La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

mercoledì 5 agosto 2015

C'è bisogno di sinistra, l'appello degli emigranti italiani

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Un gruppo di cittadini italiani, di varie generazioni, esperienze e provenienze , che vivono, lavorano o sono semplicemente rimasti in Belgio per la loro pensione, ha voluto lanciare un appello per una sorta di laboratorio in cui l’emigrazione italiana nuova e vecchia che si considera di Sinistra possa confrontarsi su alcuni temi fondamentali come lavoro ed economia, emigrazione ed immigrazione, diritti, ambiente, antifascismo, questione morale, beni comuni ed Europa.
"In questa bollente estate si susseguono dichiarazioni, interviste, posizioni sulla crisi della sinistra in Italia e sulla necessità di .. fare, subito, ma fare subito cosa?
Si può essere più o meno d’accordo con questa o quella posizione, ma il vuoto che si è creato in Italia ha una voce roboante , ed è un vuoto fatto di assenze, di non proposte, di dubbi, perplessità, di errori, di scetticismo, quasi di fastidio, in alcuni, quando si pronuncia la parola fatidica ‘Sinistra‘.

Per questo un gruppo di cittadini italiani, di varie generazioni, esperienze e provenienze, che vivono, lavorano o sono semplicemente rimasti in Belgio per la loro pensione, ha voluto lanciare un appello per una sorta di laboratorio in cui l’emigrazione italiana nuova e vecchia che si considera di Sinistra (nella pluralità che questa parola anche oggi assume) possa confrontarsi su alcuni temi fondamentali come lavoro ed economia, emigrazione ed immigrazione, diritti, ambiente, antifascismo, questione morale, beni comuni ed Europa.
Un laboratorio dove si privilegia un metodo di lavoro, che vuole essere partecipativo e collettivo e non parta da sigle, contenitori ipotetici, generali senza esercito, personalismi leaderistici, che dopo i frustranti e negativi risultati di questi ultimi anni, risultano ancora più stucchevoli.
Un laboratorio dove non si chiede a nessuno di trascurare o lasciare, ove presenti, le organizzazioni esistenti di cui si fa parte.
Un processo inclusivo, che inizia dai valori, per verificare cosa ci accomuna e cosa ci separa, lavorando sopratutto insieme ed ascoltandoci reciprocamente, mettendo da parte barriere preconcette, che gli eventi degli ultimi decenni hanno inevitabilmente contribuito a costruire.
Dovrà anche essere affrontata, almeno parzialmente, la questione del come si declinano in azioni e proposte, dei valori che consideriamo comuni. Perchè magari defininendosi anti-austerity o per un migliore sistema sociale, forse si riesce a fare un buon risultato elettorale, forse persino ad andare al governo. Ma senza una convergenza sul “che fare” rischieremmo di rivedere un film gia’ visto solo 10 o 20 anni fa.
Insomma, pensiamo ad un percorso che debba camminare necessariamente su due gambe: quello ideale e valoriale e quello concreto delle proposte. Un percorso con una conclusione per niente scritta e pre-confezionata.
Ognuno di noi parlera’con altri e con altre, anche –e sopratutto- con coloro che da tempo sono lontani da un impegno militante o soltanto vagamente politico, o magari non l’hanno mai avuto, per arrivare ad un momento di confronto il 2 Ottobre a Bruxelles, per gettare le basi del nostro confronto e cominciare a capire se esistono i presupposti per costruire un’alternativa comune. La nostra platea è costituita dagli oltre 250.000 italiani residenti in Belgio, nella speranza che il nsotro esempio sia da stimolo anche in altri paesi del mondo dove si conta una presenza italiana che ammonta a circa quattro milioni di persone".

L’appello integrale si trova qui

Fonte: controlacrisi.org

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