La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

giovedì 20 agosto 2015

Non credete agli arruffapopolo che hanno indebolito lavoratori e sindacati. Esattamente come Renzi

di Nello Balzano
Se siamo arrivati al punto che Matteo Salvini chiama in piazza il “popolo”, chiedendo a Grillo di scendere in piazza con lui, significa che non c’è più speranza.
Se diamo alla destra questa opportunità perdiamo ogni possibilità di combattere in futuro per i nostri diritti.
Siamo di fronte alla disperazione del popolo usata per fini elettorali da coloro che non hanno mai avuto rispetto per chi soffre, da coloro che governano in Lombardia con chi, per la prima volta, ha parlato di eliminazione dell’art. 18 (ministro leghista Maroni), provocando la giusta reazione dei 3 milioni un piazza con Cofferati, da colui (Grillo) che ha sputato veleno sui pensionati e sui sindacati, ogni volta che elencava i mali d’Italia.
È chiaro che nessuno ostacolerà questo triste evento, perché credo sarà un prevedibile flop, perché per organizzare tutto ciò occorre essere radicati negli ambienti di lavoro, nei territori, non è sufficiente il passaggio su qualche inutile trasmissione televisiva o in rete.
Ed è facile prevedere che se si farà questa manifestazione ci saranno scontri, perché non esisterà un servizio d’ordine in grado di contenere le infiltrazioni certe di neofascisti o altro, così che sarà impedita od indebolita in futuro ogni manifestazione organizzata regolarmente.
Insomma, sarà l’ennesimo piacere a chi vuole preservare questo stato delle cose, l’ennesimo attacco ai diritti delle persone che perderanno ogni possibilità di credibilità quando decideranno di reagire con gli strumenti costituzionali.
L’ennesima delegittimazione del sindacato, che ci mette del suo con gli scandali delle pensioni e delle retribuzioni dei suoi dipendenti, mentre a sinistra non si vedono novità si rilievo, se non inutili scaramucce di chi e come dovrà rappresentarla.
E da molti mesi che in questo blog diciamo che bisogna partire dal basso, con proposte concrete e condivise, non con slogan e personalismi: non lo facciamo perché siamo presuntuosi o saccenti, ma perché non vogliamo che la richiesta di riscossa arrivi mediante finti appelli da chi in questi anni è uscito sconfitto.
Ora, sinceramente mi auguro che la “finta” protesta dei leghisti di Salvini non si faccia, mi auguro che la parte sana del sindacato anticipi le mosse di chi gioca per lasciare le cose come stanno, mi auguro che tutti noi arriveremo a comprendere che solo noi possiamo difenderci…
E si faccia un esame di coscienza chi si dichiara di sinistra del PD per i guai che ha combinato e che continuerà a combinare con la sua inettitudine.

Fonte: Essere Sinistra

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