Intervista a Francesca Chiavacci di Argiris Panagopoulos
Una campagna di solidarietà alla “Solidarietà per tutte e tutti” e per di più in piena estate ha cominciato il colosso dell’associazionismo culturale e sociale ARCI, che ha quasi 1,3 milioni di membri e centinaia di circoli e associazioni. “Abbiamo raccolto già più di 22 mila euro, grazie anche alle iniziative personali dei nostri membri e amici”, ha detto ad “Avgi” la presidente dell’ARCI Francesca Chiavacci, che vuole visitare a settembre la Grecia per far partire nuove iniziative di solidarietà con il popolo greco. Per la presidente dell’ARCI la Grecia ha offerto una grande occasione per parlare per l’Europa dei popoli, della democrazia, della solidarietà e della giustizia sociale.
*In piena estate avete preso la decisione di cominciare una campagna di solidarietà per la Grecia e specialmente con la “Solidarietà per tutte e tutti”…
"Abbiamo deciso di cominciare la campagna di solidarietà durante la più difficile settimana per la Grecia e l’Europa. Avevamo detto allora che indipendentemente da come andava a finire il Consiglio Europeo e questa storia l’ARCI si doveva trovare al fianco dei greci colpiti dall’austerità.
Avevamo visto con piacere i risultati del referendum e l’espressione democratica del popolo greco. Abbiamo sperato che l’Europa accoglieva il messaggio. Sfortunatamente questo non è successo.
L’ARCI ha le sue radici nelle società di mutuo soccorso del secolo scorso, alle esperienze dalla dittatura fascista e la resistenza e più tardi quando ha rappresentato il lievito per la creazione dello stato sociale italiano. L’ARCI ha rappresentato la leva per il riconoscimento di tanti dei diritti dei lavoratori, come la tessera sanitaria."
*L’ARCI aveva mostrato il suo interesse per le strutture di solidarietà dall’inizio della crisi greca…
"Quando aveva cominciato la crisi in Grecia l’ARCI aveva preso l’iniziativa, essendo forse la prima grande associazione culturale e sociale che ha visitato la Grecia, ha conosciuto la “Solidarietà con tutte e tutti” e ha seguito da vicino le esperienze delle strutture greche di solidarietà. L’ex presidente di ARCI Paolo Beni, la responsabile delle relaziono internazionali Rafaella Bolini e un gruppo di attivisti aveva incontrato “Solidarietà con tutte e tutti”, l’Ambulatorio Medico e Farmaceutico Sociale Metropolitano di Elliniko ad Atene ed altre strutture di solidarietà.
La campagna che abbiamo cominciato il giorno dopo il Consiglio Europeo per raccogliere fondi per sostenere la “Solidarietà con tutte e tutti” ci ha sorpreso, perché anche se siamo nel periodo estivo abbiamo avuto dalla gente una risposta immediata, i semplici cittadini. Lo dico questo perché abbiamo raccolto più di 22 mila euro durante il periodo estivo quando i circoli e le associazioni di ARCI non svolgono le loro attività in pieno a causa delle vacanze. Quello che ci ha fatto impressione è la disponibilità delle persone a livello individuale di offrire il loro sostegno economico alla “Solidarietà con tutte e tutti”.
Dalla fine di agosto cominceremmo di organizzare iniziative di solidarietà per raccogliere fondi per la “Solidarietà con tutte e tutti” e non solo. Vogliamo creare un centro di accoglienza per immigrati, visto che la questione della immigrazione rappresenta un problema comune. Vogliamo sostenere la creazione di un Ambulatorio Medico e Farmaceutico Sociale e sostenere dei ragazzi che vogliono aiuto nella scuola.
Agli inizi di settembre avremo un incontro con la “Solidarietà con tutte e tutti” ad Atene e credo che troveremo forme di collaborazione. C’è anche la idea di procedere a gemellaggi delle strutture di solidarietà greche con i nostri circoli ed associazioni."
*L’ARCI si era cambiato durante la guerra civile nella ex Jugoslavia con una forte presenza di solidarietà ai popoli della ex Jugoslavia. Oggi come vedete la situazione in Europa?
"La solidarietà ai popoli della ex Jugoslavia ci ha fatta capire tante cose. Oggi l’austerità distrugge l’Europa e la idea dell’Europa dei popoli. Abbiamo bisogno di un’Europa solidale e la Grecia è importante. Abbiamo sottolineato alla nostra campagna dal principio due parole: “Solidarietà” e “Sinistra”.
Con la crisi, lo vediamo anche in Italia, il populismo, il nazionalismo, e ancora peggio il fascismo, alzano la testa. In Italia, come anche in Grecia, parlano di una estrema destra sociale. C’è un grande pericolo per la democrazia e i cittadini. Oggi le decisioni per la gente non le prendono i governo ma il settore finanziario influenzando direttamente la vita quotidiana delle persone. Dobbiamo farlo capire alla gente.
Il governo italiano, almeno ufficialmente, ha detto che ha sostenuto la Grecia, ma noi crediamo che poteva fare molto di più. È una questione che ci riguarda, come il questione della immigrazione. Sfortunatamente nessuno oggi vuole pensare come europeo."
*Lei viene dalla Toscana, la capitale dell’associazionismo e del volontariato italiano, della partecipazione nella vita sociale e di solidarietà. Come possono coesistere il ritorno alla “stato nazionale” e l’idea dell’Europa dei popoli, che ha citato?
"Le grandi società partecipative e i loro cittadini hanno un’altra idea per l’Europa dei popoli, della solidarietà e della giustizia sociale. Si deve creare un fronte ampio e un movimento a livello europeo per farli capire che non vogliamo andare via dall’Europa, non vogliamo sopportare che decidono altri per noi, non vogliamo questa applicazione dei trattati. I trattati con possono essere interpretati solo con criteri economici. Non possiamo ritornare nel passato. Vogliamo un futuro comune che garantisce il benessere e il progresso sociale.
L’Europa che appoggia le guerre vicine e si trova ostaggio del settore finanziario colpisce i suoi cittadini. I popoli pagano il prezzo. Per questo abbiamo cominciato la campagna di solidarietà con la “Solidarietà con tutte e tutti”.
Sfortunatamente in diversi paesi l’opinione pubblica non nostra nessun interesse per quello che succede in Europa, non esiste nessuna sensibilità. In Italia abbiamo votato per le elezioni europee e la storia è finita lì. Parliamo per la Grecia o per la questione della immigrazione e credono che sono problemi che non riguardano tutti noi. Quelli che scappano dalla Libia e dalla Siria lo fanno a causa delle guerre che l’Europa si è impegnata attivamente. Il governo italiano non ha fatto molte cose. Avevamo per sei mesi la presidenza dell’Unione Europea e potevano approfittare meglio per mettere alcune questioni bollenti."
Fonte: Avgi
Una campagna di solidarietà alla “Solidarietà per tutte e tutti” e per di più in piena estate ha cominciato il colosso dell’associazionismo culturale e sociale ARCI, che ha quasi 1,3 milioni di membri e centinaia di circoli e associazioni. “Abbiamo raccolto già più di 22 mila euro, grazie anche alle iniziative personali dei nostri membri e amici”, ha detto ad “Avgi” la presidente dell’ARCI Francesca Chiavacci, che vuole visitare a settembre la Grecia per far partire nuove iniziative di solidarietà con il popolo greco. Per la presidente dell’ARCI la Grecia ha offerto una grande occasione per parlare per l’Europa dei popoli, della democrazia, della solidarietà e della giustizia sociale.
*In piena estate avete preso la decisione di cominciare una campagna di solidarietà per la Grecia e specialmente con la “Solidarietà per tutte e tutti”…
"Abbiamo deciso di cominciare la campagna di solidarietà durante la più difficile settimana per la Grecia e l’Europa. Avevamo detto allora che indipendentemente da come andava a finire il Consiglio Europeo e questa storia l’ARCI si doveva trovare al fianco dei greci colpiti dall’austerità.
Avevamo visto con piacere i risultati del referendum e l’espressione democratica del popolo greco. Abbiamo sperato che l’Europa accoglieva il messaggio. Sfortunatamente questo non è successo.
L’ARCI ha le sue radici nelle società di mutuo soccorso del secolo scorso, alle esperienze dalla dittatura fascista e la resistenza e più tardi quando ha rappresentato il lievito per la creazione dello stato sociale italiano. L’ARCI ha rappresentato la leva per il riconoscimento di tanti dei diritti dei lavoratori, come la tessera sanitaria."
*L’ARCI aveva mostrato il suo interesse per le strutture di solidarietà dall’inizio della crisi greca…
"Quando aveva cominciato la crisi in Grecia l’ARCI aveva preso l’iniziativa, essendo forse la prima grande associazione culturale e sociale che ha visitato la Grecia, ha conosciuto la “Solidarietà con tutte e tutti” e ha seguito da vicino le esperienze delle strutture greche di solidarietà. L’ex presidente di ARCI Paolo Beni, la responsabile delle relaziono internazionali Rafaella Bolini e un gruppo di attivisti aveva incontrato “Solidarietà con tutte e tutti”, l’Ambulatorio Medico e Farmaceutico Sociale Metropolitano di Elliniko ad Atene ed altre strutture di solidarietà.
La campagna che abbiamo cominciato il giorno dopo il Consiglio Europeo per raccogliere fondi per sostenere la “Solidarietà con tutte e tutti” ci ha sorpreso, perché anche se siamo nel periodo estivo abbiamo avuto dalla gente una risposta immediata, i semplici cittadini. Lo dico questo perché abbiamo raccolto più di 22 mila euro durante il periodo estivo quando i circoli e le associazioni di ARCI non svolgono le loro attività in pieno a causa delle vacanze. Quello che ci ha fatto impressione è la disponibilità delle persone a livello individuale di offrire il loro sostegno economico alla “Solidarietà con tutte e tutti”.
Dalla fine di agosto cominceremmo di organizzare iniziative di solidarietà per raccogliere fondi per la “Solidarietà con tutte e tutti” e non solo. Vogliamo creare un centro di accoglienza per immigrati, visto che la questione della immigrazione rappresenta un problema comune. Vogliamo sostenere la creazione di un Ambulatorio Medico e Farmaceutico Sociale e sostenere dei ragazzi che vogliono aiuto nella scuola.
Agli inizi di settembre avremo un incontro con la “Solidarietà con tutte e tutti” ad Atene e credo che troveremo forme di collaborazione. C’è anche la idea di procedere a gemellaggi delle strutture di solidarietà greche con i nostri circoli ed associazioni."
*L’ARCI si era cambiato durante la guerra civile nella ex Jugoslavia con una forte presenza di solidarietà ai popoli della ex Jugoslavia. Oggi come vedete la situazione in Europa?
"La solidarietà ai popoli della ex Jugoslavia ci ha fatta capire tante cose. Oggi l’austerità distrugge l’Europa e la idea dell’Europa dei popoli. Abbiamo bisogno di un’Europa solidale e la Grecia è importante. Abbiamo sottolineato alla nostra campagna dal principio due parole: “Solidarietà” e “Sinistra”.
Con la crisi, lo vediamo anche in Italia, il populismo, il nazionalismo, e ancora peggio il fascismo, alzano la testa. In Italia, come anche in Grecia, parlano di una estrema destra sociale. C’è un grande pericolo per la democrazia e i cittadini. Oggi le decisioni per la gente non le prendono i governo ma il settore finanziario influenzando direttamente la vita quotidiana delle persone. Dobbiamo farlo capire alla gente.
Il governo italiano, almeno ufficialmente, ha detto che ha sostenuto la Grecia, ma noi crediamo che poteva fare molto di più. È una questione che ci riguarda, come il questione della immigrazione. Sfortunatamente nessuno oggi vuole pensare come europeo."
*Lei viene dalla Toscana, la capitale dell’associazionismo e del volontariato italiano, della partecipazione nella vita sociale e di solidarietà. Come possono coesistere il ritorno alla “stato nazionale” e l’idea dell’Europa dei popoli, che ha citato?
"Le grandi società partecipative e i loro cittadini hanno un’altra idea per l’Europa dei popoli, della solidarietà e della giustizia sociale. Si deve creare un fronte ampio e un movimento a livello europeo per farli capire che non vogliamo andare via dall’Europa, non vogliamo sopportare che decidono altri per noi, non vogliamo questa applicazione dei trattati. I trattati con possono essere interpretati solo con criteri economici. Non possiamo ritornare nel passato. Vogliamo un futuro comune che garantisce il benessere e il progresso sociale.
L’Europa che appoggia le guerre vicine e si trova ostaggio del settore finanziario colpisce i suoi cittadini. I popoli pagano il prezzo. Per questo abbiamo cominciato la campagna di solidarietà con la “Solidarietà con tutte e tutti”.
Sfortunatamente in diversi paesi l’opinione pubblica non nostra nessun interesse per quello che succede in Europa, non esiste nessuna sensibilità. In Italia abbiamo votato per le elezioni europee e la storia è finita lì. Parliamo per la Grecia o per la questione della immigrazione e credono che sono problemi che non riguardano tutti noi. Quelli che scappano dalla Libia e dalla Siria lo fanno a causa delle guerre che l’Europa si è impegnata attivamente. Il governo italiano non ha fatto molte cose. Avevamo per sei mesi la presidenza dell’Unione Europea e potevano approfittare meglio per mettere alcune questioni bollenti."
Fonte: Avgi
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.