La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

lunedì 31 agosto 2015

Consumi, salari e riforme: è la grande trasformazione della Cina

Intervista a Carlo Filippini di Matteo Cavallito
«Una crescita del 6-7% annuo è perfettamente normale. Nel confronto con il resto del mondo negli ultimi 70 anni, semmai, la vera anomalia era costituita dall’espansione a doppia cifra del Pil per più di 30 anni». Carlo Filippini, Professore emerito di Economia politica dell’Università Bocconi di Milano la sintetizza così. Il rallentamento dell’economia cinese, spiega, appare del tutto fisiologico. Non l’effetto di una crisi vera e propria, insomma, quanto piuttosto il sintomo di una trasformazione. Quella che attraversa il sistema economico nazionale.
Professore, cosa sta cambiando in Cina?
"La Cina affronta oggi alcune trasformazioni chiave sia sul lato dell’offerta – l’incremento del peso dei servizi sull’economia – sia su quello della domanda. I consumi interni, in particolare, stanno crescendo ma sono ancora bassi rispetto alla media delle economie più avanzate.
In queste ultime, tipicamente, la somma di spesa pubblica e consumi familiari ammonta all’80% circa del Pil contro il 50% circa registrato in Cina. Un livello ancora ridotto su cui pesa l’elevata propensione al risparmio."
Perché i cinesi risparmiano molto?
"Le cause sono da ricercare soprattutto nei limiti del welfare cinese. Il governo e le imprese statali forniscono ad oggi tutti i servizi essenziali – scuola, pensioni, abitazioni e sanità – ma il livello di questi ultimi è ancora modesto. In queste condizioni mettere da parte un po’ di risparmi è essenziale."
A patto di non investirli in borsa, verrebbe da dire. In estate i piccoli operatori hanno perso parecchio…
"Sono cose che capitano quando c’è in borsa c’è molta frenesia e i mercati sono ancora instabili. Accadeva anche in Italia negli anni ’60."
La crescente apertura del mercato finanziario cinese presenta comunque dei rischi, concorda?
"La liberalizzazione del sistema finanziario è tuttora un processo in divenire. Al momento, in effetti, ci sono ancora problemi di trasparenza, sia sul fronte del cosiddetto shadow banking, sia per ciò che riguarda il reale peso dei debiti delle varie amministrazioni. È noto che i governi locali sempre stati abituati a fornire cifre “massaggiate” per ricevere benefici da Pechino."
Pechino però sembra essere diventata più attenta su molti fronti. Le iniziative su ambiente e lotta alla corruzione saranno efficaci?
"Il governo cinese è molto preoccupato per gli effetti di fenomeni problematici come la corruzione, l’impatto ambientale dello sviluppo e la disuguaglianza nella distribuzione del reddito e della ricchezza. Ma le prospettive non sono ancora chiare. Pechino sembra decisa a perseguire un cambio di rotta ma la sensazione è che i governi locali non siano disposti più di tanto a pagare il conto, ovvero a sostenere i costi che questo cambiamento di politica implica. Il risultato è un continuo stop and go nelle iniziative di riforma."

Fonte: Valori.it

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