa dome­nica, Guido Rossi ci ricor­dava che la Ger­ma­nia con il cam­bio alla pari tra marco ed euro aveva rea­liz­zato una sva­lu­ta­zione del 40% con uno straor­di­na­rio impulso alle espor­ta­zioni. Anche per Guido Rossi biso­gna arri­vare (come sostiene anche Euge­nio Scal­fari) a una vera fede­ra­zione, agli Stati uniti d’Europa, obiet­tivo dif­fi­cile con il potere domi­nante della Ger­ma­nia e con i suoi satelliti.
Mi sem­bra fuori di dub­bio che, Ger­ma­nia a parte, que­sta Unione euro­pea non appare in grado di fare una poli­tica di svi­luppo per i paesi del sud come già ho scritto pre­ce­den­te­mente. Il caso della Gre­cia è esem­plare: la sua inca­pa­cità di pagare i debiti si affronta facendo nuovi pre­stiti di soprav­vi­venza con il solo risul­tato di far cre­scere il debito dei cit­ta­dini greci. Chi riceve i soldi con­ti­nuerà a essere povero e inde­bi­tato. Chi li pre­sta sa bene che non li avrà indie­tro e dà quei soldi solo per schia­viz­zare l’assistito.
Con que­sta Unione euro­pea è pre­ve­di­bile che dovremo fare altri pre­stiti alla Gre­cia e poi, pro­ba­bil­mente ai paesi medi­ter­ra­nei ( anche all’Italia, che per otte­nerli dovranno ven­dersi qual­cosa di caro. C’è già una com­pa­gnia tede­sca che vuole com­prare 17 aere­porti nelle prin­ci­pali isole. Poi i greci potranno ven­dersi il Par­te­none e un po’ di isole ( la Rus­sia di Putin sarebbe ben felice di disporre di un po’ di iso­lette nel Mediterraneo).
A mio parere – credo di averlo già scritto – con l’Unione euro­pea siamo all’apertura di una que­stione meri­dio­nale euro­pea che coin­vol­gerà non solo la Gre­cia, ma anche la Spa­gna, il Por­to­gallo e l’Italia. Tutto que­sto in un mondo nel quale la glo­ba­liz­za­zione e anche il pro­gresso tec­nico e la finan­zia­riz­za­zione ren­dono tutto più dif­fi­cile. Una crisi mai vista è il titolo di un volu­metto della Mani­fe­sto­li­bri che un po’ aiuta capire i guai del presente.
Per finire è d’obbligo un rin­gra­zia­mento a Romano Prodi.

Fonte: Il manifesto

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