La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

giovedì 22 ottobre 2015

Esodati, la manovra non torna

di Riccardo Chiari
Va avanti il bal­letto dei numeri sugli eso­dati, nell’attesa che il dise­gno di legge di sta­bi­lità arrivi final­mente in par­la­mento e renda chiare le inten­zioni del governo. Per rispon­dere, parole di Cesare Damiano, “alla ango­sciosa attesa di decine di migliaia di lavo­ra­tori e lavo­ra­trici rima­sti senza red­dito, a seguito di una riforma pen­sio­ni­stica senza gra­dua­lità”.
Il pro­blema è che alle dichia­ra­zioni di prin­ci­pio dell’esecutivo non sem­brano cor­ri­spon­dere idee altret­tanto chiare. Il sot­to­se­gre­ta­rio all’economia Pier­paolo Baretta annun­cia che nel ddl di sta­bi­lità “la sal­va­guar­dia degli eso­dati è con­si­de­rata da tutti una prio­rità”. Però non è ancora chiaro quanti ex lavo­ra­tori ancora senza pen­sione saranno coperti dalla set­tima sal­va­guar­dia, enne­sima toppa sul buco aperto dalla legge For­nero. Nei giorni scorsi il mini­stro Poletti ha anti­ci­pato che ad essere coperti saranno in 32mila. Ma in un appro­fon­dito arti­colo su Repub­blica si segnala che, nella bozza del dise­gno di legge, la depu­tata pid­dina Maria Luisa Gnec­chi ne ha con­tati solo 26.300.
L’unico dato certo sem­bra quello for­nito dell’Inps, che cal­cola ci siano ancora 49.500 eso­dati ancora da pro­teg­gere. Un numero sostan­zial­mente con­fer­mato da Damiano, che pure è in pole­mica con il numero uno dell’istituto, Tito Boeri, pro­prio sul tema delle sal­va­guar­die: “La set­tima sal­va­guar­dia degli eso­dati – mette nero su bianco il pre­si­dente della com­mis­sione lavoro di Mon­te­ci­to­rio – non è, come dice Boeri, un inter­vento ‘selet­tivo e par­ziale’ della legge di sta­bi­lità. L’Inps dovrebbe sapere che sono stati accan­to­nati nel Fondo eso­dati 11,6 miliardi di euro desti­nati solo alle sal­va­guar­die, pro­prio per­ché è stato l’istituto a comu­ni­carci che, rispetto alla prima tran­che di 6 miliardi di euro, ne sono stati rispar­miati addi­rit­tura 3,3, e che ci sono ancora circa 50mila eso­dati che vanno tute­lati”.
L’altra cer­tezza è che i comi­tati degli eso­dati non si fidano e vanno all’attacco del governo sulla mano­vra, per­ché secondo loro le misure pre­vi­ste non risol­vono in modo defi­ni­tivo il pro­blema di quanti sono rima­sti senza lavoro e senza pen­sione. “La bozza di legge di sta­bi­lità all’articolo 23 porta la pre­vi­sione di una set­tima sal­va­guar­dia per 26.300 eso­dati – accu­sano i comi­tati – e così il governo, dopo aver cer­ti­fi­cato al par­la­mento che gli eso­dati da sal­va­guar­dare sono 49.500, e dopo aver mani­fe­stato solenni impe­gni a chiu­dere la ver­tenza eso­dati di fronte a quat­tro com­mis­sioni par­la­men­tari riu­nite, par­to­ri­sce una par­ziale solu­zione spac­cian­dola per defi­ni­tiva”.
I comi­tati assi­cu­rano che la loro mobi­li­ta­zione non si fer­merà: “Gli eso­dati da sal­va­guar­dare sono 49.500, il governo deve man­te­nere i suoi impe­gni e rista­bi­lire e rispet­tare il patto che 49.500 cit­ta­dini ita­liani hanno sot­to­scritto con lo Stato. Non si pos­sono con­dan­nare 23.200 fami­glie ita­liane a ulte­riori mesi di ansia ed incer­tezza alla quale si deve dire basta. Ci appel­liamo a governo e par­la­mento affin­ché tutti i 49.500 eso­dati ven­gano sal­va­guar­dati subito. La nostra mobi­li­ta­zione con­ti­nuerà fino a quando non otter­remo giu­sti­zia per tutti loro”. Nel men­tre si con­ti­nua ad aspet­tare la ver­sione defi­ni­tiva del ddl di sta­bi­lità. Una mano­vra che potrebbe accen­dere ancor di più le pole­mi­che sul caso esodati.

Fonte: il manifesto

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