La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

giovedì 24 settembre 2015

Nessuno tocchi i bambini migranti

di Andrea Iacomini
Viviamo una crisi epocale, storica, che, senza giri di parole, si poteva evitare in parte se si fosse presa in considerazione più di 4 anni fa l'ipotesi di risolvere un'altra grande crisi di questo decennio. Mi riferisco alla guerra in Siria, madre di gran parte dei movimenti umani di questi mesi, Le cronache di oggi però ci impongono di fare proposte concrete e di non recriminare sugli errori commessi dalla comunità internazionale su cui sarà la storia ad emettere il suo giudizio.
Circa un quarto delle persone che hanno cercato rifugio in Europa quest'anno sono bambini e adolescenti. Un numero sempre crescente sta intraprendendo viaggi pericolosi per raggiungere l'Europa, correndo grandissimi rischi. I minorenni che viaggiano attraverso l'Europa stanno vivendo in condizioni inadeguate e di sovraffollamento e corrono un alto rischio di essere vittime di violenza, abuso e sfruttamento.
Solo un'azione coordinata e un'equa distribuzione delle responsabilità tra i Paesi dell'Unione europea potranno prevenire ulteriori perdite di vite umane e sofferenze nei mesi a venire. È necessario che gli Stati membri dell'Unione europea garantiscano protezione a tutti i minorenni migranti e rifugiati a prescindere dalla loro nazionalità, residenza o status migratorio. Tale protezione è prevista dalla Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza e nella legislazione e nelle misure europee in materia di infanzia, che prevedono la protezione per tutti i minorenni.
Proprio alla luce di tutto ciò come Unicef riteniamo che l'Ue debba realizzare azioni concrete per prevenire ulteriori perdite di vite umane continuando e potenziando le operazioni di ricerca e salvataggio e di promuovere l'accesso a rotte sicure e legali per i minorenni rifugiati, anche attraverso i visti umanitari per loro e le rispettive famiglie e la valutazione tempestiva dei casi di asilo, sempre orientati a garantire il superiore interesse dei minorenni. Ma non basta.
Occorre definire e realizzare programmi ambiziosi di trasferimento e reinsediamento, tenendo in primaria considerazione il superiore interesse dei minorenni, stabilire programmi di ricongiungimento familiare più ampi e flessibili, assicurare che la riforma del Regolamento di Dublino, che dovrebbe permettere alle famiglie di ricongiungersi una volta arrivate in Europa, sia realmente efficace.
Bisogna inoltre assicurare che tutti i bambini e gli adolescenti migranti e rifugiati, arrivati in Europa o nei vicini territori, ricevano protezione e accesso ai servizi di base in maniera tempestiva e adeguata ed affrontare le cause che provocano le migrazioni sostenendo l'aiuto umanitario, allo sviluppo e le azioni diplomatiche nei Paesi di origine. La crisi continua a peggiorare non possiamo negarlo.
Ecco perché chiediamo con forza di mettere al centro della risposta comune dell'Unione europea la protezione delle migliaia di minorenni migranti e rifugiati attualmente in pericolo. In attesa che in molti dei Paesi di loro provenienza "scoppi" la pace.

Fonte: Huffingtonpost.it 

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