
di Fabio Sebastiani
Il Governo ha deciso di realizzare 12 nuovi inceneritori di rifiuti (che si andrebbero ad aggiungere ai 42 gia' attivi e ai 6 gia' autorizzati). E per convincere “l’opinione pubblica” li ha addirittura classificati come “infrastrutture strategiche nazionali”. Il 9 settembre ci sarà la Conferenza Stato-Regioni convocata per approvare il decreto.
Una operazione di stampo ideologico che ha ben poco a che vedere con quanto il mondo occidentale va elaborando sulla riduzione dell’anidride carbonica. Il provvedimento si sta tirando ditro le critiche di tutto il mondo ambientalista, e non solo. Secondo il Wwf, è teso a imporre alle Regioni una politica retrograda sul piano ambientale ed economico-sociale, che non ha spazio in Europa e non ha futuro in Italia". Ricordando come gia' oggi l'Italia sia "il terzo paese europeo per numero di inceneritori dopo la Francia e la Germania", il Wwf chiede al Governo di ritirare il decreto legislativo che contiene il piano dei nuovi impianti previsto dall'art. 35 del decreto legge Sblocca Italia. Nell’appuntamento con le Regioni, il Wwf propone di discutere, invece, “di come definire piani regionali di gestione del ciclo dei rifiuti, che puntino decisamente in tutta Italia alla loro riduzione, al riuso e al riciclaggio dei materiali, conseguendo e superando al piu' presto su scala nazionale la soglia del 65% di raccolta differenziata, obiettivo che doveva essere conseguito entro il 2012".
Il mondo ambientalista si prepara a rispondere con una mobilitazione prevista in tutta Italia dal 7 al 9 settembre contro il decreto attuativo pro inceneritori dell'art. 35 del decreto legge Sblocca Italia, ricordando all’esecutivo che "l'Europa ci chiede nel prossimo futuro che: dal 2025 entri in vigore il divieto di trattamento termico per tutti i rifiuti che risultino riciclabili; la raccolta di rifiuti da imballaggi sia portata fino all'80% entro il 2030; nel 2050 si consegua l'obiettivo del riciclaggio totale"; "il trend virtuoso di gestione del ciclo dei rifiuti (e in particolare l'aumento della raccolta differenziata di materiali dall'alto potere calorifico come carta e plastica) rendera' a breve non economici i nuovi impianti di incenerimento previsti dal Governo, che entrerebbero in funzione alle soglie del 2020 e dovrebbero restare in esercizio almeno fino al 2050, avendo un tasso di vita - e anche un periodo di ammortamento dell'investimento - di diverse decine di anni"; "a fronte di uno spreco di risorse pubbliche che dovrebbero contribuire a pagare la realizzazione e l'esercizio di impianti rispetto ai quali e' previsto un sempre minore impiego e di un prelievo forzoso nelle tasche dei cittadini, attraverso il sistema dei contributi alle fonti di energia assimilabili (Cip6 e certificati verdi), si registra un incremento del rischio sanitario per i residenti nei territori limitrofi agli inceneritori in numerosi studi internazionali e nazionali, tanto che persino sul sito ufficiale del Ministero della Salute si puo' trovare una Tabella tratta dalla 'Relazione sullo stato sanitario del Paese 2009-2010' nella quale si riporta un aumento del rischio relativo di malformazioni congenite e di numerosi tumori maligni in seguito all'esposizione di comunita' alle emissioni da incenerimento dei rifiuti". Il Wwf infine ricorda che "gia' oggi Paesi europei come Germania, Olanda, Danimarca, Svezia, che hanno puntato in passato sull'incenerimento, pur di rientrare nelle spese di costruzione di queste impianti accettano rifiuti provenienti dall'estero a prezzi stracciati per alimentare impianti industriali che altrimenti non si ripagherebbero. È un gioco perverso che l'Italia non deve alimentare".
Fonte: controlacrisi.org
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.